Tempo ancora di vacanze. Non c’è niente di meglio che un buon giallo per riempire le lunghe ore di questa estate torrida tra un bagno e l’altro, in riva al mare o a bordo piscina, oppure dopo una faticosa sgambata in montagna o in una città d’arte, prima di cena. Per una volta deragliamo dalle proposte legate al territorio e consigliamo un romanzo ambientato nella cittadina costiera di Breackers Beach, in California, scritto negli anni Trenta e ripubblicato da Sellerio: Dolores Hitchens, La gatta ha visto tutto. Introduzione di Joyce Carol Oats (2023).
Il ruolo della gatta
L’autrice è considerata la pioniera della domestic suspence e con questo libro, uscito nel 1939, inaugurò un curioso fenomeno editoriale che ebbe grande fortuna: il cat mystery. In dodici romanzi gialli, pubblicati tra il 1939 e il 1956, la protagonista assoluta, Miss Rachel Murdock, esile settantenne dotata di intuito fenomenale, affronta e risolve un delitto dopo l’altro. In questa prima prova deve venire a capo di un omicidio che la tocca molto da vicino: ad essere brutalmente assassinata è sua nipote Lily, che le aveva chiesto aiuto con una telefonata inquietante, costringendola a partire da Los Angeles per raggiungerla.
Lily, vicina alla quarantina, è una donna sciatta che vive in una pensione squallida frequentata da persone quantomeno singolari ed equivoche.
Alla ricerca dell’assassino
Così la descrive l’autrice: «Lily era un donnone dalla pelle molto pallida, i denti sporgenti, e una montagna di capelli chiari […] Se qualcosa infastidiva Miss Rachel era che Lily fosse così palesemente e ostinatamente stupida». Nonostante questo, il suo grido d’aiuto non rimarrà inascoltato e Miss Rachel partirà, insieme alla sua gatta Samantha, che accudisce in modo particolare perché ha ereditato una vera fortuna da una sua zia bizzarra.
Ben presto, Lily verrà uccisa, dopo aver solo confessato a Rachel di avere dei debiti di gioco e di essere preoccupata per la scomparsa di un suo innamorato, anche lui ospite della pensione, che da giorni non dà più notizie di sé.
Una gatta “diversa”
Sul luogo del delitto verrà incaricato di indagare il goffo e burbero tenente Mayhew e tra i due detective si creerà una particolare complicità ricca di false piste e colpi di scena, come si conviene ai romanzi gialli. Ma il mistero non si potrà risolvere senza decifrare i messaggi che lancia la gatta Samantha: «C’era qualcosa di strano… di strano e di diverso nella gatta».
Dolores Hitchens è un’abile narratrice che gestisce il plot utilizzando sapientemente flash back e flash forward che disseminano le pagine di utili indizi e soprattutto una particolarità narrativa: le due voci fuori campo dei protagonisti principali che commentano ex post i fatti. Come scrive Joyce Carol Oats nell’introduzione: «i suoi gialli meritano di essere riscoperti, specialmente alla luce della letteratura poliziesca femminile […]. Sotto la superficie del romanzo, che scorre rapido come la corrente di un fiume, c’è una sorta di tragica saggezza, consona a un’epoca che si fa sempre più buia, come il 1939, tanto quanto alla nostra».
E se lo afferma una grande scrittrice, indagatrice sottile e profonda dell’animo umano come la Oates, dobbiamo crederci.
L’autrice
Dolores Hitchens (San Antonio, Texas, 1907 – Orange County, California, 1973) ha pubblicato tra il 1938 e la morte un gran numero di romanzi, quasi tutti gialli e sotto diversi pseudonimi. Spesso serie, come i dodici «misteri della gatta» (1939-1956). Da un suo romanzo Jean-Luc Godard ricavò il film Bande à part. Nel catalogo Sellerio La gatta ha visto tutto (2023).
Dolores Hitchens, La gatta ha visto tutto. Introduzione di Joyce Carol Oats. Traduzione di Chiara Rizzuto, Palermo, Sellerio editore, 2023.