Abbiamo il nuovo presidente del Coni. Eletto al primo turno Luciano Buonfiglio, 47 voti contro 34 su Luca Pancalli, che aveva lasciato il comitato paralimpico italiano dopo vent’anni. Il successore di Giovanni Malagò proseguirà nel segno del suo lavoro, era il suo candidato dichiarato. Il Comitato olimpico nazionale italiano va nelle mani del ventennale presidente della Federcanoa e kayak.
Zero voti per Franco Carraro e tutti gli altri 6 candidati: Pierluigi Giancamilli, Carlo Iannelli e Mauro Checcoli; si sono ritirati al termine del loro intervento Giuseppe Macchiarola e Duccio Bartalucci; in apertura dei lavori assembleari è stata respinta la candidatura di Ettore Thermes e di Saimon Conti.
Buonfiglio non va nemmeno al ballottaggio

Il quorum era di 41 voti, ovvero la maggioranza assoluta rispetto agli 81 votanti, non è servito il ballottaggio. Franco Carraro doveva essere il terzo incomodo, pronto a subentrare nel caso in cui non ci fosse stata convergenza sugli altri due. A 85 anni il padovano ha voluto correre, con il supporto esterno di Gianni Petrucci, presidente della federbasket, altro infinito del nostro sport. Ammirevole, certo, ma al contempo anche simbolo di un’Italia che non si rinnova. Carraro aveva invitato a votare “per Buonfiglio o per Pancalli”.
Al vertice sale Luciano Buonfiglio, napoletano, di Posillipo, ha 74 anni e nessuno meno giovane è mai stato eletto. Alla segreteria rimane Carlo Mornati, si era pensato anche di affidare l’incarico ad Alberto Miglietta. Vicepresidenti sono Diana Bianchedi e Marco Di Paola, sport equestri.
E’ la prima volta per un napoletano e per un atleta olimpico alla presidenza del Coni, se si eccettua la parentesi da commissario Coni nel 1943 di Alberto Bonacossa, che aveva partecipato come tennista ai Giochi del 1920. Buonfiglio vanta 36 presenze nella nazionale di canoa e vari titoli tricolori, ha partecipato a cinque mondiali e alle Olimpiadi del 1976, a Montreal, in Canada: “Fu l’apice del mio percorso di atleta, infinite emozioni ed esperienze forgianti. Gareggiai nel K4 1000 metri”.Si ritirò quattro anni dopo. E’ stato vicepresidente del Coni dal 2013 al 2018, durante il primo mandato della presidenza di Malagò.
Chi è Buonfiglio

Cresciuto a Milano, dove si trasferì a 15 anni per il lavoro: “Inserirmi non fu semplice”. Pagaiare gli ha offerto quello spirito competitivo: “Lì nacque in me la determinazione a non rimanere mai indietro”.
Con le prime vittorie, l’arruolamento del gruppo sportivo Fiamme Oro.
E’ stato direttore centrale per il corporate in Ras/Allianz: “Definivo le strategie per raggiungere gli obiettivi, condividendoli con tutte le persone, rendendole consapevoli del successo”. Iniziò da funzionario alla Cassa di Risparmio delle province Lombarde, dopo Alliance Europa passò presidente alla sezione tecnica Ania e poi fu direttore centrale alla banca Popolare di Bari. Dunque la carriera è stata nel settore bancario e assicurativo.
Il Coni dev’essere gestito come azienda: “Serve un piano strategico pluriennale da condividere con le istituzioni”.
In Fick è stato atleta, tecnico, consigliere, vicepresidente e poi presidente. Prima di lui c’erano 5500 tesserati e il bilancio in rosso, adesso sono 20mila, cifra importante per uno sport che resta minore, legato ai bacini idrici delle varie regioni.
Due anni fa fu collare d’oro al merito sportivo. E’ vicepresidente internazionale della Federcanoa.
Sposato con Elisabetta, ha due figli, Daria e Marco.
Buonfiglio, il proseguimento di Malagò

Bonfiglio è espressione di Malagò, dello sport, non della politica. L’equilibrio italiano si fonda sui rapporti tra Coni e Sport e Salute: Pancalli era vicino al ministro allo sport e politiche giovanili Andrea Abodi, ora il governo farà leva su Sport e Salute per distribuire al meglio i contributi fra i due enti.
Luca Pancalli era commosso, ma quasi fatalista: “Quando fai una competizione, sai che puoi vincere o perdere. Ha vinto comunque lo sport, i risultati vanno accettati quando si affrontano con la preparazione giusta. Le sconfitte si accettano sempre. C’è stato fairplay, auguro buon lavoro a Buonfiglio e alla sua giunta”.
Pancalli parla anche di colpi bassi, sui voti non arrivati. “Cito Luigi Pirandello, ‘tante maschere e pochi volti’, lo dico perchè sono sempre stato molto umile. Dal governo ho percepito un apprezzamento, ho accettato con sincerità, mettendomi in competizione senza alcun paracadute. Quando si perde, non si dà colpa agli altri, lo faccio a titolo personale. Rifarei tutto, altrimenti tradirei il mio approccio alla vita. Mi auguro un Coni migliore e che possa proseguire un percorso”.
La sua storia.
Auspicava discontinuità Paolo Barelli, grande antagonista di Malagò assieme ad Angelo Binaghi, presidentissimo della federtennis e padel.
“Malagò sta lì da 12 anni, non dietro le quinte. Ha fatto valere il suo peso, ma è scontato. Auguro a Buonfiglio di dare un’immagine positiva per avere sostegni in un momento difficile, le condizioni complessive sono preoccupanti. Buonfiglio avrà un ruolo importante nel rappresentare le necessità delle associazioni e delle federazioni”.
La nuova giunta del Coni con Buonfiglio
Rappresentanti atleti (2 posti): Valentina Rodini (canottaggio) con 39 voti
e Giampaolo Ricci (pallacanestro, 10)
Rappresentante tecnici (1 posto): Elisabet Spina (calcio), 46 voti.
Comitati regionali (1 posto): Marco Riva (57 voti, Lombardia).
Delegati Provinciali (1): Domenico Ignozza (43 voti).
Enti promozione sportiva (1 posto): Juri Morico (Opes), Federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate (7 posti): Laura Lunetta (danza, 37 voti; Diana Bianchedi (36), Marco Di Paola (Sport Equestri) con 33 sono i vicepresidenti. Francesco Ettorre (vela) 32 voti, Francesco Montini (31, Fiamme oro), Tania Cagnotto (28, tuffi) e Giovanni Copioli (motociclismo) con 28. Fuori per un voto il presidente della Fidal Stefano Mei, peraltro tra i più entusiasti per l’elezione di Buonfiglio.
A presidere Claudia Giordani
A presiedere l’assemblea la vicepresidente del Coni Claudia Giordani, medaglia d’argento olimpica ai Giochi di Innsbruck 1976, è stata la prima volta nella storia che questo compito era per una donna. E lei è figlia di Aldo, il più grande giornalista nella storia del basket italiano.