Conegliano fa pokerissimo, il grande slam del volley femminile, quasi scontato tanta è stata la superiorità in questa stagione. Ha stravinto alla Ulker Sport Arena di Istanbul nella finale di Champions League contro la Savino del Bene Scandicci, è la sua terza Champions league, la seconda consecutiva, e il quinto trofeo stagionale dopo la supercoppa, il mondiale per club, la coppa Italia e lo scudetto.
Per la prima volta nel volley femminile un club italiano fa pokerissimo in una singola stagione

Neanche la mitica Teodora Ravenna c’era riuscita, 40 anni fa, e l’obiettivo dell’Imoco sarà proprio raggiungere i suoi 11 scudetti di fila, per ora sono 7, in sequenza: il primo, del 2015-16, fu seguito da una semifinale.
A livello maschile l’unico grande slam fu della Maxicono Parma di Gian Paolo Montali, nel 1990. Il tecnico che vinse anche con la Sisley Treviso avevo 29 anni quando espugnò per la seconda volta il PalaPanini di Modena chiudendo sul 3-0 la serie scudetto. Fu l’ultimo atto di una stagione mai più ripetuta che in 8 mesi vide gli emiliani aggiudicarsi coppa Italia e delle Coppe, mundialito e supercoppa europea.
Nel volley rosa solo il Vakifbank Istanbul vinse tutto, nella stagione 2017/18, facendo pokerissimo, stavolta chiude quarto, dietro anche Milano.
L’Italia ha centrato tutti i trofei continentali della stagione: Agil Novara ha vinto la Cev, Roma è retrocessa eppure ha incassato la Challenge cup, la terza coppa.
Il pokerissimo dell’Imoco

La Prosecco Doc era alla quarta finale in 5 edizioni di fila, nelle ultime due stagioni ha mancato solo il mondiale per club del 2023: non ha potuto partecipare. Era uscita in semifinale nella precedente Champions.
Nella bacheca del club gialloblù brillano 29 trofei, dal 2012, anno di fondazione: 8 scudetti, 3 mondiali per club e 3 Champions, 7 coppe Italia e 8 supercoppe italiane.
L’unica giocatrice presente in tutte le vittorie è Monica De Gennaro, 37 anni, da tempo miglior libero al mondo. E’ la terza Champions anche per Asia Wolosz e Sarah Fahr, stesso traguardo anche per Gabi Guimaraes, Zhu Ting e Isabelle Haak, che però si sono imposte anche con il Vakifbank Istanbul. La cinese è l’unica ad avere realizzati due grandi slam, con squadre differenti
Per Daniele Santarelli fanno 26 trofei da capoallenatore delle pantere.
La lega volley naturalmente si congratula con i presidenti di Conegliano, Pietro Maschio e Piero Garbellotto

Due presidenti al vertice della stessa società sono inconsueti, Maschio junior figura come copresidente e ha studiato da direttore sportivo, è lui a scegliere le giocatrici, naturalmente d’accordo con il miglior allenatore del mondo, Daniele Santarelli, destinato all’eredità di Julio Velasco, quando l’argentino lascerà, magari dopo Los Angeles 2028.
A noi viene in mente solo la Juve Stabia del calcio, abbonata alla doppia presidenza, con gli Abbagnale, Giuseppe e Sabato negli anni ’70 (non sono della famiglia del fratelloni del canottaggio), Feola e Manniello nei playoff per la serie A disputati con Piero Braglia in panchina, e addirittura in tre nel 2015-2016, Giovanni Improta, Giovanni Mari e ancora Francesco Manniello.
La Savino Del Bene Scandicci del patron Paolo Nocentini ha impensierito le gialloblù solo nel secondo set. Numia Vero Milano è stata protagonista della vera finale, perchè almeno in semifinale ha levato un set, a Conegliano, certamente ha deluso Paola Egonu, brillante solo nella prima sfida di finale scudetto contro le invincibili. Sylla è rimasta a lungo in panchina, come nella 3^ finale scudetto. Al patron di Monza – Aldo Fumagalli e alla moglie Alessandra Marzari, presidentessa, medico al Niguarda – manca sempre il grande traguardo, scudetto o Champions, fra maschi e femmine. Addirittura quest’anno si sono salvati all’ultimo set, a discapito di Taranto, dopo una buona Champions league e la finale scudetto di un anno fa.
Una sola pecca nel pokerissimo

Tutto bello, l’unica cosa singolare sono stati i premi alle migliori giocatrici della due giorni turca, con sole giocatrici di Treviso e Milano (Monza) e nessuno di Scandicci, finalista. Si guardano solo le statistiche e allora Marina Lubian è stata insignita pur avendo giocato pochissimo, era in grande imbarazzo, sul podio. Ma come le stesse Egonu e Alessia Orro, adesso al Fenerbahce, sempre in Turchia.
L’mvp per noi è stata Zhu Ting.
In campo maschile è stata la settimana dello scudetto

Salta il fattore campo e arriva il tricolore di Trento, è il 6°. Civitanova cade al quarto set. Fabio Soli nel biennio sulla panchina trentina assomma Champions e campionato, peccato che già prima dei playoff sia stato annunciato il suo passaggio a Verona (e alla Slovenia): “Lavoro dove so di essere gradito”.
La scorsa stagione perse lo scudetto partendo da favorito ma incise parecchio l’infortunio al palleggiatore Sbertoli. Quest’anno si era arreso al tiebreak nella supercoppa contro Perugia e aveva perso la semifinale di coppa Italia con la stessa Civitanova. E’ un allenatore giovane che ha meritato questa chance due anni fa, sorprendendo, a Cisterna, in provincia di Latina, e adesso proverà a portare Verona alla prima finale scudetto, dopo la prima finale di coppa Italia conquistata con Radostin Stoitchev, dimissionario dopo la prima partita dei playoff, per avere escluso il maliano Keita, la stella della squadra.
In queste video interviste Soli raccontava la sua esperienza con l’Estonia e poi giudicava il quarto posto dell’Italia all’Olimpiade.
Al suo posto arriva l’argentino Marcelo Mendez. Che in questo video ricostruiva la sua storia, con la nonna veneta e il padre molisano.
Mvp è Alessandro Michieletto, ma la rivelazione dei playoff è Mattia Bottolo, lo schiacciatore della Lube, che può seriamente levare il posto da titolare in nazionale a Daniele Lavia. Le sue serie in battuta contro Perugia sono state formidabili, è migliorato tanto sui punti decisivi.
A Macerata la Coppa Italia

I maceratesi si sono aggiudicati la coppa Italia, si erano arresi in finale anche nella Challenge cup, proprio dopo avere perso un set ai vantaggi, in casa, comunque non erano attesi a questo livello, considerato il ringiovanimento e avevano già compiuto la loro impresa passando a Perugia, in semifinale. La storia di Beppe Cormio, il dg che portò in Italia Velasco, a Jesi, nei primi anni ’80.