Questo mese si chiude con la Giornata Internazionale degli asteroidi, in ricordo dell’evento più disastroso che colpì la terra il 30 giugno 1908 in Siberia, l’impatto di un asteroide di una potenza mille volte superiore all’atomica lanciata su Hiroshima. Scrutare il cielo è diventato un azzardo in tempi cupi di guerra e riarmo. È triste sentire un Presidente degli Stati Uniti che trionfalmente paragona il lancio delle bombe in Iran a quello su Hiroshima e Nagasaki, città simbolo che rappresentano universalmente la tragedia più devastante della storia moderna, alle quali dobbiamo ispirarci per dire: mai più. Tornando al nostro Asteroid Day, è interessante scoprire che la giornata celebrativa venne proposta inizialmente da Brian May, chitarrista dei Queen e astrofisico. Sir Brian compie gli anni tra poco, il 19 luglio.
Con la chitarra di Brian May entriamo alla Lovat

Con la sua splendida musica andiamo in libreria dove possiamo anche scrutare le stelle anzi la luna grazie alla classifica elaborata come sempre dalla fantastica Libreria Lovat. Due sedi a Villorba (Treviso) e Trieste. Quella di Villorba è la più grande del nordest, sempre aperta agli incontri con gli autori e le novità editoriali.
Ecco il medagliere con i primi dieci titoli:
- Luna Romero – La Ghenga degli storti – Marsilio
- Gotto – Verrà l’alba, starai bene – Mondadori
- Allende – Il mio nome è Emilia Del Valle – Feltrinelli
- Tanizaki – Libro d’ombra – Marsilio
- Clark – La felicità nei giorni di pioggia – Libreria PienoGiorno
- Falcones – in guerra e in amore – Longanesi
- Murray – Il giorno dell’ape – Einaudi
- Saviano – L’amore mio non muore – Einaudi
- Cau – La levatrice – Nord
- Vidotto – Onesto – Bompiani
Tutto brilla a Nord Est, navighiamo sotto un cielo stellato rischiarato dalla luna

Ancora in vetta lo scrittore trevigiano Fulvio Luna Romero: La ghenga degli storti (Marsilio). Il suo nuovo romanzo noir è un affresco inquietante sul Nord Est, bello, ricco e criminale allo stesso tempo. Terra dove la voglia di benessere si mischia al guadagno facile in uno scenario composto da capannoni, armi e cocaina. Fulvio Luna Romero ha ottenuto importanti riconoscimenti per il suo lavoro come il Premio NebbiaGialla per inediti grazie al romanzo Prosecco connection. Ha ideato la serie di polizieschi con protagonista l’investigatore Carlo Caccia. Nel 2021 è uscito il noir Le regole degli infami, primo capitolo di una fortunata trilogia.
Anche se stiamo soffrendo, l’alba è l’anteprima di qualcosa di bello che potrebbe avvenire

Al secondo posto una novità assoluta che porta la firma di un autore molto amato da pubblico e critica e per questo sempre in testa alle classifiche, Gianluca Gotto: Verrà l‘alba, starai bene (Mondadori). Dopo il successo clamoroso di Succede sempre qualcosa di meraviglioso, lo scrittore torinese ci porta nel mondo complicato di Veronica che per sconfiggere un grande dolore decide di cambiare vita. Diventa una donna di successo splendida e indipendente. Tuttavia, il dolore del passato riemerge. Potrebbe essere l’incipit di una crisi autodistruttiva, ma sarà proprio questo tentativo a portarla verso una destinazione inaspettata. Gianluca Gotto nel corso di varie interviste ha rivelato di aver scelto il punto di vista femminile per raccontare una tematica abitualmente prerogativa di una narrazione che ha protagonisti maschili. Secondo l’autore molti cambiamenti importanti avvengono da eventi negativi, momenti in cui ci sentiamo come se fossimo nel fondo dell’oceano. Un racconto molto attuale, profondo e interiore che viene impreziosito dai millenari insegnamenti dell’ayurveda. Una scienza che Gianluca Gotto conosce e sa trasmettere molto bene grazie anche al suo stile narrativo da nomade digitale, ha vissuto molto in Australia e Canada e scrive i suoi reportage mentre gira per il mondo. Ha un blog molto seguito con il quale condivide insegnamenti zen ed esperienze personali. “Mangia Vivi Viaggia”.
Bianco e bellezza sono sinonimi ma ciò che accentua e dà valore al bianco è l’oscurità.

Accogliamo piacevolmente la presenza in classifica di un’opera preziosa uscita nel 1933: Libro d’ombra (Marsilio) dello scrittore giapponese Jun’ichirō Tanizaki (1886 – 1965), celebre e influente autore noto soprattutto per i suoi racconti ispirati alla bellezza e all’erotismo. I suoi romanzi sono stati adattati anche per il grande schermo come La chiave di Tinto Brass e Interno berlinese di Liliana Cavani. La modernità della narrazione sconvolse il pubblico della sua epoca, fu anche candidato al Nobel per la Letteratura un anno prima della scomparsa. Questo saggio indaga sulla bellezza e la necessità dell’ombra in un particolare momento di fascinazione determinato dallo sviluppo tecnologico. La modernizzazione occidentale che illuminava totalmente le città, stava rubando la seduzione arcaica del Giappone. In questo elogio dell’ombra Tanizaki rivela che la bellezza non è determinata dal bianco, ma in quello spazio indefinito dove si addensa il chiaroscuro o la penombra, come aveva evidenziato Italo Calvino. Da fotosensibile, amante dell’arte e del mistero mi sento molto giapponese. Quante volte con l’astronomo Giuliano Romano abbiamo parlato di inquinamento luminoso!
Napoli rende davvero possibile un viaggio nel tempo…

Parola di Ildefonso Falcones che torna in grande stile con il nuovo romanzo: In guerra e in amore (Longanesi). Siamo nel Regno di Napoli del 1442, il conte Arnau Estanyol, compagno d’armi del re, è tra i conquistatori della città e tra i protagonisti più importanti della corte aragonese. Ildefonso Falcones de Sierra, classe 1959, vive a Barcellona con la moglie e quattro figli. Il suo primo romanzo La cattedrale del mare ha ottenuto un successo strepitoso con oltre un milione di lettori. Considerato un vero maestro della narrativa storica ha vinto numerosi premi letterari. Quali sono le caratteristiche principali che Napoli possiede per questo magico viaggio nel tempo? Lo scrittore ne cita alcune: la planimetria della città, la configurazione delle strade, la pavimentazione scura di origine vulcanica.
Custode di un sapere antico, una donna lotta per far nascere il futuro

Questa la descrizione che troviamo sulla copertina tratteggiata da un viso dolcissimo, uno sguardo che guarda oltre l’orizzonte conosciuto. Ecco l’altra novità del medagliere: La levatrice (Nord) di Bibbiana Cau. È la storia di una allevadòra (in sardo, allevatrice – ostetrica).
La protagonista del romanzo si chiama Mallena e con il sapere tramandato dalla madre aiuta tutte le partorienti senza pretendere nulla in cambio. Ma un giorno il destino sconvolge la sua vita. Nel 1917 suo marito torna dal fronte. È ferito, ha bisogno di cure importanti e costose. Mallena chiede di essere remunerata per il suo lavoro, da sempre essenziale. Il consiglio comunale purtroppo non accoglie la sua richiesta e inoltre verrà sostituita da un’ostetrica diplomata. Una storia che sembra perfetta per la sceneggiatura di un film sostenuta anche dall’esperienza professionale dell’autrice. Bibbiana Cau è nata e vive in Sardegna, ha studiato Ostetricia all’Università di Cagliari. Al suo attivo una lunga carriera lavorativa che le ha permesso di accompagnare alla nascita tante nuove vite. La preparazione di una tesi in Storia sociale ha ispirato il suo amore per la scrittura.
Queste le novità letterarie di fine giugno, buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, chissà se nelle librerie Lovat ritroveremo qualche racconto, anche fotografico, sulle recenti nozze veneziane dei vip. Però concordo con il vostro editoriale editoriale che titola: niente può stupire dove i leoni volano. Tornado ai nostri libri ho apprezzato la Sua selezione delle novità a partire da Gianluca Gotto con Verrà l‘alba, starai bene. Credo anch’io che un dolore, se non sia distruttivo, se non annienti del tutto il soggetto, serva come cesura, come periodizzazione della propria vita da cui ri-partire con nuovi obiettivi. Dalla forza distruttiva del dolore si può risalire, come fa Veronica, la protagonista del racconto. Anche il titolo del libro potrebbe avere una lettura popolare citando Eduardo De Filippo: Adda passà ‘a nuttata! Toccato il fondo, si raccolgono le ultime forze residue e si lotta per risalire in un percorso diverso. Anche gli altri testi presentati dalla Dott.ssa Elisabetta hanno qualcosa di interessante; tra tutti credo, come i lettori italiani, che la vicenda proposta da Bibbiana Cau con La Levatrice, arrivata alla seconda edizione in pochi giorni, rappresenti quel bisogno di giustizia specialmente in favore delle donne. Nello spirito del libro ho ritrovato Francesca Giannone con La portalettere, ma il sostegno alla condizione femminile, specialmente nei territori del sud Italia o nelle isole è ancora molto forte.
Il romanzo storico ha sempre una narrazione interessante, è vero che è verosimile, ma non si scosta di molto dalla storiografia ufficiale. Per questo credo che il nuovo libro di Ildefonso Falcones con In guerra e in amore, attinto nel serbatoio infinito di vicende che porta con sé il Regno di Napoli, possa rappresentare un testo coinvolgente per il grande pubblico. Tornare indietro di sei secoli, rispetto alla banalità del presente, credo che possa essere rilassante e rinfrescante.