Vicenza si prepara a vivere una serata di straordinaria intensità artistica e simbolica: venerdì 4 luglio alle ore 21.00 il Teatro Olimpico — autentico gioiello palladiano e patrimonio UNESCO — sarà palcoscenico di un evento musicale di respiro internazionale, con la prima italiana di “Rachel Portman: a portrait”, concerto firmato da I Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella. Protagonista della serata sarà Rachel Portman, compositrice britannica tra le più rappresentative della scena contemporanea e prima donna a ricevere l’Oscar per la miglior colonna sonora originale (1997, Emma), che sarà presente in sala come ospite d’onore.
La musica di Rachel Portman debutta a Imola

Il fulcro del programma sarà la prima esecuzione italiana — in condivisione con l’Emilia-Romagna Festival, dove debutterà a Imola il 3 luglio — della nuova composizione di Portman: “Filmscapes for solo flute and orchestra”, scritta appositamente per Massimo Mercelli, uno dei flautisti più apprezzati a livello internazionale, e per l’ensemble veneto. Un’opera dal forte impatto emotivo e lirico, in cui il flauto assume un ruolo solistico evocativo, disegnando paesaggi sonori sospesi tra memoria cinematografica e dimensione concertistica. Una sorta di racconto sonoro senza parole, in cui si riflettono le cifre poetiche più intime della scrittura di Portman: armonie rarefatte, sensibilità narrativa e uno sguardo profondamente umano.
Chi è Rachel Portman

Compositrice raffinata e pioniera nella musica da film, Rachel Portman ha saputo coniugare nel corso di una carriera trentennale la profondità del linguaggio classico con la modernità del linguaggio visivo, firmando colonne sonore indimenticabili per registi del calibro di Jonathan Demme, Douglas McGrath, Lasse Hallström, e molti altri. Il suo stile, riconoscibile e poetico, unisce un forte senso melodico alla capacità di far emergere emozioni sottili e profonde, rendendo ogni partitura una narrazione autonoma.
Il concerto

Il programma del concerto si sviluppa come un viaggio attraverso la musica del Novecento, partendo dal Concerto per archi di Nino Rota, composizione che incarna alla perfezione la doppia anima del grande autore italiano: tra rigore neoclassico e vivacità melodica, cultura colta e sensibilità popolare, la scrittura di Rota apre il concerto con eleganza e vigore.

A seguire, la Simple Symphony op. 4 di Benjamin Britten, scritta nel 1934 ma basata su materiali giovanili, dimostra l’eccezionale talento precoce del compositore britannico: articolata in quattro movimenti dai titoli ironici e descrittivi, l’opera fonde leggerezza formale e inventiva orchestrale, preannunciando la maestria che caratterizzerà tutta la carriera di Britten.
Il gran finale

Il gran finale è affidato a una pagina tra le più potenti e commoventi della letteratura per archi del XX secolo: la Chamber Symphony in do minore op. 110a di Dmitrij Šostakovič, trascrizione per orchestra d’archi del celebre Quartetto op. 110 a cura di Rudolf Barshai. Composta nel 1960 e dedicata “alle vittime del fascismo e della guerra”, quest’opera assume un significato ancora più profondo nel 2025, anno che segna il 50° anniversario della morte del compositore russo e l’80° Anniversario della Liberazione dell’Europa dal nazifascismo e del campo di Auschwitz-Birkenau.
Nel cuore della partitura risuonano le ferite della storia, ma anche la forza della memoria e della resistenza culturale: con la sua firma musicale DSCH — trascrizione in note del proprio nome — Šostakovič lascia una testimonianza personale e collettiva al tempo stesso, trasformando il dolore in arte.
Rachel Portman a Vicenza grazie all’Accademia Olimpica

L’iniziativa si svolge in collaborazione con l’Accademia Olimpica di Vicenza, a sottolineare ancora una volta il ruolo centrale del Teatro Olimpico come crocevia tra arte, storia e musica. Una serata irripetibile, che unisce presenza d’autore, memoria storica e sperimentazione sonora in una delle cornici più suggestive del patrimonio culturale italiano.