“So che ci sono sempre delle partite…”. Da anni scherzo con mio marito, che fra giornalismo e passione ne ha seguite a migliaia e tante ne guarda ancora, di sicuro in meno e con attenzione inferiore. Anche sul calcio, forse, resto un’italiana media, nel senso che guardo le grandi gare della nazionale e poche altre, dopo avere passato anni di weekend a seguire sport con lui, fra autista e domande in mixed zone, alcune anche in sala stampa o a vigilie. Avevamo cominciato a seguire la finale di Champions assieme, dal 2-0 mi sono fatta aggiornare da lui, convinta che difficilmente sarebbe tornata in parità. Ovvero era difficile sperare nei supplementari, persino nei rigori, dopo le grandi imprese dell’Inter contro Bayern Monaco e Barcellona. E pensare che l’ho sempre criticato quando giudicava compromesso un incontro dopo 1-2 gol di scarto.
Le partite aumentano e io simpatizzo Cittadella

Ecco, negli anni le partite di pallone in televisione si sono moltiplicate e allora rinuncio a seguire tutto, mi faccio aggiornare sui verdetti, non avendo così tanto tempo leggo di cronaca, di sanità, il mio settore, e soprattutto di sicurezza, tema che mi sta tanto a cuore.
E allora mi faccio riassumere le promozioni in A e in B, i playout, i playoff. Abbiamo scritto spesso per il Gazzettino, lui tanto più di me, di lì ho maturato una simpatia per le venete, soprattutto per il Cittadella, finito in serie C. Penalizzato anche dal rinvio di quella giornata per la morte di papa Francesco.
Il Citta, ecco, mi sono appassionata anch’io alla storia del paese patavino, al punto che quasi lo incitavo davanti alla tv, con quel coro spontaneo: “Citta, Citta”. E altri che intonava mio marito, stonato: “Piero, Piero, Piero, Pierobon; Pierobon, Pieroboon”. E’ il portiere Andrea Pierobon, smise a 46 anni e persino nell’ultima stagione assommò 20 difese dei pali della sua città. Naturalmente, adesso allena i portieri granata.
Volevo che il mio uomo andasse alla festa dei tifosi, a metà stagione, non è mai stato. Quei videoracconti che tanto piacciono a lui non sono nelle mie corde, perchè degli ultrà ho sempre avuto abbastanza timore e l’ho sempre sconsigliato di sfidarli nelle riprese, nelle domande, anche se so che usa il massimo della cautela. E persino da giovani granata ha subito intimidazioni che mai avrebbe immaginato.
La caduta del Venezia

Anche il Venezia è retrocesso, a Eusebio di Francesco era accaduto anche la scorsa stagione, al Frosinone, e il valore delle squadre era analogo, anzi i neroverdi erano ancora meno competitivi, l’allenatore ha fatto fin troppo. Si è salvato il Verona, con merito, avendo praticamente sempre veleggiato in zona utile.
Sempre mio marito mi ha trasmesso il culto di Marco Giampaolo, io stessa apprezzo le persone misurate, sensibili come noi, ma poi di fronte a tante sue teorie lo invito a guardare anche al risultato. Le vittorie restano, quest’anno l’allenatore del Lecce si è salvato e la scomparsa del massaggiatore ha finito con il dare una compattezza decisiva.
Partite in Lega Pro

Torno a nordest, è risalito in serie B il Padova, dopo 6 stagioni, è uscito in semifinale il Vicenza, 0-0 al Menti e 3-1 a Terni. Sale nella postseason il Pescara, Silvio Baldini lascia dopo avere ripetuto la promozione di Palermo, stavolta ha tenuto in scacco il presidente Sebastiani 10 giorni, anzichè lasciare a inizio raduno.
“Non sento più quella magia”, dice. “Magia e meraviglia” sono i termini che da anni usa mio marito anche per situazioni che ai più sembrano banali, certo non è banale simpatizzare per piccole realtà, come il Chievo. “A patto, magari, che il fenomeno non sia infinito”, sostiene.
Mentre i più impazziscono per squadre di capoluoghi di provincia, almeno, di bacini di utenza i più ampi possibili, magari rinunciando persino a simpatizzare per una seconda squadra, da scudetto, da serie A.

E’ difficile far ragionare i tifosi, rispettare l’operato dell’arbitro, i sostenitori ospiti, come vorrebbe lui. “Sogno – ha raccontato varie volte anche nella trasmissione Face Regia – che lo speaker ringrazi i fans viaggianti, alla fine, soprattutto nei momenti di maggiore tensione, quando l’arbitro nonostante il Var è stato determinante in negativo. Al nord, dove lo sport non è l’unica valvola di sfogo popolare, questo dovrebbe essere meno impossibile”.
Le partite degli altri sport
L’ha fatto la Vianese calcio, nella semifinale e nella finale playoff di Eccellenza per la salita in serie D, la proprietà è la stessa del Valorugby Reggio Emilia, come sempre uscito in semifinale scudetto, la palla ovale come rispetto è decisamente superiore, anche se nella finale per il tricolore c’è stata tanta gogliardia, soprattutto dei rodigini, poi vincenti, su Viadana.
La provocazione gratuita, il doppio senso gratuito e poi tutto quello scatenamento a prescindere in tanti contesti non è nelle mie corde. Si parla tanto di fairplay, molto spesso gli speaker sono troppo di parte.
Il Festival della serie A

Ma torno al calcio. Come l’anno scorso c’è stato il festival di serie A, a Parma, e io, francamente, l’avevo dimenticato. E’ curioso che 5 giorni dopo la promozione in A della Cremonese, sullo Spezia, tramite i playoff, subito sia stato varato il calendario. Già si conoscono i primi anticipi e posticipi, la lega di serie A stavolta ha battuto tutti i campionati maggiori.
Anche qui faccio mio il pensiero eccentrico dell’esegeta di sport della famiglia – sostantivo suo -, sarebbe suggestivo se quella bella tre giorni di eventi fosse stata ambientata in una piazza lontana dalla serie A da chissà quanto tempo e magari mai arrivata. Penso a Belluno, che si chiamava Bellunoponte, non al Pordenone perchè la serie B è passata da poco, ma a(lla Pro) Gorizia, a Trieste, a Rovigo.
Ci sono province che pure io fatico a ricordare che siano tali, le ultime varate dalla Sardegna, dalla Puglia, mi è capitato che mio marito mi interrogasse in vacanza e sbagliassi regione. Ma chissà quanti italiani sono forti come lui in geografia.
Il festival della serie A avrebbe portato gioia per esempio a Teramo, dove un decennio fa persero la serie B solo a tavolino.
Soldi, investimenti e partite in ogni sport

Siamo di un lontano che più lontano non si può, perchè oggi più che mai imperano i soldi. Anzi, dico io, sommessamente, con investimenti massicci, prima o poi i risultati arrivano. “Magari sino a un certo livello – obietta sempre lo studioso della famiglia -: nel calcio puoi arrivare in C, rapidamente, ma poi ti fermi e anzi ci sono proprietà che smettono presto di investire. Nel basket, Trapani è arrivata in semifinale scudetto, ha perso il primato in regular season solo al supplementare, a Bologna, dove poi la Virtus ha vinto lo scudetto, anzi a Brescia, ma prima dei playoff i siciliani sono stati penalizzati di 4 punti per avere comprato crediti di imposta risultati poi falsi”.
Ecco, quella è già più mia materia, ogni tanto guardo Report e Sigfrido Ranucci narra gli artifici del calcio di vertice e, purtroppo, dove girano tanti denari c’è una concentrazione di persone che cercano di approfittarne. Vedi alcuni capi delle tifoserie di Milan, Inter e Juve.
“Sarà un caso – insiste mio marito -, ma il Trapani calcio, dello stesso Valerio Antonini, neanche ha raggiunto i playoff, di serie C. Nella pallacanestro femminile, ecco, si può raggiungere anche una semifinale scudetto in pochi anni”.
Torno al calcio, ai sostenitori. Intanto con la mostra delle magliette d’altri tempi, al festival ducale.
Guardate bene questo video perchè ne vale la pena, per una volta anche la qualità delle immagini è dignitosa.
Torniamo al Festival della Serie A
E poi la raffica, come dicono a Sportitalia e non solo, sulle notizie di mercato. Riprese estemporanee, nelle fan zone. Ah, non sapevo cosa fosse la Kingsleague, non guardando Skysport e dintorni.
Il trenino di Dazn è carino, a me i giochi per bambini piacciono tanto, mi fanno ritornare, appunto, bimba, nonostante sia anch’io degli anni ’70…
Non è stato facile farsi spiegare la Kingsleague, il secondo giorno l’obiettivo è centrato.
Partite nostalgia
La domenica pomeriggio c’è stata la partita dei campioni del passato, operazione Nostalgia, mio marito è tornato giusto per rivedere Hristo Stoitchkov, lui mi impone di scriverlo così, alla bulgara, non in carattere cirillico ma in teoria si scrive così.
Bastava che andasse la mattina in piazza Ghiaia a Parma ma non se l’è sentita, tentava di dormire. E’ il suo campione preferito, nonostante quel 1995-96 deludente, in gialloblù. “Gli ho rivolto alcune domande, avevo 24 anni e non dimenticherò mai, quando incrociandolo, semplicemente, fuori intervista gli chiesi come mai aveva una berlina targata San Marino. Lui se la prese parecchio, non a caso. Perchè caratterialmente è un sanguigno e perchè sapeva quanto potesse essere equivoco, un bulgaro da pochi mesi al Parma e con una vettura con targa della repubblica del Titano. Si badi bene che un giornalista della provincia di Reggio Emilia, Marco Gibertini, è stato condannato anche dalla cassazione per collusione con la mafia e, quando lo conobbi io, da volto tv locale, lo ascoltai per caso parlare in codice: “Ciao Sorin, sono Florin”. O viceversa. E parlava di auto incidentate dall’est Europa”.
Alla fine mio marito ha raccontato calciofili, tanto per cambiare, e come sempre c’era qualche alticcio di mezzo, fortunatamente nessuno ci ha chiesto di cancellare i colloqui.
Nei nostri sogni c’è uno sport da seguire come a teatro, l’esatto contrario di quanto desiderano fare gli ultrà. Che certo fanno anche azioni benefiche ma non bastano a recuperare gli eccessi. E la sequela di morti e feriti gravi dentro e fuori gli stadi è lunga, fortunamente in diminuzione da anni. Ma sapete con quale sforzo da parte delle forze dell’ordine e con che dispendio di denaro pubblico?
Ah, ovviamente ascolto e leggo del mondiale per club, in teoria c’era già, a fine anno solare, ma non così. E quando eravamo ragazzi c’era la coppa Intercontinentale, la maggioranza delle squadre sono sconosciute non solo a me. Io mai farei l’alba per vedere un evento sportivo o punterei la sveglia. Un’eccezione la farei per le olimpiadi, in particolare per gli italiani, ecco.