Hollywood? No! Campo Madonna dell’Orto, sestiere popolare di Cannaregio. (Ma lo sapeva Lauren Sanchez?). Anzi Hollywood é tanto meno affollata di vip, rispetto Venezia. L’anziano parroco della chiesa di Madonna dell’Orto, a fianco del chiostro della prima serata, intervistato da uno stuolo di telecamere, ammette candidamente di essere stato remunerato “quasi gratis”. Anche lui, come le mance milionarie concesse da mister Amazon (al secolo Jeff Bezos) per Comune, Università , Comitati di salvaguardia, Unesco.
Giornaloni e giornalini, tante prime pagine e tanto giornalismo bipolare



Tutti a commentare. A sprecare foto e pettegolezzi. Inviati che descrivevano minuziosamente i 27 vestiti cambiati in un giorno dalla signora Bezos e nelle stesse pagine le critiche “modello ‘68” degli intellettuali di turno: “una giusta rivolta contro il potere del dio denaro” (Andrea Segre, regista del film Welcome Venice, critico dell’over tourism che assassina la città); “il denaro é l’ultimo dio dell’umanità e se parliamo di oro Venezia non é un’isola…” (Massimo Cacciari, testuale).
Tommaso Cacciari, invece, passerà alla storia per essere da sempre il nipote ribelle del filosofo e da oggi (assieme al movimento ecologista internazionale Extinction Rebellion) il contestatore che ha contribuito, paradossalmente, a far diventare le No Grandi Nozze, in un evento stra-mondiale.
Pro e contro Bezos

Critici ideologici da una parte ed ammiratori pro Bezos dall’altra, uniti nel celebrare o condannare l’evento del secolo. Perfino il Pd sì é diviso. Chi a favore, chi contro, con tanto di interrogazione parlamentare, alla quale dovrà rispondere lo stesso ministro degli Interni, Piantedosi. Un po’ com’era successo nel 1989, con il concerto dei Pink Floyd in Piazza San Marco. Da una parte la città ridotta a discarica, dall’altra il concerto tv storicamente più seguito al mondo. Tanto che viene ancora riproposto come spot dallo stesso famoso gruppo musicale come evento clou del secolo scorso. Il vice sindaco di allora, Cesare De Piccoli, comunista, fu costretto a firmare l’ordinanza perché sindaco e giunta erano spariti dalla circolazione e il prefetto ordinava che 100 mila giovani ammassati non potevano più aspettare. Problemi di ordine pubblico. Fu assolto dopo anni di guai giudiziari.
Città distonica, dunque, “dove i leoni volano e i colombi camminano” come diceva il poeta. E dove un sosia tedesco di Jeff Bezos, tale Caldas Halicilar, diventa famoso tra le calli, con centinaia di selfie. Il pettegolezzo più bello é del paludato Daily Mail: si sono sposati un mese fa…Ma va, non é possibile!
Bezos naviga su una laguna di soldi (anche se su una gondola rovescia)

A proposito: “bezzi” (ovvero soldi in veneziano antico) e Bezos sembrano un gioco di parole. I cronisti parlano di finestre affittate dai veneziani per 600 euro per sbirciare dai balconi e immortalare gli sposi e gli ospiti illustri. Di taxisti reclutati e precettati a 30 mila euro al giorno ed obbligati a mettersi in divisa. Marines in assetto di guerra sulle moto d’acqua. La cosa più divertente: le scritte provocatorie di Venessia.com, che non possiamo per reticenza, riportare, ma tutta la città ha riso di gusto e la vignetta in prima pagina sul Corriere della Sera, dell’artista Emilio Giannelli, con la gondola dei Bezos in Bacino di San Marco che galleggia nei dollari. Peccato che la gondola abbia il ferro a poppa (invece che a prua) e sia disegnata alla rovescia… Una bestemmia per gli amanti della tradizione lagunare.
Sarà anche una città per poveri ma oggi sembra Hollywood
Povero Jeff, come scrive in prima pagina Massimo Gramellini. In fondo Venezia é una città per poveri, dove per un caffè a piazza San Marco si pagano 18 euro, a Rialto una bottiglia di acqua minerale arriva a 10 e sedersi per uno spritz 12 euro a gotto, annacquato. Per un b&b a piano terra, si arriva a 200 euro a notte, odore di muffa e umidità compresi. Per le seppioline nostrane 260 euro al chilo.
Eh sì povero Bezos, mister 227 miliardi di patrimonio e milioni di clienti Amazon, magari tra gli stessi contestatori veneziani, dove i negozi in centro chiudono, per colpa sua (ma anche per avidi proprietari che chiedono affitti criminali).
Oh dio delle acque aiutaci

E allora terminiamo questa tre giorni di occupazione Amazonica, citando lo stesso Besos: “…Venezia é un sogno sospeso sull’acqua ed é parte della nostra storia..”. Nemmeno Ezra Pound aveva osato a scrivere tanto… Oh dio delle acque, riporta per favore gli sposi Bezos, nel loro yacht.