Andrea Bellon è attualmente il presidente di Federfarma Veneto. È anche presidente di Federfarma Venezia, carica che ricopre da tre mandati. Bellon è stato confermato nel ruolo di presidente di Federfarma Veneto per il triennio 2023-2026. Con lui abbiamo parlato di come è cambiato il ruolo del farmacista e di come si sono evolute le farmacie. Ma anche di cosa ancora bisogna fare per migliorare di quale può essere l’intervento del Governo.
Dottor Bellon qual è la situazione delle farmacie in Veneto e a Venezia?

“La situazione delle farmacie in Veneto nel 2025 evidenzia un modello sanitario territoriale in evoluzione, caratterizzato da un ampliamento dei servizi offerti e da alcune sfide legate alla carenza di personale.
Le farmacie in Veneto stanno evolvendo dalla tradizionale attività di dispensazione del farmaco a centri di servizi sanitari integrati, contribuendo significativamente alla sanità territoriale. Un decreto ministeriale promuove la presa in carico del paziente sul territorio e la farmacia sta diventando un punto di riferimento per la salute della comunità, offrendo servizi accessibili e tempestivi. Questo modello di “sanità di prossimità” è essenziale per migliorare l’efficacia del sistema sanitario nazionale e garantire un’assistenza sanitaria equa e di qualità.
Tuttavia, la carenza di personale rappresenta una sfida che potrebbe compromettere la qualità e la continuità dei servizi offerti. Affrontare questa problematica è essenziale per sostenere e ampliare il modello delle “farmacie dei servizi” in futuro. La carenza di farmacisti rappresenta una sfida significativa. Ogni anno, gli Ordini professionali segnalano una media di 60-70 richieste di personale, con una quarantina di posizioni aperte a Venezia. Le difficoltà nel reclutamento di farmacisti in particolare a Venezia e nelle località turistiche sono attribuite a fattori come l’alto costo della vita e la scarsità di alloggi, che rendono meno attraente il trasferimento in Veneto”.
Qual è il ruolo del farmacista?

“I farmacisti stanno assumendo nuove responsabilità, diventando professionisti sanitari sempre più integrati nella rete di assistenza territoriale. Infatti, le farmacie italiane stanno evolvendo in “farmacie dei servizi”, offrendo prestazioni come la misurazione di parametri (pressione, glicemia, colesterolo ecc.), test diagnostici rapidi, vaccinazioni e campagne di screening. Il farmacista oggi svolge quindi anche un importante ruolo di consulente, fornendo supporto ai pazienti nella gestione delle terapie, soprattutto per le malattie croniche. L’uso della telemedicina sta trasformando la professione del farmacista, permettendo consulenze a distanza e monitoraggio delle terapie tramite piattaforme digitali. Questo approccio migliora l’accesso alle cure e facilita la gestione delle patologie croniche. Infine, il farmacista è chiamato a collaborare attivamente con medici, infermieri e altri professionisti sanitari per ottimizzare le terapie, ridurre gli errori terapeutici e migliorare l’aderenza alle cure, specialmente nei pazienti fragili e anziani”.
Spesso molti hanno difficoltà a parlare con il proprio medico di base, anche per la carenza riscontrata e si rivolgono al farmacista di fiducia. Quanto conta il rapporto con la gente?

“Il rapporto tra il farmacista e il cittadino conta moltissimo: è uno degli elementi fondamentali della sanità territoriale. La farmacia è spesso il primo punto di contatto con il sistema sanitario, trattandosi di un presidio aperto tutti i giorni con un orario ampio e dove opera un professionista disponibile senza filtro per una consulenza sanitaria. Le persone si rivolgono a lui per consigli, chiarimenti su farmaci, piccoli disturbi o dubbi sulla salute, spesso prima ancora di consultare un medico. Un farmacista conosce spesso personalmente i propri clienti, in particolare nelle comunità più piccole. Questa relazione basata sulla fiducia permette un dialogo aperto e facilita il consiglio personalizzato, che tiene conto delle esigenze specifiche del paziente.
Il farmacista ha un ruolo importante nell’educazione sanitaria: può spiegare il corretto uso dei farmaci, prevenire l’automedicazione dannosa, e promuovere stili di vita sani. È un alleato nella prevenzione, ad esempio con campagne su vaccini, fumo, alimentazione, ecc. Aiuta i pazienti a comprendere e seguire correttamente la terapia prescritta. Un buon rapporto con il farmacista può migliorare l’aderenza terapeutica, riducendo il rischio di errori o abbandono delle cure. Durante la pandemia di COVID-19, i farmacisti hanno svolto un ruolo cruciale: erano spesso gli unici operatori sanitari disponibili e accessibili, offrendo supporto, tamponi, vaccini e rassicurazione. Pertanto, il rapporto tra farmacista e cittadino è molto più di una semplice transazione: è una relazione professionale di fiducia, ascolto e sostegno alla salute pubblica”.
Farmacista. Un lavoro o una vocazione?

“È una domanda che invita a riflettere sulla vera natura di questa professione, che si colloca al confine tra scienza, etica e umanità e la risposta più sincera è: entrambi.
Essere farmacista richiede 5 anni di studi universitari, competenze tecniche approfondite, conoscenze scientifiche sempre aggiornate e una grande responsabilità. È un lavoro che impone rigore, precisione e rispetto delle normative. Il farmacista deve saper gestire farmaci, dispositivi medici, interazioni farmacologiche e talvolta anche aspetti gestionali e burocratici. È un lavoro complesso, serio e fondamentale per il sistema sanitario. Ma chi sceglie di fare il farmacista, spesso, lo fa anche per aiutare, per ascoltare, per essere utile. La farmacia è un luogo dove ogni giorno entrano persone con dubbi, paure, malattie, fragilità. E lì, dietro il banco, c’è qualcuno pronto ad accogliere, consigliare, rassicurare. Essere farmacista è mettersi al servizio della comunità, costruire relazioni di fiducia, accompagnare i cittadini nel loro percorso di cura. Significa restare disponibili anche quando il medico non c’è, essere un punto fermo nella vita quotidiana delle persone”.
Dottor Bellon, ci spiega cosa fa Federfarma?

“Federfarma è la Federazione Nazionale Unitaria dei Titolari di Farmacia. Fondata nel 1969, rappresenta le oltre 16.000 farmacie private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale in Italia. Federfarma svolge diverse funzioni a supporto delle farmacie e della salute pubblica:
- Rappresentanza istituzionale: Agisce come interlocutore delle farmacie nei confronti di enti pubblici, istituzioni politiche e amministrative, produttori e distributori di farmaci.
- Contrattualistica: Stipula la convenzione nazionale per l’assistenza farmaceutica diretta e negozia il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle farmacie private.
- Comunicazione e aggiornamento: Fornisce alle farmacie informazioni tempestive su normative, ritiro di farmaci pericolosi e altre comunicazioni sanitarie attraverso strumenti come il settimanale Farma7 e la newsletter Filodiretto.
- Monitoraggio e dati: Trasmette al Ministero della Salute e al Ministero dell’Economia i dati delle ricette SSN raccolti dalle farmacie, contribuendo al monitoraggio dei consumi farmaceutici e all’adozione di interventi sanitari ed economici.
- Innovazione e servizi: Promuove iniziative come il progetto DottorFARMA, che supporta i pazienti nel monitoraggio delle terapie e nella comunicazione con la propria farmacia di fiducia.
- Servizi alla comunità: Organizza campagne di informazione socio-sanitarie e offre servizi come la consegna a domicilio dei farmaci per persone impossibilitate a recarsi in farmacia, in collaborazione con enti come la Croce Rossa Italiana e la Federazione Motociclistica Italiana.
Federfarma è quindi un attore chiave nel sistema sanitario italiano, lavorando per garantire l’efficienza, l’accessibilità e la qualità dei servizi offerti dalle farmacie”.
Che servizi offre oggi il farmacista?

“Per sintetizzare, possiamo individuare 4 aree.
La prima, dei servizi diagnostici e di monitoraggio: le farmacie offrono test diagnostici rapidi, tra cui: Glicemia (84% delle farmacie), Colesterolo, Trigliceridi, Emoglobina glicata, Test per allergie inalanti, ECG e Holter cardiaco, Spirometria, Monitoraggio della pressione arteriosa. Questi test, spesso eseguiti tramite telemedicina, permettono di ottenere risultati in breve tempo, evitando lunghe attese in ospedale. La seconda area comprende le vaccinazioni: le farmacie partecipano attivamente alle campagne vaccinali, offrendo vaccinazioni contro l’influenza, il COVID-19 e altre malattie, contribuendo così alla diffusione della cultura vaccinale e al rafforzamento della sanità territoriale.
La terza area riguarda i servizi professionali: molte farmacie mettono a disposizione professionisti della salute per offrire consulenze infermieristiche, supporto psicologico, prestazioni fisioterapiche, consulenze nutrizionali, assistenza per la gestione delle terapie farmacologiche. Questi servizi sono particolarmente utili per persone anziane, fragili o con patologie croniche, spesso residenti in aree rurali o periferiche. Alla quarta area appartengono i cosiddetti servizi aggiuntivi: alcune farmacie offrono ulteriori servizi, tra cui ad esempio prenotazione di visite/Farmacup”.
Ci spiega l’importanza della farmacia anche per esami e prelievi?

“La farmacia ha assunto negli ultimi anni un ruolo sempre più centrale anche nell’ambito di esami diagnostici e prelievi, diventando un punto di riferimento accessibile, rapido e affidabile per i cittadini. È importante poter fare esami e prelievi in farmacia innanzitutto per l’accessibilità e la prossimità: le farmacie sono presenti capillarmente sul territorio, anche nei piccoli centri e nelle zone rurali.
Questo rende più facile e veloce l’accesso a servizi sanitari di base, riducendo gli spostamenti e le attese rispetto a ospedali o laboratori analisi.In secondo luogo, merita riflettere sul contributo delle farmacie alla riduzione delle liste d’attesa: in un momento in cui il sistema sanitario è sotto pressione, la farmacia rappresenta un canale alternativo e integrativo per effettuare analisi di routine o controlli periodici. Grazie a test rapidi e a basso costo, le farmacie permettono poi di effettuare screening precoci che possono aiutare a individuare tempestivamente patologie croniche (come diabete o ipertensione) e monitorare lo stato di salute nel tempo”.
Quanto ancora si deve fare, secondo Federfarma, per migliorare il ruolo del farmacista?

“Se guardiamo alle sfide persistenti, dobbiamo menzionare innanzitutto gli ostacoli burocratici: il 51,9% dei farmacisti segnala difficoltà burocratiche nell’accesso ai FSE dei cittadini per lo sviluppo di attività di supporto per l’aderenza terapeutica. Anche l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) rappresenta una sfida aperta: la partecipazione delle farmacie a questa iniziativa rimane limitata, con un tasso di adesione stabile intorno al 6,5%. Infine, non va dimenticata la disparità territoriale: le farmacie rurali, pur essendo fondamentali, affrontano sfide legate alla carenza di risorse, attrezzature e collegamenti internet adeguati. Federfarma propone diverse azioni per sostenere e potenziare il ruolo delle farmacie, alle quali il Governo sta dando il proprio importante contributo:
- l’incentivazione della telemedicina, promuovendo l’adozione di tecnologie digitali nelle farmacie, garantendo formazione adeguata e infrastrutture tecnologiche;
- il sostegno alle farmacie rurali attraverso la destinazione di fondi specifici per l’aggiornamento delle attrezzature e il miglioramento dei collegamenti internet, come previsto dal PNRR;
- il rafforzamento della distribuzione per conto (DPC), attraverso l’espansione della possibilità per le farmacie di distribuire farmaci precedentemente gestiti dalle strutture ospedaliere, migliorando l’accesso alle cure per i pazienti, e la revisione dei canali distributivi con lo shift di farmaci dalla DPC alla convenzionata;
- la semplificazione burocratica, attraverso la riduzione degli ostacoli amministrativi che limitano alle farmacie l’accesso al FSE dei cittadini minando l’efficacia dei programmi di supporto terapeutico e l’ADI.
Sebbene siano stati compiuti significativi passi avanti nel trasformare la farmacia italiana in un centro sanitario di prossimità, è essenziale un impegno continuo da parte del Governo per affrontare le sfide esistenti e garantire un accesso equo e di qualità ai servizi sanitari per tutti i cittadini”.