“Piattelli e padelle 2025” lo hanno chiamato, dove padella in gergo sportivo indica il colpo mancato, andato a vuoto. Ma trattandosi di un concorso di tiro a volo fra (grandi) cuochi le padelle sono state di ben altro tipo, almeno nel dopo gara. L’evento si è svolto martedì 27 al campo di tiro a volo dello Sporting Club di Zevio, nell’aperta campagna veronese, e ad animarlo sono stati oltre 60 chef professionisti. Tutti in rigorosa tenuta da lavoro – era obbligatoria la giacca da cuoco – sono arrivati nel primo pomeriggio da tutto il Nord Italia con i veneti ovviamente in maggioranza e grandi protagonisti, ma incalzati dai lombardi (folta la delegazione bergamasca) e anche dai romagnoli. Questi ultimi erano guidati dal decano Sergio Ferrarini, presidente del Circolo Cuochi Romagna ed executive chef dei più rinomati ristoranti della Riviera Adriatica.
Piattelli e padelle, l’organizzazione

Organizzata da un altro grande chef – Luca Fasoli, docente dell’alberghiero di Chievo e consulente di noti locali in tutto il mondo – la gara di tiro a volo è stata spettacolare e combattuta. “Ma per noi è soltanto l’occasione – ha ribadito il noto chef veneziano Cristian Angiolin (ex Locanda Cipriani, ora al MangiaStorie di Cavallino) – per ritrovarsi e scambiarci idee ed esperienze professionali per cementare un’amicizia che in molti casi è ultradecennale e va al di là del lavoro in cucina”.
Un modo divertente di confrontarsi

Tra una serie di piattelli e l’altra – dove proprio Angiolin ha primeggiato come ex tiratore di talento e vincitore di tornei a livello nazionale – non sono mancati dibattiti e confronti sulle nuove tendenze enogastronomiche. Parlando di materie prime e piatti stagionali. Il granchio blu e le ostriche rosa sono state oggetto di discussione, ma anche l’olio del Garda, le noci, gli asparagi e i formaggi. Grande attenzione di tutti alle nuove tecnologie che trovano sempre più spazio in cucina. “Ma non devono mai sovrastare la fantasia dello chef”. H ha chiosato Fasoli che fa parte anche del direttivo del gruppo Cuochi scaligeri. Oltre 200 professionisti che entrano nell’associazione solo per meriti acquisiti e curriculum verificati.
Piattelli e padelle: tutti a tavola

La cena finale è stata affidata ai cuochi dello Sporting (“Noi oggi siamo in vacanza” hanno concordato gli altri 80 colleghi reduci dalle performance al tiro) con risotto alla salsiccia e polenta taragna con formaggi. Tutto innaffiato ovviamente da un Soave “a chilometro zero”. La sesta edizione di Piattelli e Padelle è andata così agli archivi. Con la foto di gruppo e l’impegno di ritrovarsi ogni anno e sempre più numerosi.
