Eccoli. Essi sono Cristian e Massimiliano Minchio: binomio perfetto di due fratelli che tengono salde le redini di Villa Goetzen, ristorante e albergo nel cuore della Riviera del Brenta, in via Matteotti a Dolo.
Cristian e Massimiliano binomio vincente
Cristian è il direttore di sala, esperto di vini con la battuta sempre pronta, affabile con i clienti, crea subito empatia; è definito il “croupier”, colui che tiene in mano il gioco e sa cogliere al volo quali piatti, o vini, il cliente intende gustare. Massimiliano si vede molto meno in sala, lui è il cuoco, colui che con evidente passione, rimane attaccato ai fornelli.
Ci sono anche mamma e papà
E in cucina spesso si fanno vivi i loro anziani genitori: mamma Paola e papà Paolo, una vita per preparare i migliori piatti ai clienti, generazione di ristoratori che con grande amore e dedizione hanno da sempre valorizzato il territorio ed esportato le eccellenze.
Non a caso si sono spesso spesi a far conoscere al meglio il territorio e le specialità che esso offre, non mancando di ricevere degli ambiti premi e riconoscimenti.
La storia
Il nome del ristorante, non facile a pronunciarsi, parte dai conti austriaci Goetzen proprietari allora di questo palazzo adibito ora a ristorante e ad albergo. Così Paolo & Paola, Cristian & Massimiliano hanno mantenuto il nome austriaco di questa villa veneta che risale al 1739, una volta casinò della potente famiglia Venier. E nel serenissimo casinò non poteva non mancare il “croupier” interpretato da Cristian!
Gli inizi di Cristian e Massimiliano
Si deve tornare un po’ indietro nel tempo per ripercorrere le storie di Cristian e “Massi” (affettuosamente accorciato il nome di Massimiliano, così lo chiama il fratello Cristian) quando papà Paolo e mamma Paola, “storici” personaggi della ristorazione della riviera del Brenta, rilevarono Villa Goetzen.
Le parole di Cristian
“Viviamo questa azienda come una casa” afferma Cristian: passione e affetto che ha insieme al fratello di questo posto, ottimamente curato, con sale accoglienti dove si può cenare parlando a bassa voce, non c’è rimbombo, la luce è quella giusta. L’ambiente è elegante, il concetto della familiarità è assolutamente palpabile. Qui c’è cura e rispetto, una pregevole trattoria con una propria anima.
I due fratelli
Ma ritorniamo ai due fratelli Cristian e Massimiliano che sin dai primi anni della loro esistenza, vivevano bazzicando tra fornelli con i genitori e giochi, erano vivaci come tanti . Poi le strade dello studio li divisero: Massimiliano a frequentare l’alberghiero Cipriani di Adria, Cristian a fare l’informatico e il ragioniere a Padova. Fuori dal ristorante “Massi” ha la grande passione del ciclismo: macina decine e decine di chilometri con gli amici. Il “ragionier” Cristian puntava da giovane al calcio, ha giocato come portiere nella squadra nazionale dilettanti. Ora è un tifoso della sua squadra del cuore: l’Inter.
Cristian e Massimiliano nel privato
Cristian ha due figli: Alberto, 19 anni, e Filippo, 14; uno segue la strada del padre, il più piccolo studia al liceo scientifico Musetti di Dolo. Massimiliano ha il figlio Riccardo che studia nell’alberghiero.
Tre generazioni di appassionati, una bella famiglia, una tradizione lunga mezzo secolo portata avanti da papà Paolo con semplicità e orgoglio.
La cucina
I piatti rappresentano la tradizione, ma c’è una volontà creativa con belli accostamenti: una volontà dello chef Massimiliano che dà sempre il meglio di sé. I piatti sono a base di pesce, crostacei e molluschi della laguna veneta. Sempre di ottima qualità. Lo certificano i molti clienti che frequentano Villa Goetzen, esperti di pesce come l’imprenditore chioggiotto Luciano Boscolo Cucco (influencer seguito nei social da migliaia di fan, “girovago” per lavoro e frequentatore dei migliori ristoranti italiani, soprattutto di pesce).
Lo dice Cristian: qui abbiamo pesce crudo, capasante, canestrelli alla piastra, “scamponi “dorati, “seppi” alla piastra, “canocie” marinate al coriandolo, ostriche “spurie” col tartufo di Grado, tanto per citare qualche piatto. La “suppa de pesse” è del paron Paolo, la lasagnetta di pesce di mamma Paola. Tra i secondi citiamo la gustosa orata al forno con olive taggiasche e patate e la ricca grigliata secondo quanto il mercato ittico offre in quella giornata.
La ricetta
Per i lettori di https://www.enordest.it Cinzia e Cristian e Massimiliano propongono un ottimo primo piatto: i tortelli all’uovo e albicocca farciti con carciofi e gamberi su zabaione di grana.
Tortelli all’uovo e albicocca farciti con carciofi e gamberi su zabaione di grana
Ingredienti (per 4 persone)
Per la pasta: 200 gr di farina 00, 2 uova, 200 gr di farina aromatizzata all’albicocca, 10 gr di olio EVO.
Per il ripieno: 1 carciofo, 60 gr di cipolla, 150 gr di gamberi sgusciati, burro, succo di ½ limone, spicchio d’aglio, sale, pepe e noce moscata, 70 gr di grana grattugiato.
Per lo zabaione di grana: burro salato, 2 tuorli d’uovo, 50 gr di grana, 35 gr di Prosecco
Preparazione
Prepariamo la pasta fresca mescolando le due farine aggiungendo uova e l’olio; con mattarello, o sfogliatrice meccanica, facciamo dei fogli di 1,5 mm.
Nel frattempo prepariamo il ripieno mettendo la cipolla a soffriggere e, mentre appassisce, laviamo, mondiamo e tagliamo il carciofo. Aggiungiamo a doratura della cipolla con sale, pepe, la noce moscata, il succo del limone e il burro.
A cottura ultimata frulliamo aggiungendo i gamberi portando il tutto a cottura.
Raffreddiamo in frigorifero per 1 ora circa; subito dopo, aggiungiamo il grana e mescoliamo formando l’impasto per la farcitura.
Stendendo la pasta si formano i tortelli (forma a piacere sia chiaro) usando l’impasto e chiudendo a libro la pasta.
Cuociamo in acqua salata e bollente (un cottura veloce circa 2 minuti) e, mentre cuociono i tortelli, prepariamo lo zabaione mescolando tuorlo, grana, burro e prosecco portando il composto a 85°C.
A cottura terminata si saltano i tortelli con del burro fuso impiattando e adagiando lo zabaione
Il vino in abbinamento
Cristian consiglia un Lugana Doc della Cantina Marangona di Pozzolengo nel bresciano (www.marangona.com). Questo vino nasce dalla fermentazione di una autoctona Turbiana lavorata intera per preservare al massimo aromi e tipicità. Un vino fresco, gradevole e minerale con spiccata bevibilità, adatto a questo piatto.