“Appena lei mi ha chiesto se sono legatissimo a Gianni De Biasi, mia moglie dalla cucina ha sussurrato: xe quasi do morosi”. E giù una risata. Vinicio Bisioli l’anno scorso nel periodo di piena pandemia era stato nominato osservatore della nazionale di calcio dell’Azerbaijan fortemente voluto da Gianni De Biasi ex calciatore e oggi allenatore nativo di Conegliano dal curriculum di tutto rispetto.
Chi è Bisioli
Bisioli, classe 1960, per ora è fermo così come lo è buona parte del “sistema” calcio causa lockdown e spostarsi all’estero o negli stadi in questo momento non è per tutti consentito e sconsigliato dalle regole Uefa. Vive a San Michele a Tagliamento, per quasi un ventennio ha difeso i pali di numerose squadre: Triestina, Atalanta, Padova, Trento, Teramo, Bassano, San Donà di Piave, Portogruaro e Mestre.
Bisioli e il post calcio
Una volta appese le scarpe al chiodo ha iniziato la carriera di vice allenatore e allenatore dei portieri a Mestre con Paolo Dal Fiume (ex centrocampista di quel Perugia imbattuto nel campionato 1978/89). Nel ’99 frequenta il corso di Coverciano e consegue il patentino di allenatore professionista grazie al quale può sedere in panchina fino alla serie C. Rimane sempre in contatto con De Biasi e lo segue a Modena (dalla serie C alla serie A), Brescia, Torino, all’estero nella Liga spagnola a Levante (seconda squadra di Valencia), di nuovo a Torino e Udine dove allenerà un giovane Samir Handanovic. L’ex portiere da solo guiderà l’Abano Terme per poi tornare a collaborare di nuovo con De Biasi. E qui l’impresa sarà del tutto nuova e sorprendente: il mister delle colline della Marca guiderà la nazionale albanese, che da anni si affida a tecnici italiani, prima a Beppe Dossena, poi Cristian Panucci e attualmente Edy Reia, ad un risultato storico.
Il sodalizio con De Biasi
E’ proprio con De Biasi e Bisioli che l’ex Paese del blocco sovietico invaso da Mussolini nel 1939 in soli tre giorni (spodestando Re Zog I) farà il salto di qualità approdando a partecipare alla fase finale dei campionati europei di calcio del 2016 svoltisi in Francia. E quell’Albania riuscì a conseguire un successo. Tanto che De Biasi venne insignito dal Governo albanese della cittadinanza onoraria. Un calcio fino a quel momento a noi sconosciuto , dove le squadre che partecipavano alle competizioni europee e la stessa nazionale servivano più cha altro ad arricchire il “monte gol” dei bomber. Ma ora non sembra essere più così come ci spiega lo stesso Bisioli.
“Sette anni fa seguivo il campionato albanese e le prime quattro squadre della massima serie potevano essere paragonate alla nostre serie cadetta. Successivamente qualcosa è cambiato e non è un caso se oggi numerosi calciatori albanesi militano nei campionati italiano, tedesco, svizzero e spagnolo e da titolari”.
Qualcosa quindi è decisamente cambiato…
“Da anni optano per un allenatore italiano proprio perché sono consapevoli del fatto che possono ancora migliorare come movimento calcistico. Arrivare a disputare i campionati europei è stato senza dubbio un traguardo di grande prestigio. Ribadisco che si può ancora migliorare”.
Bisioli, ora l’aspetta un impegno importante con la nazionale Azera. E’ già pronto col suo taccuino a segnalare qualche astro emergente?
“Si era aperta questa collaborazione anche se per ora tutto è fermo. Oggi le società sono attrezzatissime per quanto riguarda gli osservatori però se vedo qualche ragazzo interessante non me lo farò scappare. Stiamo parlando di Paesi dal contesto socio economico diverso, dalla mentalità sportiva differente, in fase di crescita anche per quanto riguarda tutto lo sport. Il calcio cambia in maniera rapida basta vedere cosa è successo negli ultimi vent’anni”.
Bisioli, tornando al suo ruolo di ex portiere quale estremo difensore le piaceva di più ai suoi tempi? E quale oggi?
“Per me Dino Zoff è stato un idolo, un simbolo per l’Italia. Ho avuto la fortuna di conoscerlo appena vinti i campionati mondiali di Spagna nel 1982 quando militavo nella nazionale dilettanti. Oggi apprezzo molto Handanovic che ho avuto la fortuna di allenare a Udine, Szczesny, Meret, Sirigu e Donnarumma”.