La stagione può ripartire? Il mondo legato al settore turistico nelle località balneari in questi giorni sta tirando un sospiro di sollievo. La riduzione e la graduale abolizione del coprifuoco, la possibilità di consumare anche all’interno dei locali, il potersi vaccinare anche in vacanza rappresentano il “menù” che Stato e Regione affrontano ora per ora. Nella costa veneziana nel 2020 il settore dell’enogastronomia ha registrato perdite per decine di milioni. Sui 50mila occupati stagionali a pieno regime meno della metà è riuscita a lavorare e neppure per i sei mesi stabiliti. Detto questo, gli operatori turistici si stanno preparando nel pieno del rispetto delle norme sulla sicurezza sanitaria ad affrontare una stagione estiva che dovrebbe portare un po’ di ossigeno dopo un periodo senza alcun spiffero d’aria. Sentiamo le reazioni.

Codognotto: “Pronti a ripartire”
“Una notizia che ci fa piacere. Moderata rispetto alle attese ma deve prevalere il criterio della gradualità che mi sembra corretto perché non possiamo permetterci di tornare indietro”. Pasqualino Codognotto coordinatore nazionale G20 Spiagge e presidente dei Sindaci della Costa Veneta interviene sulle misure approvate dal Consiglio dei Ministri. “Mi preme sottolineare che nella cabina di regia tutto è stato votato all’unanimità e ciò dovrebbe togliere di mezzo ogni polemica peraltro inopportuna quando si parla di Covid”. Nei mesi scorsi i sindaci del G20 aveva scritto al premier Mario Draghi e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo di far ripartire le attività nelle località balneari.

Timore della burocrazia che potrebbe ri-entrare a gamba tesa?
Angelo Faloppa presidente Confcommercio Sam Donà-Jesolo (1800 attività associate) e vice presidente provinciale di Venezia: “Da quando è riemersa la parola riapertura i telefoni hanno cominciato a squillare. Mi sembra un buon inizio. Speriamo non sia vera la notizia che toccherebbe a noi fare l’autocertificazione sullo stato di salute del cliente, con una sfilza di 15 domande, da scannerizzare e inviare alle Uls”.

Schiavon: “Ripartire? Meglio tardi che mai”
Meglio tardi che mai. Massimiliano Schiavon presidente Federalberghi Veneto (2600 associati) vede il bicchier mezzo pieno. “Ho timori che il calendario cadenzato possa creare confusione. Sono soddisfatto che inizieranno le vaccinazioni per i nostri collaboratori, quindi aumentano le possibilità che i turisti possano trascorrere una vacanza tranquilli. Al momento i numeri di luglio e agosto ci fanno ben sperare. Speriamo che con giugno e settembre possano farci recuperare le perdite avute con due festività fondamentali per noi come l’Ascensione e Pentecoste che prima della pandemia richiamavano migliaia di turisti nelle nostre spiagge”.

Colla guarda in generale
Andrea Colla presidente Coldiretti Venezia: “La chiusura durante la festa di Pentecoste ha pesato non poco sull’economia. In questo periodo infatti prima della pandemia i tedeschi in pratica “invadevano” le nostre spiagge. C’è uno spiraglio di luce, dovremmo avere giugno-luglio-agosto a buoni a livelli nella speranza che il tempo ci dia una mano. Occupazione, potere di spesa dovrebbero tornare a buoni livelli per cui vediamo con ottimismo questo ritorno alla normalità”

Per Nadal necessario ripartire con il vino
C’è chi produce vino da quasi un secolo. Valerio Nadal presidente Condifesa Veneto (20mila imprese agricole associate): “C’è tanta voglia di ritorno alla normalità. L’anno scorso i produttori di vino sulle spiagge hanno avuto perdite pesantissime, qualcuno si è salvato con i privati. Bisogna ripartire, la nostra regione attira decine di milioni di turisti perché i nostri operatori oltre ad una enogastronomia di qualità sanno portare avanti proposte d’eccellenza.”