Esistono opere che hanno raggiunto una notorietà senza tempo. Così come certi classici della letteratura. Una di queste è Il lago dei cigni, balletto in due atti e quattro scene, le cui musiche, composte dal musicista e geniale compositore russo Čajkovskij (nato a Votkinsk nel 1840 e deceduto a San Pietroburgo nel 1893), e la cui coreografia, ideata da Marius Petipa, sono diventate un appuntamento imperdibile anche per chi non è un intenditore di danza classica.
Al Teatro Goldoni, il 26 dicembre, il Russian Classical Ballet, sotto la direzione artistica di Evgeniya Bespalova, porta in scena in doppia replica (alle ore 16.00 e alle 20.30) questo classico della tradizione natalizia.
Il Lago dei Cigni per sognare
Considerato l’icona dei balletti classici ottocenteschi, Il lago dei cigni, è una storia d’amore, tradimento e trionfo del bene sul male. Massima espressione di romanticismo e bellezza, come li intendeva ilgusto del tempo, da più di un secolo questo balletto delizia il pubblicocontinuando a incantare anche agli spettatori di oggi.
Una coreografia che richiede tecnica e abilità da parte dei ballerine il Russian Classical Ballet, che porterà sulla scena Liliia Zainigabdinova, Ilnur Gaifullin, Ekaterina Sabantseva, Irina Chuvakina, Mark Pronin, Alena Shugaeva, Renata Khasanova, Stella Malkina, Ivan Sidelnikov, e Ali Kadyrov, vanta un cast guidato da étoile dello scenario internazionale del balletto.La rappresentazione dei personaggi, in particolare nel confronto tra la purezza del Cigno Bianco e l’oscurità del Cigno Nero, richiede inoltre ai solisti capacità virtuosistica e talento drammatico che vengono espressi al massimo nei due Grand Pas de Deuxdella seconda e della terza scena.
L’omaggio a Čajkovskij
Čajkovskij fu musicista di schietta e generosa natura, non molto disciplinata spiritualmente e piuttosto incline a certa sentimentale eloquenza (soprattutto melodica), oltremodo comunicativa anche per la frequente amplificazione oratoria. Rispetto ai musicisti nazionalisti russi del Gruppo dei Cinque,- M. Balakirev, A. Borodin, C. Cui, M. Musorgskij e N. Rimskij Korsakof – che nel 19° secolo crearono la scuola nazionale russa, egli fu il principale esponente della tendenza “occidentalizzante”, anche se i caratteri nazionali sono tutt’altro che assenti nella sua produzione.
La Suite Op.20 di Čajkovskij,che introduce nel mondo altro di quest’opera,ha reso eterno il nome del compositore; la traduzione delle movenze animali dei cigni in movimenti del corpo umano ad opera di Petipa è pura espressione di genio artistico e coreografico. Ecco perché questo balletto resta tra quelli messi in scena con maggiore successo e soddisfazione e trova lo spazio importante nel cartellone natalizio del Teatro Goldoni.