Il Friuli Venezia Giulia va al voto il 2 e il 3 aprile per il rinnovo del Consiglio regionale e in altri 24 comuni, tra cui Udine: un appuntamento che arriva dopo le regionali di Lombardia e Lazio e che si preannuncia un nuovo banco di prova per la tenuta del centrodestra, peraltro largamente favorito per la poltrona di piazza Unità attualmente occupata da Massimiliano Fedriga che, stando a tutte le indicazioni, pare non aver problemi per fare il bis. L’unico dubbio, di fatto, sembra essere unicamente la percentuale con cui riuscirà a vincere questa tornata elettorale dopo il 57 per cento con cui vinse nel 2018 superando largamente l’allora candidato del centrosinistra Sergio Bolzonello, reduce peraltro da due brillanti mandati come Sindaco di Pordenone, che si fermò al 27 per cento.
Massimilano Fedriga bis


Cinque anni a fare la parte del leone fu la Lega che ottenne il 34,87 per cento, quasi il doppio del PD che superò di poco il 18%, mentre a seguire vi furono Forza Italia con il 12,11 %, il Movimento 5 Stelle (che aveva in Alessandro Fraleoni Morgera il suo candidato Presidente piazzatosi al terzo posto) con il 7,06%, la civica Progetto Fvg (che sosteneva Fedriga) con il 6,29% e Fratelli d’Italia con il 5,47% (e un 6,34 % nella roccaforte di Trieste).
Lo scenario rispetto a 5 anni fa è decisamente cambiato, quasi rovesciato, sia perchè la Lega è fortemente calata nei consensi a livello nazionale e, di contro, Fratelli d’Italia ha raggiunto livelli attorno al 30%, per cui non c’è dubbio che sarà questo il principale elemento di analisi politica, pur considerando che sarà interessante verificare quanto otterrà la neonata Lista Fedriga, voluta dallo stesso Governatore Massimilano Fedriga, che in tal modo ha deciso di “emulare” il suo omologo Luca Zaia.
Una scelta, quest’ultima, (quella di Massiliano Fedriga) che se è vero che ha consentito di allargare potenzialmente il “bacino” del centrodestra, è altrettanto vero che farà sì che a farne le spese, in qualche modo, sarà soprattutto la Lega con Massiliano Fedriga,che potrebbe essere “svuotata”. Si deve, peraltro, tenere conto che nella Lista Fedriga sono pure confluiti alcuni esponenti del mondo leghista, come, ad esempio, nella circoscrizione di Pordenone dove sono stati candidati gli uscenti Simone Polesello e Ivo Moras che sembrano essere di gran lunga sicuri di essere rieletti certamente con molti voti targati Lega.
L’obiettivo di Massimiliano Fedriga


Nello stesso tempo, è una Lega che però vuole quantomeno mantenere, se non superare, l’ 11% ottenuto alle ultime politiche. Proprio grazie a Massimiliano Fdriga. Tant’è che Matteo Salvini ha “battuto” per alcuni giorni tutto il territorio regionale, con una forte esposizione personale nei confronti di Massimiliano Fedriga. Culminata giovedì 30 con la vera e propria “adunata” dei Governatori regionali della Lega, in primis Luca Zaia e Attilio Fontana, a significare oltremodo la rilevanza che assume per il mondo leghista questa scadenza elettorale.
Di contro Fratelli d’Italia, che alle politiche dello scorso settembre in Friuli Venezia Giulia si è aggiudicato il 31,3, punta a confermarsi il primo partito in regione, pronto a fare la voce grossa al momento della spartizione dei posti in giunta, a partire dalla vicepresidenza che con tutta probabilità sarà assegnata all’assessore uscente Fabio Scocimarro, uomo forte del partito di Giorgia Meloni, ancorchè sia triestino pure lui alla pari di Fedriga il che potrebbe determinare una sorta di “riequilibrio” a favore di Udine (dove risiede peraltro il coordinatore regionale e parlamentare Walter Rizzetto) considerando che i meloniani possono già contare sul ministro pordenonese Luca Ciriani.
La questione Forza Italia e Massilimiano Fedriga


Forza Italia, che alle politiche si è dovuta accontentare del 6,7 % senza eleggere alcun parlamentare (il “risarcimento” è avvenuto dopo la formazione del Governo con la nomina a Sottosegretario all’economia della triestina Sandra Savino, (coordinatrice regionale dei berlusconiani), pare comunque decisa a non fare più di tanto la parte della “comprimaria” puntando ad una dose maggiore di consensi, se non pari a quella del 2018, ma di certo dovrà rinunciare al ruolo di vice Fedriga occupato sino ad oggi da Riccardo Riccardi, che peraltro era assessore esterno e che non si è candidato, per il quale c’è chi ipotizza un suo ritorno in giunta o un futuro da direttore generale della Società Autostrade Alto Adriatico.
Che a giugno subentrerà ad Autovie Venete, società di cui Riccardi è dirigente in aspettativa, sempre che non si aprano per lui altri scenari in ambito nazionale. Chi invece non fa un mistero della voglia di entrare nel nuovo esecutivo è l’altro forzista di peso Pier MauroZanin, presidente del Consiglio regionale uscente, ruolo che comunque potrebbe mantenere, ancor più alla luce del fatto che FI dovrà cedere, come probabile, la vicepresidenza della giunta.
Centrodestra compatto con Massiliano Fedriga


E’ comunque un centrodestra con uno schieramento compatto, diversamente da quanto è avvenuto sul versante opposto dove l’accordo tra il Terzo Polo di stampo calendiano e il Pd è fallito. Contro Massiliano Fedriga, , per cui a sfidare il presidente uscente ci sono ben tre candidati: l’attuale capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio regionale Massimo Moretuzzo, sostenuto dalle liste Pd, M5Stelle, Open Fvg, Avs e Patto per l’Autonomia, che di fatto sembra essere il principale antagonista di Fedriga; Alessandro Maran, ex parlamentare, figura storica della sinistra regionale, già Pci, poi Pds, Ds, con una parentesi da senatore per la Lista Monti prima di tornare nel Pd, per passare a Italia Viva nel 2019.


Giorgia Tripoli, avvocato di Palmanova, che si candida per la lista Insieme Liberi. Una frammentazione che, inevitabilmente, pare poter essere ulteriore fieno in cascina per il centrodestra.Mentre sarà interessante verificare l’effetto Elly Schlein, presente in regione per la giornata di chiusura della campagna elettorale, ancor più dopo che la neo segretaria ha “liquidato” da capogruppo Pd alla Camera l’ex presidente del Fvg Debora Serracchiani che pure in terra friulogiuliana conta ancora un nutrito gruppo di affezionati contro Massimilano Fedriga.
Infine qualche dato su Massimiliano Fedriga


Complessivamente sono circa 500 i candidati, suddivisi nelle 5 circoscrizioni di Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone e Alto Friuli, dove saranno eletti, rispettivamente, 9, 17, 12, 5 e 3 Consiglieri, che, unitamente al Presidente eletto Massimilano Fedriga e allo sfidante che avrà ricevuto più voti, andranno a comporre il gruppo dei 48 nuovi componenti del Consiglio Regionale. Tra i 24 comuni le sfide politicamente più interessanti sono senza dubbio quelle di Sacile e di Udine, gli unici due che superano i 15 mila abitanti e che potrebbero quindi andare al ballottaggio fissato per domenica 16 e lunedì 17 aprile.
In particolare, nel capoluogo regionale la sfida è tra il Sindaco uscente Pietro Fontanini, figura storica della Lega con un passato da parlamentare, presidente della Regione e della Provincia, sostenuto da tutto il centrodestra, e Alberto Felice De Toni, già Rettore dell’Università udinese che può contare sull’appoggio del centrosinistra. In corsa vi sono anche Ivano Marchiol del Movimento 5 Stelle e Stefano Salmè con la civica Liberi elettori. Sempre contro Massimiliano Fedriga.