Parafrasando il cognome dell’allenatore ed ex calciatore Gianfranco Bellotto, la casa editrice InContropiede ha pubblicato di recente un bel libro dal titolo “Vi do un Bellotto”, scritto dal giornalista Carlo Cruccu, per anni alla “guida” delle pagine sportive del quotidiano La Nuova di Venezia e Mestre. Effettivamente è più che mai meritato questo “otto” in pagella, sia per la carriera dell’allenatore e del calciatore prima, sia per il lato umano della persona e sia per chi ha scritto questo libro, quasi in punta di penna, dove emerge tutta la poesia del bravo giornalista che ha vissuto per anni con occhi da grande appassionato le vicende del pallone a spicchi dalla tribuna di decine e decine di stadi, senza mai fare polemiche e accattivandosi la giusta amicizia di tanti personaggi, come in questo caso quella di Gianfranco Bellotto.
Bellotto e la chiaccherata con Cruccu


Sono centotrenta pagine che si “bevono” con piacere quasi come un paio di bicchieri di vino rosso di fronte ad un bel piatto di costicine e salsicce, visto che il protagonista della storia è un sano veneto di Camposampiero (Padova) nato nel 1949. Si narra di Bellotto e nella “chiacchierata” con Cruccu, si narra anche di tanti personaggi che hanno fatto parte della storia del calcio italiano (quando il calcio era un po’ diverso) a cavallo tra gli anni settanta e ottanta.
Alla fine c’è anche spazio per una “carrellata” fotografica dove fa spicco una bella copia di una lettera scritta e firmata a mano da Paolo Mantovani nel 1983, all’epoca presidente della Sampdoria e indirizzata a Gianfranco Bellotto che in quel periodo giocava con la squadra blucerchiata. La prima parte di questo excursus è dedicata al famoso presidente Costantino Rozzi che fu al timone dell’Ascoli per oltre venticinque anni al punto di essere definito “Il presidentissimo”.
Bellotto e la carriera
Ad Ascoli arrivò Gianfranco Bellotto nella stagione 1977-78 proveniente dal Modena dove aveva giocato per tre stagioni sempre in serie B. Quella del 78 risultò un’annata incredibile per l’Ascoli e per lo stesso Bellotto che giocò trentatrè partite mettendo a segno anche cinque goal. Un bottino niente male per un mediano/centrocampista. Alla fine arrivò la promozione in serie A in quello che fu definito l’Ascoli dei record con Mimmo Renna come allenatore.






Per ricordare Rozzi tra le pagine del libro Bellotto dice: “Era l’estate del 1977 e lui mi aveva telefonato un paio di volte, sapendo che ero alle strette col Modena. Arrivò a casa mia Camposampiero all’improvviso assieme al direttore sportivo Armillei. Non ero in casa e c’era solo mia moglie alla quale disse di preparare le valigie perché al mio rientro saremmo partiti per Ascoli. E così fu”. Quattro anni stupendi con la promozione in serie A l’anno successivo un bellissimo quinto posto nella massima serie. Poi da Ascoli a Genova nella Sampdoria anno 1981 con il presidente Mantovani.
La “chioccia” di Mancini


L’anno dopo a Genova arrivò anche un giovanissimo Roberto Mancini e in un certo senso il presidente Mantovani chiese a Bellotto di fargli da “chioccia”. Gli disse testualmente “Bellotto tu hai 32 anni, sei un padre di famiglia e un giocatore esperto. Lui ha soltanto diciotto anni e sono certo che vicino a te crescerà molto.” Sappiamo come andò a finire ovvero Mancini divenne un giocatore straordinario e forse senza nulla togliere al povero Gianluca Vialli, il più talentuoso di tutta la storia della Sampdoria. Nel 1987 la carriera di Bellotto come calciatore finisce con l’ultimo campionato disputato a Bassano nella categoria Interregionale.
Il Mister


Poi la lettura si “tuffa” nella sua seconda “carriera” quella di allenatore dove non mancano i ricordi e gli episodi che mettono in risalto soprattutto le qualità e la spontaneità dell’uomo. Gli anni sulla panchina del Venezia, prima dal 1995 al 1997 e poi nel 2002-2003 hanno “cementato” l’amicizia con l’autore de libro Carlo Cruccu che ci ha “regalato” un paio d’ore di un calcio che non esiste più, un calcio dove la cosa fondamentale era ancora il gusto del bel gioco e del divertimento.
Carlo Cruccu “Vi do un Bellotto” edizioni InContropiede, pagg:131 Euro 18.50