Quando accarezziamo l’idea di acquistare casa in una nuova città, tra le prime cose sulle quali poniamo la nostra attenzione, per lo meno da alcuni anni a questa parte, ci sono gli aspetti della sostenibilità “green” che questa città offre: energie rinnovabili e verde esistente. In quest’ottica, sono molti i parametri da considerare: energia rinnovabile, trasporti pubblici “verdi”, colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, qualità dell’aria e, ultime ma non per ultime, le politiche di smaltimento dei rifiuti. La città verde che è in linea con queste voci offre una vivibilità più attraente e un valore economico più alto.
La città verde e gli investimenti
Lo confermano le maggiori società di investimento europee, tra le quali una in particolare che indica ai propri clienti le città dov’è consigliabile investire. In Italia, Milano si trova in 22esima posizione; Napoli, alla 44esima e Roma subito dopo, alla 45esima. Va detto che, al top della classifica, ci sono Amsterdam, Londra e Parigi. Che sono le città che maggiormente si distinguono per le azioni più incisive intraprese per affrontare il cambiamento climatico e tentare di arginarne i danni.
Città verde e l’Indice delle Città Europee Sostenibili
Sia Amsterdam sia Parigi, secondo il Sustainable European Cities Index (Indice delle Città Europee Sostenibili), hanno ottenuto ottimi punteggi grazie al loro ambizioso obiettivo di ottenere il 100% dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2050. In questa categoria, Londra è rimasta più indietro, con un target del 15% entro il 2030. Si tratta di un livello inferiore alle direttive dell’Ue sull’energia rinnovabile, che puntano al 27% del consumo finale da fonti rinnovabili entro il 2030, percentuale usata come indicazione di miglior pratica per definire il punteggio in questa categoria. L’indice è importante perché classifica le città europee che garantiranno ai loro cittadini standard elevati di qualità della vita, riducendo contemporaneamente al minimo l’impatto ambientale.
Come la città verde dovrà rispondere agli eventi estremi
Per quanto riguarda il verde, ovvero gli spazi dedicati ad alberi, prati e aiuole, ma anche l’adozione di tetti e pareti verdi, le città che prestano ad esso la maggiore attenzione sono quelle che avranno più capacità di rispondere agli eventi estremi. E, cosa si non poco conto, che faranno respirare ai loro cittadini un’aria migliore. Lo dimostrano anche i ricercatori di Ibm che hanno mappato e quantificato la quantità di carbonio che gli alberi in una data area sono in grado di immagazzinare, prendendo in considerazione la loro specie, la forma geometrica e il volume del fogliame. Tale processo è stato testato nel distretto di Manhattan.
Lo studio
Grazie all’utilizzo di tecnologie come machine learning (la capacità dei computer e dei robot di apprendere e memorizzare azioni tramite l’esperienza), analisi dei dati geospaziali e LiDar (Light Detection and Ranging – rilevamento e portata della luce: una tecnica di telerilevamento che, tra l’altro, è anche in grado di determinare la concentrazione di specie chimiche nell’atmosfera e sull’acqua), utilizzati per creare modelli molto accurati e ad alta risoluzione del terreno, Ibm ha ottenuto una visione unica della capacità di stoccaggio del carbonio della vegetazione terrestre.
Una città verde non può prescindere dagli alberi
I ricercatori hanno potuto misurare la quantità di carbonio che gli alberi di Manhattan sono in grado di eliminare dall’atmosfera, pari a 52.000 tonnellate. La quantità massima di carbonio che può essere catturato da un albero è principalmente legata dalle dimensioni geometriche, determinate da principi fisici di base come il trasporto ottimale dell’acqua dalle radici alle foglie, oltre al suolo locale e al clima. Pertanto, la conoscenza della copertura degli alberi, le loro dimensioni geometriche e le caratteristiche delle specie sono indispensabili per fare buone stime di stoccaggio del carbonio, ma queste informazioni non sono facilmente reperibili per la maggior parte delle località del Pianeta.
Un premio alla città verde
Anche quest’anno alle città più verdi d’Italia verrà riconosciuto un premio. La Città per il Verde, appunto, un’iniziativa della casa editrice Il Verde Editoriale di Milano, che da 37 anni pubblica ACER, la rivista tecnico-scientifica dedicata ai professionisti del verde e del paesaggio.
Il premio
Il Premio è stato istituito nell’anno 2000 e durante oltre vent’anni ha seguito la crescita del verde pubblico in Italia. Rendendo evidenti gli interventi di trasformazione delle città in cui gli spazi aperti di nuova realizzazione. O le trasformazioni urbanistiche dei quartieri industriali hanno reso migliore la qualità della vita nelle città.
È stata, inoltre, valorizzata anche l’attenzione verso gli spazi più propriamente naturalistici. Quali le nuove foreste urbane, il recupero dei fontanili, la cura dei boschi di periferia. Accanto, quindi, al riconoscimento assegnato ai Comuni per i nuovi parchi e giardini, è stata posta la valutazione della costante manutenzione del verde pubblico nel tempo. L’importanza sempre maggiore del volontariato nell’ambito dei servizi di gestione pubblica, i nuovi spazi di socializzazione come, per esempio, la nascita di numerosi orti urbani.
Premio, città verde e nuovi partner
Per la prima volta nella storia del Premio, l’edizione 2021 si è avvalsa, oltre ad ACER, del supporto di due importanti partner di settore. Che promuovono, a livello nazionale, informazioni tecniche e divulgative legate al mondo del giardinaggio e dell’importante rapporto fra l’essere umano e l’ambiente. Si tratta di GardenTV.it, la prima web tv dedicata al giardinaggio e La Rivista della Natura edita da Edinat, leader nei settori natura e ambiente.
Un Premio completo, quindi, con l’obiettivo di far emergere gli interventi positivi delle nostre comunità.
La città verde e le iniziative
Il premio è assegnato ai Comuni italiani che si sono distinti per realizzazioni o metodi di gestione innovativi. Finalizzati all’incremento del patrimonio verde pubblico attraverso interventi di nuova costruzione e di riqualificazione o nei quali viene privilegiato l’aspetto manutentivo. Il premio accoglie anche interventi e iniziative di altri enti pubblici e di strutture private a finalità pubblica. Che hanno saputo valorizzare gli spazi verdi delle loro strutture.
Un esempio? Il verde terapeutico
Gli organizzatori, in primis la rivista Acer, indicano come buone pratiche gli spazi degli ospedali con il verde terapeutico. Gli interventi puntuali per la valorizzazione dei giardini storici e degli orti botanici. Gli spazi naturali all’interno dei campus universitari. I giardini e gli orti all’interno delle scuole.
Possono inoltre presentare direttamente le proprie candidature anche le associazioni di volontariato che svolgono un servizio pubblico per la riqualificazione e la manutenzione degli spazi verdi delle nostre città.