Ancora oggi la donna presente nelle società di calcio, gestite nella maggior parte dei casi da gruppi con una percentuale di uomini al loro interno molto elevata, è assai rara. Nel nostro territorio spiccano però due eccezioni, due donne che da anni guidano lo Zero Branco e il Cordignano. Si tratta di Simonetta Baldissera e di Simonetta Botteon, rispettivamente Vice Presidente (donna) e Presidente (donna!!) delle due squadre trevigiane.
Vedere una donna in una società di calcio è ancora molto raro
Baldissera: “Nel mondo del calcio, trattandosi di uno sport maschile, le donne sono messe da parte. Secondo alcuni uomini la loro superiorità è netta ed indiscutibile per conoscenza ed esperienze, dimenticandosi però che anche le donne possono sapere le regole ed aggiornarsi”.
Botteon: “E’ vero, siamo ancora poche ma qualcosa si sta muovendo. Le donne devono buttarsi in questo mondo, anche perché a volte abbiamo qualcosa in più degli uomini, come un sorriso, una parola o un istinto da mamma che fuori dal campo aiuta molto”.
Qual è la spiegazione di questa situazione?
Baldissera: “Combinare la vita familiare a questa attività non è semplice, alcuni problemi di casa devono essere seguiti da una donna e serve molto sacrificio per portare avanti entrambe le situazioni. Il contesto potrebbe sembrare non adatto a una donna, ma con voglia e passione si può dimostrare il contrario. A me piace il calcio e in questo mondo svolgo attività che mi riescono bene”.
Botteon: “Ancora oggi il calcio viene visto da tante donne come uno sport maschile, che le esclude e nel quale non possono avere dei successi. Se si vuole fare questo lavoro con serietà e passione, devo dire che si tratta di un’attività che ruba tempo e che a volte ti porta a non essere troppo presente in famiglia. Altrimenti, come fanno altri colleghi, puoi limitarti a firmare le carte e rimanere a casa e delegare ai propri collaboratori. I miei sono molto bravi, ma per svolgere un buon lavoro mi sono sempre dedicata alla squadra, andando a vedere le partite della prima squadra e del settore giovanile. La famiglia deve appoggiarti e per una donna può non essere facile assentarsi. La presenza di un Presidente è fondamentale, serve tanto tempo a disposizione”.
Come è vista la presenza di una donna dai colleghi uomini nel calcio?
Baldissera: “All’inizio la mia presenza poteva non essere ben compresa, ma il confrontarmi alla pari con persone presenti da tempo nel mondo calcistico mi ha presto portata al loro stesso livello. Le quote rosa, come sono chiamate adesso, sono comunque aumentate e anche in Federazione sono sempre più presenti figure femminili. Sono convinta che le donne prenderanno piede in questo settore, anche se le abbiamo già viste ricoprire questi ruoli in Serie A e in B. L’ambiente non può essere prettamente maschile, ben vengano le donne con passione nel mondo del calcio”.
Botteon: “Il mio inizio non è stato facile perché sono stata una delle prime donne nella zona a ricoprire un incarico simile, ma non ho mai avuto problemi o vissuto situazioni imbarazzanti e di difficoltà. Anzi, sono sempre coccolata dai colleghi delle altre società, pensano che la presenza di una donna in questo mondo sia un’aggiunta positiva. Da quando mi sono insediata, il mio obiettivo è stato il cercare di portare qualcosa di nuovo, magari non concentrandomi solo sul calcio e arrivando anche a scontrami. Mi è capitato con i genitori dei ragazzi del settore giovanili, che non riuscivano a vedermi come la persona a capo della società. Con il tempo e anche dopo qualche momento triste, sono arrivata a togliermi alcune soddisfazioni”.
Cosa vi ha dato questa esperienza?
Baldissera: “Sono nel calcio da vent’anni e ho iniziato seguendo la parte amministrativa di un’altra società del trevigiano. Quell’esperienza mi ha aiutata, mi ha portata a farmi piacere l’ambiente e ad informarmi sempre di più, prendendo visione di regole e comunicati e instaurando rapporti con la Federazione”.
Botteon: “Tante emozioni e soddisfazioni, quando svolgi un lavoro con passione ricevi qualcosa in cambio. Credo di aver portato progetti buoni, lavorando con il paese e cercando di coinvolgere più concittadini possibili. Il comune di Cordignano ha sempre accolto le mie richieste e mi ha aiutata in molte attività, penso che questo possa testimoniare che fino ad adesso io e i miei collaboratori abbiamo fatto un buon lavoro. Provando a mettere entusiasmo e voglia di fare, tanta gente ha aderito alle nostre iniziative e mi ha regalato bei momenti”.