Non è più l’Italia delle squadre, a Tokyo si sono imposti gli sport individuali. La delusione più cocente è stato il volley femminile, gli scricchiolii si erano visti nella sconfitta con la Cina, ex grande, ma eliminata, e poi con gli Usa. Un anno fa era seconda solo alla Serbia, che l’aveva battuta ai mondiali del 2018, in finale, e agli Europei del 2019, in semifinale. Stavolta il ct Davide Mazzanti ha cambiato troppo, impiegando spesso le giovani Pietrini e Fahr, non aveva quasi più un sestetto base, la capitana Sylla stava in panchina anche se contro le americane era subentrata bene. Come facciamo a perdere 3-0, nonostante Egonu?
Le squadre
Da 5 olimpiadi, falliamo regolarmente le gare chiave, dal quasi titolo mondiale Mazzanti e le azzurre si sono un po’ perse. Eppure Conegliano domina, non solo con straniere.

A Tokyo le aspettative erano da finale, un podio era atteso dal 2004, dopo il titolo mondiale. La Serbia battuta dagli Usa in semifinale aggrava la sconfitta dell’Italia nei quarti. L’impresa è stata di Stefano Lavarini, con la Corea del sud è approdato in semifinale, allena Novara, vicecampione d’Italia, supera il modenese Guidetti 3-2, ovvero la Turchia, per poi arrendersi di fronte al Brasile.
Le squadre maschili

L’Italia maschile era meno quotata, dopo l’argento di Rio 2016 si è aggiudicata solo un altro argento, nel 2017, in Grand Champions cup. Con l’Argentina era sotto 2-1, è arrivata al tiebreak ma l’ha perso, contro una nazionale che al mondiale del 2018, a Firenze, aveva regolato senza problemi. Troppi cambi anche per Blengini, che peraltro paga il calo di forma e gli infortuni del centrale Mazzone, del Modena, che tre anni fa fu il migliore. Era dal ’92 che l’Italia raggiungeva almeno le semifinali.
Flop anche per le squadre di nuoto

Sandro Campagna per la pallanuoto era tornato ai livelli del 2010-12 ma all’olimpiade è crollato. Veniva dall’oro mondiale del 2019, già l’anno precedente meritava l’Europeo, uscì in semifinale per un gol non visto dagli arbitri, con la Spagna. Con la Serbia l’Italia addirittura ha sprecato una superiorità numerica tripla, evento rarissimo. Gli azzurri chiudono sesti, dopo l’argento di Londra e il bronzo di Rio, comunque Campagna resterà perchè è il miglior ct possibile.
La pallanuoto femminile ha mancato la qualificazione a Trieste, perdendo la semifinale contro l’Ungheria, così non ha difeso l’argento di Rio.
Il basket femminile manca da Atlanta ’96, in compenso ha debuttato il nostro 3×3, con lo spettacolo dell’americana Rae D’Alie, che peraltro non ha evitato l’eliminazione.
Un plauso al basket

Da promuovere c’è l’Italia basket maschile, che si è giocato il quarto di finale con la Francia quasi sino alla fine, contro una finalista. Eravamo solo alla 3^ partecipazione nelle ultime 8 edizioni, gli azzurri uscirono allo stesso turno a Sydney 2000, con Tanjevic ct, mentre ad Atene arrivò il secondo argento della storia.
Nel calcio, l’Italia femminile non si è mai qualificata, quella maschile manca da Pechino 2008, eliminazione ai quarti.
L’eccezione

L’oro è arrivato nell’inseguimento a squadre, ma è stata un’eccezione, al femminile il podio era lontano. Certo la staffetta 4×100 è d’oro, è davvero un lavoro di squadra, come sottolinea Desalu.
Il bronzo è arrivato dalla 4×100 mista di nuoto, dal fioretto femminile, che da 30 anni era favorito. La sciabola a squadre ha portato l’argento, appoggiandosi nella semifinale al 43enne Aldo Montano, al passo d’addio. Ecco, il 4 senza di bronzo, nel canottaggio, ha qualcosa di squadra, come la spada femminile, che magari poteva arrivare in finale.
Grazie ai solisti. Nulla alle squadre
Il record di podi arriva grazie soprattutto ai bronzi e grazie a splendidi solisti. Sono mancate, appunto, le squadre.
Malagò gioisce ma il limite c’è

Gioisce Giovanni Malagò, da 8 anni presidente del Coni e al terzo mandato. Scadrà nel 2025, dunque sarà lui a organizzare Parigi ’24, poi dovrà lasciare per limiti di mandati, appunto. E’ un imprenditore discusso, ma i risultati gli danno ragione.