Non sono più gli anni di Forattini, che s’inventava una Sicilia a forma di coccodrillo piangente, per commentare la strage di Capaci. Non è più il tempo di “Cuore” o di “Verona Infedele”, che sbeffeggiavano il potere a suon di vignette, con largo seguito di lettori. Di mezzo, c’è il buco nero di “Charlie Hebdo”, le polemiche sulle finalità e la misura della satira.

Satira e Todo Cambia
Eppure, come sostiene Edoardo Pittalis nella sua prefazione a TODO CAMBIA ma anche no di Luciano Marini, in arte ELME, edito da Battello stampatore alla fine del 2020 in piena pandemia «è più che mai necessario che la vera satira riprenda il suo posto», in un panorama piuttosto squallido, in cui i politici riescono a fare solo l’imitazione del proprio cliché.

Elme e la sua satira
ELME è un vignettista celebre, a livello locale e non: ha lavorato per “Il Gazzettino di Venezia” e per testate nazionali di grande interesse, da “Cuore” a “Comix”, per citarne solo alcune; ha partecipato a rassegne, concorsi ed eventi sull’arte della striscia satirica, spaziando dalla cronaca alle grandi tematiche sociali, dalla politica (chi non si ricorda il suo Totò Riina con l’ombra di Andreotti alle spalle?) al semplice witz di costume. Ha fatto anche parte del gruppo OMBRE MOSSE, i “vignettisti in diretta”, con Marino JUMA Marini, Lorenzo Trevisan e Mirko Gasparini.
Todo cambia ma anche no
Ora, in questo TODO CAMBIA ma anche no ha riunito, dividendole in sezioni, le sue immagini satiriche più famose di fine secolo scorso (gli anni Novanta, suppergiù): 139 vignette di varia umanità, commentate da guide eccellenti: Edoardo Pittalis, scrittore, giornalista, divulgatore, già vicedirettore de “Il Gazzettino di Venezia”, con cui Marini ha collaborato nella rubrica “Ma non è una cosa seria”; Gian Antonio Stella, scrittore ed inviato de “Il Corriere della Sera”; Enrico Cerni, manager, formatore ed organizzatore di eventi a cui ELME ha partecipato in quegli anni e Fabio Milani, formatore ed esperto di processi sociali.

Il parere di Gian Antonio Stella
Quelle di ELME, per Gian Antonio Stella, sono «tutte istantanee che però non invecchiano subito». Non si può che dargli ragione: a distanza di trent’anni, il tratto icastico del vignettista è ancora incredibilmente attuale. Lo stesso ELME, impaginando il volume, si è accorto dell’assenza di scarto temporale, tanto da insinuare nel titolo il sospetto che nulla sia mutato. Nel frattempo, certo, sono cambiati i veicoli di trasmissione del messaggio: da Mattia Labadessa, con il suo uomo-uccello ansioso e cinico al Baffo «pervertito, ma romantico» dietro a cui si nasconde Giulio Mosca; dal Coma Empirico di Gabriele Villani, passando per Gli scarabocchi di Maicol & Mirco di Michael Rocchetti, fino al conosciutissimo Zerocalcare, la nuova scena è quella del web e dei suoi seguaci. I flash di Altan, di Forattini, Elle Kappa ed ELME restano, tuttavia, dei piccoli grandi classici.
Chi è ELME e da dove nasce la sua satira
Se si pensa, poi, che ELME non ha fatto, di mestiere, solo il vignettista, si capisce molto di più su come Marini veda il mondo. Sì, perché Luciano ha avuto una vita avventurosa, fuori del comune: è nato alla vigilia di Natale del 1960 in un campo profughi per esuli dei Paesi dell’Est, nel casertano. Mamma slovena, papà partigiano espatriato in Jugoslavia dopo la guerra. La famiglia Marini rientra in Italia nel 1957 e resta ad Aversa fino al 1961: anni difficili, che Luciano racconterà assieme al padre Augusto nel libro Partigiani senza patria.

Dopo aver vissuto anche in Danimarca, Luciano si laurea in Scienze Politiche a Padova, poi la svolta: inizia come vigile urbano a Spinea, poi fa carriera. Vice comandante a Montebelluna, dirigente comandante a Mogliano Veneto, poi dirigente (e dal 2010 al 2015 comandante) della Polizia Municipale di Venezia. Ne scaturiranno irresistibili vignette sul Corpo dei Vigili, lievi, ma significative su vizi e virtù del Belpaese.
Todo cambia? Dipende
L’esperienza dona al creativo ELME una sensibilità spiccata per il sociale, un’attenzione che Luciano – con coerenza – continua a porre ancor oggi, tra passione creativa e lavoro. Attualmente è dirigente in un ruolo strategico per il Comune di Venezia, il Settore Agenzia Coesione Sociale, che si occupa di stranieri, senza dimora, occupabilità sociale e volontariato. Come a dire Todo cambia … ma se cammini, le cose si muovono. Anche sì.