Se prima era il semplice sport del momento, adesso il padel è una realtà anche nel nostro Paese. Gli appassionati, ad oggi circa 600 mila, sono sempre di più ed il numero dei campi è in costante aumento. Matteo Carponi, fondatore ed ideatore dell’agenzia E-MOTION, con la quale organizza da anni eventi di padel e beach tennis in Italia e non solo, ci spiega l’evoluzione e la crescita che sta vivendo questo sport.
Carponi, com’è nata l’agenzia E-MOTION?
“La nostra agenzia è partita cinque anni fa, dedicandosi al beach tennis e creando un format molto aggregativo capace di coniugare lo sport ed il divertimento. Già dalle prime esperienze il numero dei nostri iscritti era in forte aumento e pertanto abbiamo deciso di allargare il progetto in ambito nazionale, che vede oggi coinvolti circa cinque mila giocatori che ci seguono in undici regioni diverse, nelle località balneari più belle d’Italia. Le organizzazioni comunali stesse sono soddisfatte degli eventi che proponiamo nel loro territorio, tanto che abbiamo il patrocinio di alcune città e regioni in quanto offriamo promozione turistico-sportiva.
Negli ultimi tempi abbiamo organizzato eventi anche a livello internazionale, precisamente a Marsa Alam sul Mar Rosso. Adottare successivamente questo format ad una nuova disciplina come il padel è stata la nostra fortuna. Il tour di quest’anno vanta venticinque date in calendario, di cui dieci di beach tennis e quindici di padel. Toccheremo ben dieci regioni, dal nord al sud, e giocheremo in zone meravigliose del nostro Paese. La prima settimana di settembre è in programma un evento ad Agrigento, con i circoli di padel a soli cinquecento metri dal mare. Una situazione nuova ma sicuramente affascinante”.
Che crescita sta avendo il padel a livello nazionale?
“Negli ultimi cinque anni nessuno sport è cresciuto tanto quanto il padel. Tra i primi nove mesi del 2019 e quelli del 2020 abbiamo assistito ad un aumento delle prenotazioni del 120%, numeri incredibili se pensiamo ai tre mesi in meno di fatturato dell’anno scorso a causa della pandemia. Le prenotazioni sono sempre di più e per soddisfarle in Italia si sono da poco superati i duemila campi di gioco, con un incremento di circa 60 campi di montaggio al mese”.
E nel nostro territorio?
“Anche in Veneto siamo assistendo ad uno sviluppo ed una crescita importante. A Venezia per adesso si contano solo quattro campi, numero che è ovviamente destinato a crescere entro fine anno, ma in altre città come Treviso e Padova i numeri sono diversi. La prima ne conta infatti sedici e la seconda a giugno arriverà a venti. Se qualche anno fa questa attività era snobbata, vista come lo sport del momento ed una non valida alternativa al tennis, in questo momento i numeri ci dimostrano ben altro.
Il padel, anche in Veneto, non è più una moda e sempre più ragazzini lo praticano come primo sport, a Padova, ad esempio, viene prestata molta attenzione verso gli under 16 ed addirittura 14. Questo garantirà un grande futuro al padel. Da quest’anno inoltre partirà un progetto che vedrà per la prima volta i campi da padel in spiaggia, posizionati nei vari stabilimenti balneari. Le strutture, eccezionalmente in vetroresina e resistenti al vento e alla salsedine, presentano lo stesso colore della sabbia e riducono l’impatto ambientale, integrandosi nel contesto marittimo. Siamo convinti che questa novità in Italia, con oltre tremila km di costa, porterà divertimento ed avrà un grande successo. Specialmente in Veneto, dove per località balneari non siamo secondi a nessuno”.
A cosa è dovuto il successo del padel?
“Nel tennis prima di giocare una partita è necessario prendere una decina lezioni, la tecnica è molto importante. A padel invece il campo è più piccolo e giocando in quattro il dispendio fisico è inferiore rispetto al tennis, quindi anche chi è atleticamente non brillante riesce a divertirsi. Questi fattori invogliano i giocatori di padel a prendere la racchetta in mano addirittura cinque volte a settimana. Molti personaggi popolari dello sport hanno iniziato a giocare a padel e, con questa pubblicità involontaria, di conseguenza hanno coinvolto numerosi appassionati”.
Nel settembre del 2020 si è disputato a Cagliari il Sardegna Padel Open, prima tappa del circuito World Tour in Italia. Che significato ha avuto?
“Sono felice che la federazione nazionale abbia dedicato attenzione ad un paese che sta dimostrando con i numeri quanto questo sport sia in espansione e che il Sardegna Open sia stata la tappa World Tour più vista in televisione nel 2020 fino a quel momento. Non a caso un colosso come Sky si è aggiudicato tutte le tappe del padel Tour, distribuite in ben diciannove weekend. All’interno del movimento sono entrate anche le più importanti aziende produttrici di racchette ed abbigliamento, come Wilson e Babolat, e questo non può che rappresentare il definitivo consacramento del padel tra gli sport più popolari al mondo”.