Anche per quest’anno le festività pasquali saranno ricordate soprattutto per le perdite per quanto riguarda il turismo e il suo indotto nelle località balneari del Veneto. Il timore da parte delle Istituzioni e delle associazioni di categoria è più che motivato visto che nel 2020 da Pasqua, passando per i ponti del 25 aprile, primo maggio e fino a giugno sono stati contrassegnati dal lockdown. https://www.enordest.it ha voluto sentire gli umori in vista della stagione estiva che si spera possa ripartire. E lo ha fatto sentendo i pareri e le previsioni di politici e imprenditori che ben conoscono il turismo balneare e la forza che ha nell’economia del Nordest. Nella costa veneta durante il periodo estivo lavorano 50mila addetti e sono operative oltre 2mila attività commerciali e piccole imprese.
Pasqualino Codognotto presidente dei Sindaci della Costa Veneta e il turismo balneare
“Per noi che puntiamo soprattutto su un’economia legata al turismo (coste ed entroterra ben collegato) è inutile nascondere che ci lasciamo alle spalle un anno difficile, non solo per quanto riguarda la stagione estiva ma anche il
post-estate, vale a dire “l’altra stagione”. Dobbiamo essere pronti, propositivi e se serve critici nell’affrontare questo nuovo anno. In questo momento appare indispensabile il supporto del Governo alle imprese per evitare che chiudano e su questo aspetto i sindaci della costa veneta sono compatti nel far sentire la propria voce ai Tavoli con i rappresentanti governativi, associazioni di categoria e sindacati. Secondo i sondaggi e le ricerche effettuati, l’Italia “mantiene un forte appeal”, così come la nostra costa “resta tra le destinazioni più ambite”.
Ma la pandemia ha impattato su alcune modalità di fruizione del turismo e bisogna adeguarsi. Anche dopo l’emergenza, i turisti daranno attenzione alla sicurezza sanitaria, alle certificazioni delle strutture, ai controlli, alle sanificazioni degli ambienti. La sicurezza sarà il tema più importante: si viaggerà nelle destinazioni più sicure. Per questo, ci sarà bisogno di un grande sforzo nel rapporto pubblico-privato per la promozione del Paese. Il pubblico dovrà attivare campagne di informazione e sensibilizzazione che trasmettano sicurezza al viaggiatore internazionale”.
Roberto Dal Cin vice presidente Confapi Venezia con delega al Turismo
“In questo momento è fondamentale avere certezze per poter ripartire ed organizzare al meglio le nostre attività ,a più voci viene richiesto date certe di apertura. Non possiamo giungere in eterna attesa, questo per dare professionalità al nostro settore quello dell’accoglienza fiore all’occhiello della Regione. Tra i nostri operatori serpeggia il terrore che possa verificarsi quanto avvenuto in montagna di avere la promessa di iniziare poi purtroppo tramontata all’ultimo. Sicuramente sarà fondamentale vaccinare il più possibile operatori e collaboratori per dare una vacanza in sicurezza ai nostri turisti. Questa nuova ripartenza sarà l’occasione per nuove opportunità di fare turismo , ad esempio la riscoperta del nostro entroterra e delle sue eccellenze, sarà fondamentale la professionalità e la preparazione dei operatori. Anche quest’anno fondamentale sarà la promozione fatta in sinergia con gli enti locali con con la regia della Regione”.
Alberto Maschio presidente Aja (Associazione jesolana albergatori) e il turismo balneare
“Ci auguriamo come imprenditori della costa di partire per le festività dell’Ascensione, sempre nel rispetto dei protocolli sanitari. Tutto ciò che potrebbe arrivare prima per noi è oro colato. Non dimentichiamo che in questi due anni a rischiare sono numerose famiglie. Dietro alle imprese ci sono molti nuclei familiari non solo quelle degli imprenditori. L’anno scorso, viste le difficoltà, per ripartire è arrivato un po’ di ossigeno, ma non può bastare. Con soli tre mesi di stagione non si salva un’annata intera”.
Valerio Nadal presidente Condifesa Veneto e il turismo
“La speranza è rappresentata dai vaccini. Nei locali è possibile lasciare entrare i clienti magari con distanze di due metri l’uno dall’altro. Dove ci stanno 200 persone facciamone entrare una cinquantina. Per le cantine e il turismo sono stati mesi catastrofici. La fortuna è stata il Km zero e il rapporto con i privati che ci ha un po’ salvati. Servono fermezza e idee chiare e non continuare a rimanere in balia dei colori. Un altro 2020? Sarebbe catastrofico. Chiediamo alla politica che questo “Arcobaleno” termini”.