Dopo il contributo sul Border Collie (https://www.enordest.it/2021/02/21/il-border-collie-fidato-e-intelligente-e-anche-bello/) allargo il campo dei cani da pastore con altre due razze, accogliendo volentieri la richiesta di Domenico e sperando di soddisfarla. Vi presento il Collie (Pastore Scozzese) e il Pastore Australiano!
Il Collie o Pastore Scozzese
Anch’esso, come il cugino Border Collie, è originario dell’Inghilterra, e precisamente delle verdeggianti terre scozzesi. Divenne di moda negli anni 50 in seguito al famoso film “Torna a casa Lassie” e alla successiva serie televisiva che ebbe un gran successo fino almeno agli anni 70, creando anche un po’ di confusione sulla denominazione della razza: per molti, infatti, il Collie diventò “un Lassie”! Da rispettabile conduttore del gregge si trasformò, quindi, in un popolare cane da compagnia, fino a diventare quasi esclusivamente un cane da bellezza.
I Collie in guerra
Il suo comportamento e il suo aspetto sono con il tempo cambiati nella misura in cui si è evoluta la sua funzione, e la selezione della razza lo ha portato ad essere, fisicamente e caratterialmente, molto diverso dai cani di un tempo. Sappiate quindi che sotto a quella enorme massa di pelo fluente si cela uno dei più grandi cani da pastore, che ha condotto immense greggi nella Scozia e in Nuova Zelanda, e addirittura messo in riga gruppi di indisciplinati struzzi da allevamento nell’Africa del Sud! Durante la Grande Guerra è stato uno dei cani militari di punta, specie nel soccorso, assieme all’Airedale Terrier, poi soppiantati dal Pastore Tedesco, ed è stato impiegato anche come cane poliziotto agli inizi del XX secolo.
I vari tipi di Collie
Il colore del mantello può essere bianco-sabbia, tricolore o blue-merle. Oltre alla nota varietà a pelo lungo (Rough Collie), esiste anche quella a pelo corto (Smooth Collie): se nella prima, storicamente impegnata nella conduzione del gregge nelle Highlands scozzesi, il pelo lungo e folto serviva per proteggersi dal freddo, dall’umidità e dalla vegetazione, la variante Smooth era più indicata per condurre il bestiame al mercato nelle affollate e rumorose città inglesi, dove il pelo corto era forse più funzionale e adatto alla realtà urbana.
È un soggetto rustico e piuttosto forte che non ha bisogno di troppe cure se non, ovviamente, di frequenti spazzolate. Estremamente elegante, con quel suo pelo fluente e il muso allungato, vitale ed energico ma sempre con un certo contegno, sensibile ed empatico come tutti i pastori, collaborativo e molto attaccato al proprio umano e alla propria famiglia.
L’Australian Sheperd
Il Pastore Australiano, Aussie per gli amici, si distingue innanzitutto per una caratteristica: è bello da paura! Il suo manto può essere blue-merle, red-merle, tricolor, rosso, mentre gli occhi sono marroni, azzurri, ambra, punteggiati, marmorizzati, spesso uno di un colore diverso dall’altro. Mi raccomando, non fate l’errore di scambiarlo per un “Border un po’ più grande” perché mandereste su tutte le furie il proprietario! Le origini sono incerte: denominato il “cane dei tre continenti”, sembra sia partito dai Paes i Baschi nell’800 con i pastori a cercare lavoro e fortuna in Australia, e da lì sia stato imbarcato nelle navi assieme al bestiame arrivando nelle coste occidentali degli Stati Uniti, dove si è specializzato nel lavoro con le mandrie di vacche. Recenti test genetici, però, sembrerebbero rivelare lontane parentele con i collie britannici. Certo è che in America diventa una vera star, partecipando a rodei e a competizioni western.
Se la gioca con il Border Collie
Molto legato al suo gruppo familiare, buono con i bambini, leale, non troppo attratto dagli estranei. È un cane parecchio attivo con un forte istinto da pastore e da guardiano. Ha 4 molle al posto delle zampe e nella gara dei tricks se la gioca alla grande col collega Border Collie: potrete quindi insegnargli pressoché qualsiasi cosa perché è molto versatile e reattivo. Per tutte queste caratteristiche negli ultimi anni ha ottenuto un grande successo ed è attualmente molto richiesto, sia per le varie attività sportive, sia per la vita in famiglia. Recentemente ho avuto la fortuna di avere a che fare con diversi soggetti, e vi assicuro che sono uno più divertente dell’altro! C’è, ad esempio, Max, tornado ululante che a guardarlo ti fa venire il mal di mare ma che nella ricerca dispersi è una bomba! Gastone, batuffolone rosso perennemente affamato che si mangia le giuggiole e i pomodori dell’orto. Ricordo Macchia, uno dei pochi australiani che ho visto lavorare con le pecore. La bella Clio che ce l’aveva a morte con il tagliaerba, ma bravissima con le sue due padroncine….. E altri ancora. Insomma, con tali personaggi non vi annoierete di certo, ce n’è per tutti i gusti!
Non dimentichiamo mai le origini
Purtroppo sono ormai pochi gli allevatori di queste due razze che portano avanti linee da lavoro e che fanno esercitare regolarmente i propri cani con il bestiame; la maggior parte negli anni si è concentrata di più nel selezionare linee da esposizione e soggetti più predisposti alla vita in famiglia. Sarò anche noiosa su questa posizione, ma io spero che non si perda mai di vista il vero motivo per cui questi cani sono stati selezionati e che la memoria di razza presente in modo innato nel loro dna venga esercitata: sarebbe un vero peccato perderla!
Pericolo merle!
In molte razze da pastore l’accoppiamento di due cani merle va assolutamente evitato: il gene merle, infatti, se omozigote, può provocare gravi problemi di salute o addirittura la morte dell’embrione. Quando sopravvivono, i cuccioli possono presentare difetti come sordità, cecità, sensibilità alle radiazioni solari ecc. State bene attenti, quindi, alla serietà degli allevatori o dei privati che realizzano gli accoppiamenti. Per approfondire vi indico un articolo che mi sembra semplice e completo: https://www.tipresentoilcane.com/2011/05/09/genetica-i-geni-letali-cani-nudi-e-mantello-merle/
Grande Veronica!
Grazie Vania! Pensando ai tuoi stupendi Luna e Leone!