Il cuoco Luca Grezzani, 56 anni, ci racconta della sua vita. Luca, vissuto in cucina sin dalla nascita, era il bimbo ribelle e manco ci pensava a fare il mestiere dei genitori e dei nonni. Era il rifiuto adolescenziale che lo portava a studiare il mestiere di odontotecnico di medico. Poi, per esigenze economiche, dovette continuare l’attività dei suoi. “Ma sono contentissimo”.

Luca Grezzani e una storia che sa di fiaba
C’era una volta un piccolo molino, a fianco il “casolino” e l’osteria, luogo di sosta per chi portava a macinare il granoturco e attendeva il suo sacco di farina. E l’osteria era anche luogo di “relax” per i carrettieri che all’alba si muovevano a trasportare le merci del vicino mercato da una parte all’altra della città e della provincia e che, al posto degli attuali “cappuccino e brioche”, si immergevano in un caldo piatto di minestra di trippe, magari accompagnata da un paio di fette di “musetto” e uova sode. E il mangiar “minestra di trippe” era l’iniziazione dei loro figli che con orgoglio, a dieci anni, entravano a far parte dei “grandi” iniziando a lavorare e, quindi, mangiare come i papà quella minestra di trippe all’osteria. Come i “grandi”.
La nascita
Così era l’osteria Alla Busa a Noventa Vicentina, paesotto “nobile” del basso vicentino. Ora è il ristorante che ha mantenuto il vecchio nome e si trova nel centro, in via Matteotti. Nel 1905 Giovanni e la moglie Teresa avviarono l’attività dell’osteria, con annesso il casolino e il piccolo molino. Le redini dell’osteria vennero poi prese da Roberto e dalla moglie Rosi negli anni sessanta, continuando l’attività sino agli anni ottanta, quando il figlio Roberto Grezzani con la moglie Romina Trivellato si sostituirono ammodernando l’osteria al nuovo ristorante con annessa gastronomia e piccolo hotel: il “caravanserraglio” dei tempi moderni, ma nel rispetto delle tradizioni di 3 generazioni.
Luca Grezzani e il genio
Estroverso e geniale al tempo stesso, si dedicava alla vena artistica componendo quadri. E i suoi quadri fecero da Cupido che lo legarono per sempre a Romina, sua moglie.
Ce lo racconta lui stesso:
“Io, ragazzo 26enne, stavo scrivendo il menu quando mi venne incontro una ragazza diciottenne per chiedermi di lavorare come cameriera nel ristorante. Mi colpì il fatto che quella ragazza carina aveva fatto la scuola di stilista di moda, poi le posi la domanda sui quadri di De Chirico e di Carrà e di quelli che avevo realizzato ed esposto. Lei rispose con sicurezza, fu così che l’assunsi e poi la sposai…” Lei è ora direttrice di sala, segue il ristorante e l’hotel più la gastronomia, Luca è lanciatissimo verso la cucina e l’insegnamento ai giovani di come cucinare e scegliere il vino …. Senza tralasciare la sua vena artistica di pittore.

Luca Grezzani. La storia continua
La storia continua felicemente, con un bimbo – Cristian di 8 anni – “curioso in cucina e un po’ dappertutto”: un segno positivo per la quarta generazione. Il cuoco artista-pittore prepara i suoi piatti legati alla tradizioni. Il “ribelle adolescenziale” prepara magnificamente i suoi piatti: trippa, baccalà, pasta e fagioli. Ovviamente modificati in base alle esigenze degli stomaci moderni… Luca Grezzani ha preparato per i lettori di http://www.enordest.it una ricetta con tutti prodotti della sua terra, il “Risotto alla vicentina”.
La ricetta: Risotto alla vicentina
Ingredienti (per 4 persone) 350g di riso carnaroli di Grumolo delle Abadesse Dop, 400g sopressa vicentina Dop, 1 scalogno, 4 patate di Rotzo media grandezza, 200g di formaggio Asiago Dop, 1 rametto di rosmarino, 1 bicchiere di vino Sauvignon dei Colli Berici, brodo vegetale, olio evo Berico-Euganeo Dop, sale e pepe qb
Preparazione
Facciamo un soffritto con dello scalogno e olio extravergine di oliva Berico Euganeo Dop. Tostiamo il riso Carnaroli di Grumolo delle Abadesse Dop e sfumiamo con del Sauvignon dei Colli Berici. Aggiungiamo le patate di Rotzo tagliate a cubetti da 1,5 cm crude alla prima aggiunta del brodo e continuiamo la cottura aggiungendo un mestolo alla volta per 15 minuti . Aggiungiamo al riso al dente la sopressa tagliata sempre a pezzetti, il rosmarino tritato molto fine, e a cottura ultimata mantechiamo con l’Asiago Dop. Un ottimo piatto con tutti i prodotti vicentini. Ovviamente il risotto può essere preparato anche con i prodotti non autoctoni, il risultato è sempre ottimo.
Per il vino da abbinare al “Risotto alla Vicentina” creato dal cuoco Luca Grezzani proponiamo un buon Sauvignon dei Colli Berici della Cantina Le Fustine del Conte Piovene di Villagra.