Venezia si appresta a celebrare milleseicento anni dalla sua fondazione: 25 marzo 421. Una data che si confonde con la leggenda e che non trova d’accordo tutti gli storici. Molti ancora i lati oscuri e misteriosi della sua nascita, non ci sono certezze, ma come ogni evento spettacolare il mito supera la realtà. L’arrivo della primavera in laguna non è solo astronomico, nonostante i vincoli di questa pandemia che non vuole abbandonarci, la città si prepara ad accogliere grandi eventi. Scegliamo il primo per voi, certi che sarà indimenticabile. All’isola di San Giorgio stanno arrivando elefanti, ippopotami, giraffe, pappagalli, tartarughe, orsi, farfalle. Ben 750 animali che vanno dai pesci ai mammut, agli insetti piccolissimi.
A San Giorgio uno zoo senza tempo
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Creature fragili e forti allo stesso tempo, microcosmo dell’arte muranese del Novecento. Benvenuti nello zoo più straordinario del mondo con la mostra: L’Arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg, curata da Giordana NaccarieCristina Beltrami. È l’evento di punta de LE STANZE DEL VETRO a San Giorgio, con apertura il 22 marzo.
Si tratta della strepitosa collezione di Pierre Rosenberg, Presidente-Direttore onorario del Museo del Louvre di Parigi, grande storico dell’arte e collezionista esperto, dai gusti raffinati e multiformi: “Ho una grande passione per il vetro veneziano” racconta nelle interviste. Noto a livello mondiale, membro della prestigiosa Académie française, ama da sempre Venezia e ha scelto come dimora in laguna, un celebre palazzo dove Richard Wagner musicò il secondo atto di “Tristano e Isotta”.
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San Giorgio ospita una passione
I meravigliosi esemplari in vetro sono il frutto di oltre trent’anni di assidua frequentazione veneziana di Rosenberg, un’autentica passione per questi minuscoli oggetti che diventeranno una collezione originalissima nobilitando una produzione un tempo relegata solo nell’ambito del semplice souvenir, svincolati dalle mode, interpretano il meglio dell’arte di Murano.
L’arte millenaria di Murano nel corso del Novecento ha prodotto un vasto repertorio di animali in vetro con infinite interpretazioni e due caratteristiche particolari rispetto ai bestiari realizzati con altri materiali: non sono mai pensati come semplice gioco e soprattutto a differenza della scultura animalier tradizionale, non hanno mai un atteggiamento feroce.
L’Arca di San Giorgio
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Ma come nasce la passione? Da sempre grande collezionista, dalle biglie di vetro a preziosi disegni e dipinti, Rosenberg racconta di aver ammirato degli esemplari in un piccolo ristorante veneziano che “costavano meno del pasto”. Da questo gustoso aneddoto parte la leggendaria collezione composta da ben 2000 pezzi sparsi tra Parigi e Venezia.
Nell’Arca di San Giorgio, convivono in piena armonia animali di varie provenienze: dalle vetrerie sconosciute, alle grandi firme come i “pulegosi”di Napoleone Martinuzzi, una delle figure più eminenti, tra i massimi designers attivi a Murano nel Novecento, presente alle Biennali veneziane, amico di Gabriele D’Annunzio. Stupendi anche i volatili di Tyra Lundgren (ceramista svedese che nel ’35 inizia una collaborazione con Paolo Venini per una serie di animali, in prevalenza uccelli e pesci. Negli anni ’60 collabora con Venini anche Toni Zuccheri e le sue prime opere in vetro sono animali in vetro policromo con tecniche preziose.
Cosa ammirare
Da ammirare anche gli esemplari della Seguso Vetri d’Arte, gli zebrati di Barovier & Toso, gli acquari di Alfredo Barbini, una carriera prestigiosa e lunghissima la sua, da maestro vetraio a direttore artistico per Cenedese con partecipazioni alla Biennale del 1948. Insomma, un campionario vastissimo che racconta le tecniche di sperimentazione della Murano del Novecento.
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Il grande appuntamento primaverile di San Giorgio si inserisce in una serie di eventi importanti, la Fondazione infatti festeggia 70 anni con un ricco 2021, compresa la riapertura da maggio di Palazzo Cini a Venezia che torna visitabile dopo la splendida mostra su Piranesi e Basilico.
L’Arca di Rosenberg è legata ad una storia d’amore per l’arte che commuove per alcune dinamiche legate alla pandemia. Lo storico ha siglato recentemente l’atto di una donazione al Département des Hauts-de-Seine della sua immensa collezione, preziosi dipinti e disegni, antichi volumi, oggetti di Murano, raccolta grazie al suo leggendario infallible oeil che darà vita nel 2025 al Musée du Grand Siècle a Saint-Cloud nella caserma Sully, antico edifico militare di Parigi. L’dea nasce da due appassionati della cultura del Seicento, entrambi collezionisti come appunto Rosenberg e Patrick Devedjian, ex ministro di origine armena, purtroppo morto a marzo del 2020 per le conseguenze del Covid-19.
San Giorgio si prepara a festa
In attesa della grande apertura parigina del 2025, l’Isola di San Giorgio ci regala l’opportunità di ammirare l’Arca di vetro in una ambientazione ideale per questo fantastico zoo di vetro, dove gli animali non sono mai feroci e brillano nella loro elegante trasparenza. Del resto, le ambientazioni veneziane sono perfette per ogni tipo di racconto.
Wagner aveva l’occhio lungo
Lo sapeva bene anche Wagner che dal palazzo veneziano di Dorsoduro così raccontava la genesi del suo “Tristano e Isotta”: “In una notte d’insonnia, affacciatomi al balcone verso le tre del mattino, sentii per la prima volta il canto antico dei gondolieri. Mi pareva che il richiamo, rauco e lamentoso, venisse da Rialto. Una melopea analoga rispose da più lontano ancora, e quel dialogo straordinario continuò così a intervalli spesso assai lunghi. Queste impressioni restarono in me fino al completamento del secondo atto del Tristano, e forse mi suggerirono i suoni strascicati del corno inglese al principio del terz’atto… Qui terminerò il Tristano a dispetto dei furori del mondo. Da qui il mondo apprenderà la sublime infelicità dell’amore più alto, i lamenti del più doloroso rapimento”.
Wagner era così triste perché innamorato della poetessa Mathilde Wesendonck moglie di un suo grande amico, sentimento inappagato e senza futuro. Ma questa è tutta un’altra storia.
LE STANZE DEL VETRO
Progetto di Fondazione Giorgio Cini onlus e Pentagram Stiftung
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
22 marzo – 1° agosto 2021
L’Arca di vetro. La collezione di animali
di Pierre Rosenberg
a cura di Giordana Naccari e Cristina Beltrami
Analisi completa e raffinata che suscita interesse ed ulteriori approfondimenti della materia trattata .Grazie!
Gentile e brava Elisabetta, mi è piaciuto aggirarmi nell’Arca di vetro che ci illustri in anteprima con tanto garbo. È uno splendido cagalogo, quello che hai proposto nel tuo articolo. Grazie.
Esther Napoli, 11 marzo 2021