Wikipedia per descrivere le “Ville Venete” scrive: La villa veneta è una tipologia di residenza patrizia fondata dal patriziato della Repubblica di Venezia e sviluppatasi nelle aree agricole dei Domini di Terraferma tra la fine del XV secolo e il XIX secolo. In questo arco temporale realizzate più di quattromila ville venete, molte delle quali sono ancora conservate e tutelate dall’Istituto Regionale Ville Venete. Le zone interessate dalla presenza di questi edifici sono l’intero Veneto, in particolare la Riviera del Brenta, e alcune pianure del Friuli Venezia Giulia. In Veneto vi sono 3.807 ville e in Friuli 436. Circa l’80% delle ville sono proprietà private, il 5% appartiene al clero e il resto è di proprietà pubblica o mista.
Ville venete: un plus
Personalmente per descrivere le “Ville Venete” io dico: Venezia, la città più bella del mondo, la città dai mille splendori che ha meritato il titolo di “Serenissima” ha costruito in tutto il Veneto la sua magnificenza ed ha portato nelle ville di campagna dei patrizi Veneziani bellezza ed arte. Per certi versi nelle “Ville Venete” s’assapora lo stile Veneziano e quando entri in questi palazzi non ti serve chiudere gli occhi per immaginare il passato, perché è con gli occhi che puoi fare un salto nel tempo! Come dicevo, alcune Ville Venete sono aperte al pubblico e propongono visite e attività che coinvolgono il visitatore in un percorso volto a conoscere non solo la cultura di questi luoghi ma anche le eccellenze enogastronomiche locali.
Le ville della Riviera del Brenta
Oggi mi soffermerò ad uno sguardo veloce “solo” sulle Ville della Riviera del Brenta ed in particolare su “sua maestà” Villa Pisani! ( prometto che sulle ville ci torneremo)
Le Ville Venete in Riviera del Brenta
La Riviera del Brenta identifica un tratto affascinante del fiume Brenta che da Stra a Fusina collega Padova alla laguna veneziana.
Dopo la canalizzazione, risalente al XVI secolo, questo tratto del Brenta iniziò a popolarsi di incantevoli Ville Venete, proprietà di nobili veneziani che vi giungevano direttamente da Venezia tramite l’imbarcazione chiamata “burchiello”.
La Riviera
Oggi si può percorrere la Riviera del Brenta anche in battello, lasciandosi affascinare da un paesaggio armonioso e fermandosi a visitare alcune tra le più belle Ville Venete di questa zona, come:
– Villa Foscarini Rossi ospita anche il Museo della Calzatura che raccoglie un’ampia collezione di calzature femminili di lusso, prodotte dall’azienda dal 1947 ad oggi.
– Museo Nazionale di Villa Pisani è una maestosa villa veneta composta da 114 stanze, che conserva arredi antichi e affreschi, uno dei quali realizzato da Giambattista Tiepolo. Impreziosita da un vasto giardino dove si trova un labirinto di bosso.
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Villa Widmann a Mira, dove soggiornarono famosi personaggi come Carlo Goldoni, Casanova e Gabriele D’Annunzio
– Villa Foscari è l’unica villa del Palladio lungo la Riviera del Brenta e si specchia maestosamente nelle calme acque del fiume. Il suo soprannome, “La Malcontenta”, è legato secondo una leggenda, ad una dama di casa Foscari, rinchiusa in solitudine in questa villa a causa della sua condotta licenziosa.
Villa Pisani
Torniamo però a Villa Pisani, detta anche la Nazionale, è uno dei più celebri esempi di villa veneta della Riviera del Brenta; sorge a Stra, in provincia di Venezia, e si affaccia sul Naviglio del Brenta. È oggi sede di un museo nazionale, che conserva opere d’arte e arredi del Settecento e dell’Ottocento. Costruita a partire dal 1721 su progetto di Gerolamo Frigimelica ( cui si deve anche il progetto del Palazzo Pisani in campo Francesco Morosini o Santo Stefano a Venezia, attuale sede del Conservatorio ) e Francesco Maria Preti per la nobile famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano. Al suo interno sono visibili opere di Giambattista Tiepolo ( l’Apoteosi della famiglia Pisani ), Giambattista Crosato, Giuseppe Zais, Jacopo Guarana, Giovanni Carlo Bevilacqua, Francesco Simonini, Jacopo Amigoni e Andrea Urbani. All’epoca della costruzione la Villa contava 114 stanze ( ora 168 ), in omaggio al 114° doge di Venezia Alvise Pisani.
Il perchè delle ville
La sua monumentalità ha fatto sì che fosse più volte scelta come residenza o come sede per incontri tra monarchi e capi di Stato o di governo; villa Pisani ha ospitato tra gli altri anche Napoleone Bonaparte che nel 1807 la acquistò dalla famiglia Pisani ( ridottasi sul lastrico per debiti di gioco ) per il viceré d’Italia Eugenio di Beauharnais. Il suo aspetto e la sua maestosità si rifanno, anche se da lontano, alla reggia di Versailles, volutamente realizzata così per omaggiate l’amicizia tra la famiglia Pisani e la corona di Francia. Nel 1814 la villa diventò proprietà degli Asburgo e assegnata al Governatorato Generale Civile e Militare del Lombardo veneto che la utilizzò come sede di rappresentanza. Come luogo di villeggiatura ospitò molta dell’aristocrazia europea, da Carlo IV di Spagna allo zar Alessandro I a Ferdinando II di Borbone, re di Napoli.
Le ville con l’annessione
Nel 1866, anno dell’annessione del Veneto al regno d’Italia, Villa Pisani divenne proprietà di Sua Maestà Re D’Italia Vittorio Emanuele II che la cedette successivamente allo Stato, perdendo la funzione di rappresentanza e diventando, nel 1884, museo. Nel 1934 ospitò il primo incontro ufficiale tra Mussolini e Hitler. De facto Re Vittorio Emanuele II risulta essere l’ultimo proprietario nobile della Villa. Fra il 1885 e il 1954 il panorama dell’area su cui si affacciava la villa era caratterizzato dalla presenza del binario e dei convogli della tranvia Padova-Malcontenta-Fusina.
Tra le ville, Villa Pisani. Il parco e le sue attrazioni
Il progetto del parco è basato sull’incrocio di assi ottici. In fondo le scuderie per i cavalli create come finta facciata, come palcoscenico di sfondo per una società teatrale del 1700 dove Carlo Goldoni inscenava le sue commedie e anche oggi si rivive la stessa atmosfera durante eventi estivi. Pur trattandosi di una costruzione del 1700, riviviamo le stesse strutture architettoniche del rinascimento: il pronao del tempio romano ci ricorda Palladio; la balustrata con le statue, la biblioteca Marciana del Sansovino a Venezia; le due ali laterali, al Palazzo del Thè a Mantova di Giulio da Romano: architetti del Rinascimento.
Il labirinto: come si gioca
Villa Pisani è famosa inoltre per il suo labirinto di siepi di bosso, uno dei tre labirinti in siepe sopravvissuti fino ad oggi in Italia.
Nel labirinto avveniva il gioco tra dama e cavaliere: la dama si poneva sulla torre centrale con il suo volto mascherato e il cavaliere doveva raggiungerla, una volta arrivato, lei svelava la sua vera identità: ma era sempre una sorpresa.
Il labirinto è una filosofia classica del passato greco del Minotauro e Minosse: può essere simbolo cristiano ma anche pagano: esprime il desiderio inconscio di perdersi per poi ritrovarsi. Il labirinto è chiuso nel periodo che va da novembre a marzo (inclusi). Nei restanti mesi, in caso di maltempo e di temperature troppo elevate.
La terrazza Belvedere
La terrazza belvedere ha forma esagonale; dal suo centro si sviluppano assi ottici che hanno riferimenti a gruppi di statue o a cancelli o angoli verdi. Frequentatissima dalle dame e cortigiane che stavano al sole per schiarire i capelli utilizzando un miscuglio di sale ed erbe; non essendo allora l’abbronzatura di moda, ne mitigavano gli effetti indossando un cappello dalla larga tesa e dalla cupola tagliata per far uscire i capelli. La terrazza belvedere veniva utilizzata, per la sua leggiadria, anche come proscenio per spettacoli teatrali o concerti di musica all’aperto.
La ghiacciaia
La ghiacciaia, chiamata anche “la casa dei freschi” è una collinetta artificiale, internamente cava e con intorno un fossato. Nel fossato, d’inverno, l’acqua ghiacciava. Il ghiaccio tagliato in grossi blocchi e, attraverso un cunicolo, accumulati all’interno della collinetta e servivano per conservare d’estate, cibi e bevande. Sulla collinetta si eleva un’aerea loggia a pianta quadrata detta anche “coffee house”, luogo di sosta e ristoro durante le passeggiate nel parco.
Gli agrumeti
A lato delle scuderie si trovano alcune costruzioni dedicate alla coltivazione di agrumi e piante tropicali. Nel primo impianto della villa era prevista anche la coltivazione di piante da frutta, in seguito soppressa dalla proprietà francese, che invece potenziò la parte dedicata agli agrumi. Un simile intervento attuato anche dalla proprietà austriaca.
Il degrado
A partire dal secondo dopoguerra tutta la struttura entrò in forte degrado. Un recente e importante intervento di restauro conservativo ha restituito ai visitatori questa parte che, all’epoca di massimo splendore della villa, era fondamentale nella sua economia in quanto il commercio degli agrumi, al tempo merce assai più pregiata di oggi, contribuiva sostanziosamente alle spese di mantenimento dell’intero parco.
La piscina e le scuderie
La lunga piscina al centro del parco di villa Pisani costruita nel 1911 per studi idraulici dall’Istituto Idrografico dell’Università di Padova. Le scuderie della villa progettate dall’architetto Gerolamo Frigimelica a partire dal 1720. Già nell’aprile Maggio di quell’anno si parla di un modellino di legno delle scuderie nelle note di pagamento. Insieme al Portale del Belvedere e alla torretta del Labirinto risulta essere una delle prime fabbriche della Villa Pisani.
Non solo Venezia
Per conoscere la Serenissima, il suo impero, la sua potenza la sua bellezza, non basta andare a Venezia, si devono conoscere anche le sue ville e fidatevi, in Riviera del Brenta non basta restarci una giornata, la riviera del brenta con tutto ciò che ha da offrire è un esempio perfetto di vacanza itinerante racchiusa in pochi chilometri!
C’è da dire poi che lungo la riviera, oltre le ville, ci sono paesi incantevoli da visitare uno su tutti Dolo, ma su questo ci torneremo.
Alla prossima settimana