Quasi 500 mila cittadini stranieri in tre anni. Questo è il numero di immigrati che è stato determinato dal governo nell’ambito della programmazione flussi, quella quota di lavoratori che con il decreto del presidente del consiglio del 27 settembre scorso, riguarda la programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025. Nei giorni scorsi il governo ha emanato la circolare, così dette disposizioni attuative, per la presentazione delle domande di nullaosta all’ingresso dei lavoratori extracomunitari interessati che, per la prima volta mette insieme, in un unico atto triennale, programmazione annuale e triennale, elemento che ha sempre fatto parte delle previsioni normative ma non era stato quasi mai rispettato.
Come vengono impiegati i 500 mila


La circolare congiunta, emanata dai ministeri interno, lavoro e politiche sociali, agricoltura e sovranità alimentare, turismo e foreste, stabilisce quote e tipologie di lavoro, dando quote per i lavoratori stagionali e non stagionali, e per gli addetti all’assistenza domestica, badanti. Il totale delle quote complessive di ingresso è di 136 mila lavoratori per il 2023 n. 151.000 per il 2024 e n. 165.000 per il 2025, arrivando così a 452 mila ingressi nel triennio. All’interno della quota annuale viene fatta una suddivisione tra i lavoratori stagionali e non, dando ai primi un numero maggiore di ingressi rispetto ai secondi. Nel caso di quest’anno la quota per gli stagionali sarà di 82.550 a fronte di 53.450 per gli altri, così come avverrà per gli anni successivi.
La politica e il decreto sui flussi dei 500 mila


Viene prevista, in coerenza con i contenuti del decreto flussi e con le politiche governative, una quota speciale per i cittadini di paesi appartenenti a Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori irregolari, ai quali vanno destinate 1.900 quote per quest’anno ed un numero crescente per gli anni prossimi, indicando che le domande presentate a favore di cittadini stranieri che rientrano in tale previsione verranno gestite in via preferenziale. La circolare peraltro fa rinvio a successive indicazioni operative che verranno fornite non appena in possesso dei dati relativi ai Paesi che hanno sottoscritto tali accordi o intese, segno che la questione è ancora aperta e non definita.
Come agire


Si prosegue dando una quota di 25.000 ingressi per ciascun anno, ai paesi che abbiano sottoscritto accordi con l’Italia in materia migratoria, come la Tunisia e, cercando di aumentare l’attrattività del sistema degli accordi, si prevedono quote crescenti dai 12.000 di quest’anno ai 20.000 del 2023 ed ai 28.000 del 2024, per i paesi che sottoscriveranno accordi per future politiche migratorie concordate.
I paesi di provenienza dei 500 mila


I Paesi che hanno finora sottoscritto accordi o intese di cooperazione in materia migratoria sono: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Corea del Sud, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina. L’elenco dei Paesi che, nel corso del triennio, sottoscriveranno accordi di cooperazione in materia migratoria, verrà riportato sui siti istituzionali del Ministero dell’Interno, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
I permessi di soggiorno


Viene prevista anche una quota per la conversione di permessi di soggiorno per lavoratori stagionali, che potranno convertire dopo soli tre mesi di lavoro subordinato stagionale mentre per gli stagionali agricoli, che hanno prestazioni a giornata, la conversione può essere richiesta dopo 13 giorni mensili per un totale di 39 giornate lavorative nel trimestre. La conversione di permessi di studio o tirocinio, non deve più sottostare alla procedura del click day, così come avviene per la conversione del permesso rilasciato da altro paese dell’Unione Europea, rendendo così più semplice e probabile che chi si è formato o specializzato nel nostro paese possa restarci con un permesso definitivo.
Lavoro per 500 mila


In particolare, per quanto riguarda gli ingressi per lavoro subordinato sono rivolti a specifici settori economici e lavorativi spaziando dall’autotrasporto merci e passeggeri per conto terzi, al turistico alberghiero, l’edilizia, gli elettricisti e gli idraulici, la meccanica e la cantieristica navale concludendo con l’alimentare.
Vengono date alcune particolari disposizioni sugli autisti di mezzi pesanti ed autobus per i quali è previsto il possesso della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), documento richiesto dalla normativa europea, senza la quale il contratto di lavoro avrà la durata di un solo anno. Solo gli abilitati potranno svolgere l’attività con contratti a tempo indeterminato e non si può non notare come l’enfasi su questo punto possa essere collegato con i recenti e tragici incidenti mortali nei quali sono stati coinvolti mezzi pubblici.
In relazione all’assistenza familiare viene previsto che la retribuzione del lavoratore non possa essere inferiore all’assegno sociale minino. Cioè 503,27 euro mensili, dovendo il datore indicare la retribuzione prevista dal contratto nazionale del lavoro domestico.
Da notare come l’importanza del livello minimo di retribuzione, oggetto di controversie politiche recenti, sia stato adottato come criterio oggettivo di validazione per le richieste per i lavoratori stranieri.
Il datore di lavoro, privato cittadino, dovrà avere un reddito imponibile non inferiore a 20 mila euro. Che sale a 27 mila nel caso di più componenti conviventi.
A favore di chi è affetto da particolari patologie o disabilità non viene richiesto alcun requisito reddituale per presentare le domanda.
Infine è prevista la possibilità che la richiesta sia fatta, in nome e per conto del disabile, da un rappresentante della struttura in cui si trova.
I redditi per chi tra i 500 mila verrà introdotto nel mondo del lavoro


Per i lavoratori da impiegare nell’assistenza socio sanitaria invece il reddito minimo non potrà essere inferiore a 30 mila euro. E viene estesa la possibilità di richiederli anche da parte delle associazioni, fondazioni ed enti di assistenza e beneficienza.
Viene inoltre prevista la quota per lavoro per lavoro stagionale per lavoratori stranieri da impiegare nei settori agricoli. Che comprende anche l’allevamento di animali, e turistico-alberghiero.
Anche in questo caso il richiedente deve disporre almeno di 30 mila euro annui. Che, per gli imprenditori agricoli, potranno essere integrati anche dagli importi relativi ai contributi comunitari percepiti ed alle dichiarazioni iva.
In relazione agli ingressi per motivi di lavoro autonomo, viene prevista una specifica quota per gli imprenditori che svolgano attività d’interesse per l’economia italiana. E che preveda l’impiego di almeno 500 mila euro e la creazione di 3 posti di lavoro. Con l’evidente intento di stimolare gli investimenti nel nostro paese, nell’ipotesi che chi investa somme cospicue abbia anche l’interesse di stabilirsi direttamente in Italia.
Anche per i liberi professionisti che vogliano esercitare professioni regolamentate o vigilate o che comunque siano regolamentate, o per i titolari di cariche societarie di amministrazione e di controllo, per gli artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati ed infine per i cittadini stranieri che intendono costituire “start-up innovative”, a favore dei quali sia riconducibile un rapporto di lavoro di natura autonoma con l’impresa, vengono dedicate quote particolari.
La novità


Elemento innovativo introdotto dalla circolare è quello concernente il sistema di convogliamento delle richieste di nullaosta presso le associazioni di categoria, agricole e turistiche. Su delega dei consociati, potranno operare direttamente sul portale e richiedere le quote svolgendo tutte le pratiche amministrative necessarie. Alle associazioni le quote verranno assegnate in via di priorità, residuando ai singoli solo le quote non assegnate alle imprese stesse. Sarà perciò più pratico e conveniente, per il singolo, richiedere l’intervento dell’associazione.
Aspetto rilevante è che, per le domande presentate dalle associazioni di categoria, non sarà necessaria la verifica della capacità economica dell’impresa. Che si darà per attestata dall’associazione stessa, presunzione che, di certo, comporterà qualche problematica in sede di successivi controlli.
Alle associazioni viene infine riconosciuta la possibilità di inoltrare direttamente, alle rappresentanze consolari, la comunicazione di avvenuto rilascio del nullaosta. Restando al ministero del lavoro il monitoraggio successivo sulle loro attività.
Un premio per i lavoratori stagionali


È previsto anche un meccanismo premiale a favore dei lavoratori stagionali che, nei cinque anni precedenti, abbiano lavorato in Italia come stagionali. E siano rientrati nel proprio paese al termine del periodo, assicurandogli una prelazione per il rientro in Italia per ragioni di lavoro stagionale, presso lo stesso o altro datore di lavoro. Rispetto a coloro che non hanno mai fatto regolare ingresso in Italia per motivi di lavoro.
Con riferimento agli ingressi dei lavoratori che hanno frequentato e completato programmi di formazione professionale e civico-linguistica all’estero nel 2023, ha posto al di fuori delle quote tali ingressi e demandato al Ministero del lavoro e delle Politiche. Per la creazione di apposite linee guida, con le quali sono fissate le modalità di predisposizione di programmi di formazione professionale e civico-linguistica. E individuati i criteri per la loro valutazione.
Tali lavoratori formati all’estero, saranno preferiti ai fini della chiamata al lavoro, essendo anche esclusi dalla procedura del click day.
In via transitoria, per il 2023 e il 2024, perciò evidentemente in attesa di una procedura definitiva. Previe intese con le associazioni di categoria e le organizzazioni datoriali nazionali e locali. Potranno essere concordati programmi di formazione professionale e civico linguistica direttamente nei paesi di origine.
Aspetto importante di quanto previsto dalla circolare, è quello relativo alla cosiddetta asseverazione. Ossia l’attestazione rilasciata in via esclusiva dai professionisti iscritti nell’albo dei consulenti del lavoro. Degli avvocati o dei commercialisti ed esperti contabili, sulle capacità economiche del soggetto o dell’impresa richiedente.
Come scremare i 500 mila


Le verifiche preliminari devono avere ad oggetto in particolare: la capacità patrimoniale, l’equilibrio economico-finanziario, il fatturato, il numero dei dipendenti. E la tipologia di attività svolta dall’impresa che partecipa all’assegnazione delle quote.
La verifica di indisponibilità di lavoratori presenti sul territorio nazionale non è richiesta ai fini dell’istanza di nullaosta al lavoro per l’ingresso di lavoratori stagionali, nei settori agricolo e turistico-alberghiero.
Questo documento, assieme alla preventiva verifica di indisponibilità presso i Centri per l’Impiego, di lavoratori disponibili a ricoprire la posizione lavorativa per la quale si avanza richiesta di nullaosta, costituirà uno degli elementi essenziali da allegare alla domanda.
Come presentare le domande


Dalle 9,00 del 30 ottobre e fino al 26 novembre p.v. sarà disponibile l’applicativo per la precompilazione delle domande. Che potrà essere reperito, tutti i giorni con orario 8,00/20,00, all’indirizzo https://portaleservizi.dlci.interno.it/.
Il portale fornirà un servizio di help desk. Fruibile nei medesimi orari di operatività dell’applicativo, e raggiungibile tramite un modulo di richiesta di assistenza utilizzando il link “Scrivi all’Help Desk”. Che aiuterà alla compilazione delle domande.
Il sistema prevede che il richiedente faccia accesso fin da adesso all’applicativo, precaricando la domanda e verificando i vari documenti richiesti. Alla scadenza dei termini, ossia al click day, dovranno essere inviate le domande.
L’invio delle richieste dovrà pertanto essere fatto, in via definitiva e sempre con modalità telematica, in queste date:
- per gli ingressi per lavoro non stagionale, dalle ore 9:00 del 2 dicembre 2023 per il lavoro non stagionale per i cittadini di paesi che hanno accordi internazionali con l’Italia
- per gli ingressi per i lavoratori non stagionali per la cura della persona, dalle ore 9:00 del 4 dicembre 2023
- per gli ingressi di lavoratori stagionali, dalle ore 9:00 del 12 dicembre 2023
Per l’inoltro telematico delle istanze sul sito https://portaleservizi.dlci.interno.it/ è necessario il possesso di un’identità SPID o della CIE.
Come ottenere il nullaosta


L’applicativo al quale si può già fare accesso contiene le istruzioni per la compilazione dei moduli di richiesta. Consentirà di caricare la documentazione probatoria necessaria che, verrà analizzata dagli Sportelli Unici per l’Immigrazione senza convocare i richiedenti.
La documentazione dovrà comunque essere presentata, in originale, alla firma del contratto di soggiorno, che verrà fatta presso gli sportelli delle prefetture.
Se nel corso del periodo di precompilazione il richiedente non avesse la disponibilità di tutti i documenti richiesti, potrà caricare altrettante dichiarazioni di impegno a produrre la documentazione mancante
Il rilascio del nullaosta sarà automaticamente inviato al datore di lavoro che l’avrà richiesto. E alle rappresentanze diplomatiche italiane dei Paesi di origine che rilasceranno il visto d’ingresso. La tempistica dovrebbe essere garantita dalla previsione di 60 giorni dalla data del click day.
Il lavoratore che ha fatto ingresso in Italia a seguito della procedura, potrà svolgere subito la propria attività lavorativa. Infine, come già avvenuto nel passato, il ministero comunica che le domande saranno trattate sulla base del rispettivo ordine cronologico di pr