Venne poi il giorno dell’addio a Bologna ed alle nebbie della bassa padana per ritrasferirmi, questa volta nella meravigliosa Riviera del Brenta. Tutti trasferimenti “traumatici” che mi slegavano da certezze e mi riportavano a ricostruire legami con gente nuova. Come ricordavo nel primo articolo https://www.enordest.it/2023/06/11/subbuteo-che-annie-forse-stanno-tornando/ non era tempo di social, i contatti era molto più difficile tenerli, oggettivamente gran parte degli amici ante 17 anni oramai erano cresciuti e con interessi diversi e gli amici tra i 17 ed i 20 erano lontani. Ripartiamo quindi tutto da capo! A parte qualche residuo d’amici ante trasferimento, ovviamente Davide e Walter e pochi altri, dovevo ricostruire la rete d’amicizie per la terza volta ma in questo caso il Subbuteo non arrivò subito, anche perché a Mestre sembrava che il movimento si fosse preso una pausa di “riflessione”.
Come per mio cugino arrivato a 19/20 anni la priorità non erano più quelle di giocare, ma di “andare a tose”

Il fatto ha voluto però che dopo qualche mese nella nuova residenza, Gianluca, il mio nuovo vicino di casa, più o meno coetaneo, vedesse nella mia cameretta appoggiato al muro il tavolo con ancora attaccato il panno verde del subbuteo! Mi chiese cosa fosse e mai parole potevano essere più deflagranti! Da quel giorno il campo tornò ad essere montato e sempre pronto alla bisogna! Stavo insegnando a giocare a Gianluca e mi tornavo quindi ad allenare, non bastasse, il fato o il destino mi portarono ad un altro incontro con attraverso il Subbuteo.
Il ritorno al subbuteo

Dlin Dlon, era una giornata estiva suonano casa vado ad aprire e mi si palesa un ragazzo occhialuto che mi fa: Sei tu Agirmo? Era normale che tutti mi chiamassero per cognome! Sei tu quello bravo a giocare a Subbuteo? Apriti cielo! Premesso che non mi ero mai sentito “bravo”, la cosa più incredibile è che in un modo o nell’altro tra me ed il Subbuteo ci doveva essere un legame che non voleva sciogliersi. Il ragazzo alla porta era Davide Lazzari detto il “Ceco” non perché non ci vedesse, ma perché la mamma era di origine Ceca! Davide per un lungo periodo fu il vero punto fermo del Subbuteo regionale, un pianificatore nato, ed un gran bravo ragazzo.
Riparte l’avventura

Inutile raccontarla tutta da quel giorno è ripartita la mia terza avventura con il Subbuteo, questa volta nel Club Serenissima che aveva come stemma Asterix il gallico, lì ho conosciuto dei ragazzini per i quali io ero quello grande e forte, tra questi c’erano: Mastropasqua dal Lido e Simone Righetto dal Dolo, ragazzi che poi ho re-incontrato nella mia 4 avventura Subbuteistica. Assieme a loro nel club poi c’erano Giuseppe Benincasa e Paolo Natale, con loro due in Veneto per un periodo fummo più o meno noi a dividerci i podi dei tornei.
L’alternanza
Ci fu un periodo nel quale alternavo uscite con il gentil sesso a tornei di Subbuteo, tant’è che nel giornalino a tiratura limitata che veniva pubblicato da Davide, se non ricordo male si chiamava Back, dove si raccontava del Subbuteo regionale, ero spesso simpaticamente “tirato in mezzo” proprio per i miei “impegni” extra Subbuteistici che una volta mi videro (inappropriatamente) abbandonare una qualificazione ai quarti di un torneo per un impegno “mondano” arrivato a prendermi al torneo! Era un appuntamento decisamente interessante; bionda con occhi azzurri …… il mio non fu un comportamento particolarmente sportivo, ma in quell’occasione più di qualcuno comprese la scelta!
Un torneo di subbuteo con escamotage

Di quel periodo non posso non raccontare un aneddoto relativo ad un torneo che come club stavamo disputando credo a Gorizia. Di questo aneddoto ne ho sentito parlare da qualcuno anni anno dopo, non sapendo che l’artefice di quel fatto ero stato proprio io! Pausa pranzo del torneo teoricamente ci eravamo organizzati per avere circa un’ora e mezza di pausa prima di riprendere a giocare!
La mia proposta ad altri tre giocatori fu la seguente: Raga se partiamo subito, conosco un ristorantino di pesce in Slovenja, non distante da qui, si mangia “da dio” e si spende poco che ne dite? Non rammento chi fossero gli altri due, ma ricordo che Alessandro Mastropasqua fu il primo ad alzare la mano convenendo che l’idea fosse “cosa buona e giusta”, in fin dei conti proprio il Mastro negli anni si è fatto una reputazione nazionale (assolutamente meritata) di buona forchetta fu così che partimmo direzione “scampi alla busara”.
Squalificati

Riuscimmo a fare tutto nei tempi, arrivare, sedersi, mangiare (e bere) quindi riprendere l’auto direzione Gorizia, saremmo arrivati in tempo se non fosse che (all’epoca) ci trattennero per più tempo del previsto in dogana, di fatto impedendoci di tornare al torneo in tempo utile, fu così che per degli scampi alla busara venimmo tutti e quattro squalificati dal torneo e ci prendemmo una gran lavata di capo da Davide Lazzari che era all’epoca il nostro capitano!
Dopo altri 3-4 anni vissuti intensamente a punta di dito era la volta d’appendere l’indice al muro per la terza volta, la cosa non avvenne da un giorno all’altro, ma gradatamente.
Basta! Ero troppo grande per giocare ancora con le miniature pensavo!
Il famoso quadernone del subbuteo e l’inaugurazione di Calle 2 portoni

Il quadernone della prima nota con tutte le partite segnate venne quindi riposto chissà dove, la squadra che nel frattempo era diventata il Verona con le basi rosa chiuso in qualche cassetto e pure il materiale il tutto destinato all’oblio, ovviamente all’oblio non erano destinati i ricordi!
Non rammento chi fu a chiamarmi o cosa successe esattamente, ma era luglio 2009 un giovedì sera a Mestre sono stato invitato all’inaugurazione del nuovo circolo di Subbuteo, eravamo in Calle 2 portoni e di fronte a me avevo gran parte di quei ragazzi grandi che avevo visto per la prima volta quasi 30 anni prima.

Eddy, Vic, Bruno, Nik, Alberto ed a questi poi si erano aggiunti Giorgio Velli il padrone di casa, Portesan, Serafini, Toschi una volta questi erano quelli “grandi” oggi però la differenza d’età s’era appiattita; oltre a questi non ricordo esattamente chi c’era quella sera, ma in quei giorni rividi Paolo Natale, il Mastro, Rigo ed ovviamente Davide Lazzari più tanti altri.
La filosofia del subbuteo

Da li e per qualche anno ancora il Subbuteo e la sua filosofia mi hanno rirapito, complice il fatto che al “Circolo 2 Portoni” c’era anche un’ottima cucina e le cene in compagnia degli amici corroboravano benissimo il contorno al gioco. Sembrava quasi che il tempo si fosse fermato, oppure che il tempo volesse ripartire, quanto meno subuteisticamente parlando.
Bello ritrovare amici di un tempo con i quali ci si era persi di vista, oggettivamente non sembravano passati lustri e da li ho ristaccato per la terza volta l’indice dalla parete e sono ripartito con la passione per il subbuteo, anche se limitata almeno per me a giocare nel club non seguendo quasi mai la squadra nei vari tornei che andavano a fare in giro per la penisola e non solo.
Il passaggio di testimone

Nel frattempo la squadra era diventata il Venezia con base nera, formazione che poi ho passato al mio erede appropriandomi di una formazione “storica” di fatto ho comprato la Velox dal mitico Giorgio Velli.
Di quest’ultima fase, ricordo con piacere un torneo a Trento, dove in finale ho perso 3 a 0 contro un sontuoso Wiliam Dotto, ma l’apice l’ho toccato nel 2012 dove assieme a Samuele mio figlio di 13 anni abbiamo partecipato assieme ad un torneo regionale, tanta ma tanta roba …..
Solo adesso mi rendo conto quand’è stata l’ultima partita che ho giocato ed a pensarci bene mi si aprono scenari interessanti…
La mia ultima partita
L’ultima partita l’ho giocata con la squadra B di Mestre ai Campionati Italiani svoltesi a Gorizia, dove tra le altre cose non abbiamo neppure disputato un pessimo torneo!
Era Marzo 2019 ovvero poco prima del “pandemonio”, li è stata la mia ultima volta, poi complice la “follia collettiva” dei due anni di “covid” mi sono rivisto con alcuni amici del Club in sporadiche occasioni, sono stati più i contatti via social che mi hanno tenuto collegato al mondo del Subbuteo, ma l’indice per la quarta volta è finito al muro.
Tornano i dinosauri del subbuteo

Oggi vedo nuovo vigore ed i soliti oramai “dinosauri” stanno rimettendo in pista la voglia di ricominciare, c’è fermento nell’aria e sembra che un nuovo club stia prendendo vita, dopo che un anno fa il club era stato sciolto!
Vuoi vedere che è tornata l’ora di staccare l’indice dal muro?
(II/ Fine)