Il dibattito continua ad essere acceso, nonostante siano trascorsi più di quindici giorni dall’aggressione nei boschi della Val di Sole, la prima con esito mortale in Italia negli ultimi cento anni da parte di un orso. I sentimenti scaturiti da questo evento sono di paura mista a rabbia, ma allo stesso tempo si discute se sia giusto o meno reprimere l’orsa che ha causato la morte di Andrea Papi, 26 anni, nei boschi del monte Peller, sopra l’abitato di Caldes. Ora, tra i tanti temi da affrontare c’è la possibilità, neanche così remota, di ridimensionare il progetto Life Ursus, finanziato dall’Unione Europea a fine anni Novanta.
Il Trentino e la ripopolazione dell’orso
Era il 1996 quando sulle montagne del Brenta iniziò il progetto finalizzato alla tutela della popolazione di orso bruno. La fase operativa del progetto iniziò nel 1999 con la liberazione dei primi due esemplari: Masun e Kirka. Durante gli anni, la presenza degli orsi in Trentino è diventata anche un richiamo per i turisti, ma allo stesso tempo un rincorrersi tra ordinanze di cattura e abbattimenti e proteste da parte di animalisti ed ambientalisti.
La difficile convivenza con l’orso
Certamente alla base del problema c’è la difficile, se non impossibile, convivenza degli orsi con la popolazione, soprattutto se si tiene conto che il Trentino è, appunto, una provincia ad alta vocazione turistica. Bisognerebbe, forse, comprendere che non si può ritenere l’orso “un’attrazione da circo”, capace di attirare i turisti e che allo stesso tempo possa fare o non fare una serie di cose, secondo i ragionamenti dell’uomo.
L’istinto
L’orso è un animale che segue il suo istinto, che non si può telecomandare, e nel momento in cui il territorio dell’uomo si sovrappone a quello dell’animale i rischi ci sono. Non possiamo far ricadere tutta la colpa sul plantigrado, che quasi certamente avrebbe aggredito per difendere i suoi piccoli. La stagione estiva è ormai alle porte e con essa una serie di interrogativi e di proposte da parte delle varie associazioni che difendono gli animali.
I commenti sui social
Anche sui social si susseguono senza soste i commenti più svariati, ci piace ricordarne uno che ci pare significativo e non ha bisogno di essere commentato, piuttosto possiamo farne oggetto di riflessione.
A proposito dell’orsa catturata, un certo Stefano dice: “Ha fatto solo quello che ogni genitore fa. Difendere il territorio e i propri cuccioli. Il bosco è degli orsi. L’oceano è degli squali. La montagna è delle valanghe. La città è degli animali umani”.
Salviamo l’orso e i suoi cuccioli. Salviamo ogni animale. Bravo Stefano che dice: “Ha fatto solo quello che ogni genitore fa. Difendere il territorio e i propri cuccioli. Il bosco è degli orsi. L’oceano è degli squali. La montagna è delle valanghe. La città è degli animali umani”.