L’energia solare ed eolica ha prodotto un quarto dell’elettricità dell’Unione Europea nel periodo da marzo 2022 a oggi; data la dilagante inflazione, causata principalmente dall’elevato prezzo del gas, questo equivale a un significativo risparmio sui costi. La capacità totale di energia rinnovabile ha fatto risparmiare all’UE 99 miliardi di euro di importazioni di gas, con un aumento record di 11 miliardi di euro rispetto all’anno scorso. I ministri dell’energia dell’UE hanno ora l’opportunità di far valere i vantaggi dell’energia pulita.
Il plus valore dell’energia pulita

Accelerare la diffusione di energia rinnovabile a basso costo ridurrà l’esposizione dell’Europa ai costosi combustibili fossili. La proposta REPowerEU (piano della Commissione europea per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi prima del 2030), a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, fissa nuovi obiettivi più elevati per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. Il sostegno a questi obiettivi spingerà investimenti accelerati in vista dei futuri inverni. È l’opzione più sensata per la sicurezza energetica dell’Europa, per i bilanci dei governi, per le bollette dei bilanci pubblici e le bollette dei consumatori.
Gas russo = inflazione in Europa

I combustibili fossili sono stati responsabili dei maggiori shock inflazionistici in Europa dalla Seconda guerra mondiale a oggi, superando anche quello della crisi petrolifera degli anni Settanta. L’UE è stata fortemente dipendente dall’importazione di gas russo, che costituisce il 41% di tutte le importazioni di gas dell’UE nel 2021, fintanto che la Russia non ha iniziato a limitare le sue forniture.
Il costo dell’energia

Questo fatto si è pesantemente riverberato sui prezzi dell’energia in tutto il continente e la dipendenza energetica da questi combustibili fossili ad alto prezzo è il principale responsabile dell’inflazione. Nel settembre 2022, il prezzo dell’energia era più alto del 40,8% rispetto all’anno precedente, contribuendo al 36% dei dati complessivi dell’elevata inflazione nell’UE. Uno dei fattori che hanno determinato l’attuale elevata importazione di combustibili fossili russi è dovuta al fatto che gli operatori delle reti del gas sovrastimano sistematicamente la domanda futura di gas.
Gli sforzi fatti per l’energia

Gli sforzi precedenti per ridurre questa dipendenza, come ad esempio diversificare l’approvvigionamento di gas in risposta all’occupazione illegale della Crimea da parte della Russia, sono stati infruttuosi. Anzi, la quota della Russia nelle importazioni di gas dell’UE è addirittura aumentata dopo l’invasione della Crimea nel 2014. La costruzione del Nord Stream2 (il gasdotto realizzato per trasportare il gas proveniente dalla Russia in Europa occidentale, attraverso il Mar Baltico) avrebbe aumentato ulteriormente le capacità di importazione; ma, mentre il gas veniva promosso come “combustibile ponte”, l’ambizione sugli investimenti per l’energia pulita è stata rallentata dai negoziati nell’UE.
Un esempio

Per esempio, la Direttiva sulle Energie Rinnovabili (RED) e la Direttiva sull’Efficienza Energetica (EED) nel 2018 hanno prodotto risultati poco ambiziosi. La Direttiva sulle Energie Rinnovabili ha portato a un obiettivo del 32% per le energie rinnovabili in termini di incidenza percentuale sulla produzione totale di energia. Questo obiettivo era inferiore al 35% sostenuto dal Parlamento europeo, che ha proposto lo stesso obiettivo nella direttiva sull’efficienza energetica, anche quest’ultimo disatteso, principalmente a causa dei negoziati tra gli Stati membri.
Le cause

Puntare sul gas come combustibile ponte e frenare l’espansione della produzione di energia da fonti rinnovabili sono le cause principali della crisi energetica europea. La decisione di perseguire un’altra strategia di diversificazione e sviluppare nuove infrastrutture per il gas in un contesto di prezzi elevati e sostenuti rischia di replicare gli errori del passato e, soprattutto, non riuscirà ad alleviare l’attuale crisi.
Energia pulita e risparmio

Le energie rinnovabili hanno fatto risparmiare all’UE 99 miliardi di euro di costi da marzo 2022. La quantità totale di capacità eolica e solare attualmente installata ha evitato il consumo e, quindi, parte dell’importazione di 70 miliardi di metri cubi di gas, a partire dall’escalation della guerra nel febbraio 2022: il che significa 99 miliardi di euro risparmiati. In questo periodo, l’eolico e il solare hanno raggiunto una quota del 24% dell’elettricità prodotta e consumata nell’UE; l’aumento dell’eolico e del solare ha contribuito a mitigare gli impatti della siccità (riduzione del 21% della produzione di energia idroelettrica) e dell’indisponibilità della capacità nucleare (19%).
Energia pulita: come colmare un terzo del deficit

Inoltre, l’eolico e il solare hanno colmato un terzo del deficit di elettricità idroelettrica e nucleare dell’UE, sempre a partire dal momento dell’invasione russa dell’Ucraina.
In totale, l’eolico (192 TWh) e il solare (153 TWh) hanno generato 345 TWh di elettricità nell’UE da marzo a settembre di quest’anno: un aumento record di 39 TWh (o del 13%, se preferite) rispetto all’anno precedente.
Il vantaggio

Senza questa produzione eolica e solare, l’UE avrebbe avuto bisogno di 690 TWh (70 miliardi di metri cubi) di gas naturale aggiuntivo per produrre l’elettricità con il gas. Sulla base del prezzo medio UE di riferimento, per il periodo marzo-settembre 2022, questo gas aggiuntivo sarebbe costato circa 99 miliardi di euro. L’aumento annuale della produzione di energia eolica e solare ha permesso di risparmiare 8 miliardi di metri cubi di gas, pari a 11 miliardi di euro di costi evitati.
Periodo marzo-settembre 2022
Come abbiamo visto, la crescita record dell’UE nell’eolico e nel solare ha evitato 11 miliardi di euro di costi del gas dall’inizio della guerra. Nel periodo marzo-settembre 2022, 19 Paesi hanno raggiunto una produzione record di elettricità eolica e solare. Tra questi, la Polonia ha registrato il maggiore aumento percentuale su base annua (+48,5% e +5 TWh).
Spagna e Germania
La Spagna ha registrato il maggior incremento assoluto di generazione con 7,4 TWh; produrre questa elettricità in Spagna con il gas sarebbe costato circa 1,7 miliardi di euro. In Germania, la produzione di energia eolica e solare è cresciuta di 5,4 TWh su base annua, evitando il consumo di gas per un controvalore di 1,6 miliardi di euro.
Parlamento europeo e energia pulita

Il Parlamento europeo ha appoggiato il nuovo obiettivo del 45% di energia rinnovabile e ha persino aumentato l’efficienza energetica. Tuttavia, il Consiglio deve ancora iniziare a discuterne nell’ambito dei negoziati sulla RED e sulla EED con il Parlamento europeo. Il ritardo del Consiglio nell’allinearsi all’obiettivo del 45% di RePowerEU è in netto contrasto con l’aumento degli investimenti in economia pulita già previsti dai governi dell’Unione Europea a livello nazionale.
Impegni per il futuro

Questi impegni porteranno la quota di energia rinnovabile nel settore elettrico dell’UE, passando dall’attuale 55% previsto al 63% entro il 2030. Questo sforzo rappresenta più della metà di quanto richiesto per soddisfare l’obiettivo di RePowerEU. Sostenendone l’attuazione, il Consiglio contribuirebbe ad accrescere la sicurezza energetica dell’Europa e a segnalare l’intenzione di ridurre le emissioni di gas serra.