Chi ha amato i romanzi di Guareschi, soprattutto per la loro ambientazione emiliana, non potrà che apprezzare il nuovo romanzo di Giuliano Pasini, È così che si muore. Un’indagine del commissario Serra (Milano, PIEMME, 2023). Un mondo che l’autore ha definito in un’intervista “eterno, perché fatto di valori eterni e di maschere eterne”. Il commissario Roberto Serra. protagonista dei suoi romanzi, torna dopo dieci anni a Case Rosse, dove si era svolta l’indagine oggetto del romanzo Venti corpi nella neve (Roma,Time Crime, 2013), uno dei crimini più brutali della sua carriera.
Dove vive il Commissario Serra
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Borgo di mille anime arroccato sull’Appennino emiliano, questo comune vanta il primato di possedere il Commissariato di polizia più piccolo d’Italia. L’organico può contare, infatti, oltre a Serra, di un solo altro poliziotto, anzi, poliziotta: Rubina Tonelli. Una ragazza complicata quanto lui, imprevedibile e rissosa, dal passato drammatico tanto quanto il suo, se non di più, dipendente da droghe sintetiche e autolesionista.
Entrambi, Serra per sua volontà, Tonelli per un provvedimento disciplinare, vivono da confinati la noia di un posto dove non succede mai nulla, se non qualche rissa di ubriachi e poco altro.
Ma un incendio in un casolare, che si scoprirà doloso, scatenato per occultare un omicidio, a cui seguiranno altri crimini, li condurrà a un’indagine pericolosa e complessa.
Il commissario Serra e le case rosse
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A Case Rosse si conoscono tutti, come accade nelle piccole comunità, e per venire a capo della morte di Eros Bagnaroli, detto il Burdigòn (lo scarafaggio) l’investigatore dovrà scontrarsi contro l’omertà di un intero paese. Per esempio del vice sindaco Raimondi; di Fulgido Incerti, titolare delle pompe funebri; dell’ex pugile Rigo Bagnaroli, fratello della vittima; di un volontario del pronto soccorso, che erano sul luogo del delitto.
L’indagine procede tra agguati, depistaggi e inseguimenti in una trama davvero avvincente che si dipana anche attraverso le dolorose vicende personali del commissario e di Rubina. Serra è perseguitato da visioni che gli fanno rivivere gli ultimi momenti di vita delle persone, visioni che lo terrorizzano e che annega ogni sera nella grappa.
Il commissario è un asociale, ha perso i genitori in una tragedia il giorno del suo sedicesimo compleanno, ama una donna con cui non riesce a tenere in piedi un rapporto, è afflitto da un male oscuro (lo chiama “la Danza”) che non ha diagnosi né terapia certe. Lei è tormentata dal desiderio di ferirsi come punizione per non aver potuto salvare la donna che amava da un uomo violento. Lui, che rincorre il difficile rapporto con una figlia lontana e malata e l’ex compagna che sta per sposarsi; lei, oppressa da un padre molto ingombrante, una doppia personalità e un carattere imprevedibile.
Della trama, trattandosi di un giallo, ovviamente, non si può dire di più, ma molto si può dire della scrittura e dello stile di Pasini
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La sua è una lingua molto colorata, che usa non solo termini, ma anche gustosissimi modi di dire e intercalari emiliani. “Cùt vègna”, cioè: “che ti venga un accidente” (“un canchèr”). “Ed fora”: i foresti, gente di fuori, per esempio. Ma anche i soprannomi affibbiati a ciascun paesano: “quelladonna” per Iris Matteuzzi, la compagna della prima vittima, Eros Bagnaroli; “galavròn” (calabrone) per Rigo Bagnaroli e “il Faina” per Fulgido Incerti. La scrittura è asciutta, il ritmo è veloce, i dialoghi efficaci. Le descrizioni dei personaggi, tratteggiate con brevi pennellate a seguito della prima comparsa sulla scena, vivide.
Le trecentocinquantuno pagine del romanzo scorrono senza dare tregua al lettore, lasciando il desiderio, però, di ritrovare ancora i due poliziotti al centro di nuove avventure. E se dobbiamo credere a quanto afferma l’autore alla fine dei ringraziamenti, non dovremo aspettare molto.
Chi è l’autore
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Giuliano Pasini, nato a Zocca, è un orgoglioso uomo d’Appennino che vive in pianura, a Treviso. Socio di Community, una delle più importanti società italiane che si occupano di reputazione, è presidente del Premio Letterario Massarosa e in giuria di altri concorsi italiani e internazionali. Il suo esordio, Venti corpi nella neve (ora Piemme), diventa subito un caso editoriale. Seguiranno Io sono lo straniero e Il fiume ti porta via (entrambi Mondadori), tutti con protagonista Roberto Serra, poliziotto anomalo e dotato di grande umanità, in perenne fuga da sé stesso e dal male che lo affligge. È così che si muore ne segna il ritorno a Case Rosse dieci anni dopo il primo romanzo.
Giuliano Pasini, È così che si muore. Un’indagine del commissario Serra, Milano, PIEMME, 2023.