Filippo Codato è direttore del Condifesa TVB Treviso-Vicenza-Belluno dal 2013. In questi anni il Consorzio di tutela del mondo agricolo dalle avversità ha già superato il 10mila associati collocandosi ai primi posti a livello nazionale. Con Codato abbiamo voluto affrontare i problemi che in questi anni coinvolgono maggiormente le imprese agricole, primi fra tutti gli sconvolgimenti climatici, che hanno imposto una seria riflessione sulla gestione del rischio per tutto il mondo agricolo. Per arrivare a discutere di Flavescenza Dorata.
Direttore iniziamo dalla siccità. Ci lasciamo alle spalle un periodo di tre mesi di caldo torrido e allo stesso tempo eccezionale per la carenza di precipitazioni che ha messo a dura prova le aziende che non hanno regolarmente irrigato. Come affrontarlo?

“In primis bisogna vedere il dettaglio della copertura siccità da parte delle compagnie assicurative. Questa risulta oggi molto limitata coprendo ed indirizzata solo le aziende con terreni irrigui. Ciò a causa dell’intensificarsi eventi estremi e alle conseguenti liquidazioni di indennizzi che hanno determinato un freno al raggio d’azione delle compagnie. Fortunatamente si intravvedono importanti soluzioni. A questo proposito attendiamo delle risposte dal nuovo Fondo Agricat che dal 2023 andrà a compensare almeno parzialmente i danni da avversità catastrofali siccità compresa”.
Come se non bastasse in questo ultimo periodo lei è stato più volte intervistato sulla Flavescenza Dorata. Come agire?


“Una azienda su 10 viticola dei nostri associati ha in casa il problema della flavescenza dorata. Il 10 per cento dei nostri soci aderenti al fondo mutualistico hanno chiesto una perizia in campo perché hanno il problema. Quanto incide su queste aziende la malattia? Ci sono casi in cui i danni superano il 40 per cento delle piante colpite e altre con danni che si aggirano sul 50% per cento del totale delle piante. Si tratta di un plasmodio ossia un microrganismo particolare più primitivo, tipo di batterio che si insedia sui vasi linfatici della pianta e rende difficile la circolazione della linfa. Prima la pianta evidenzia uno stress come l’ ingiallimento e l’accartocciamento delle foglie per arrivare poi alla perdita del grappolo a alla morte della pianta stessa. Noi non dobbiamo aspettare la morte della pianta ma ai primi sintomi la pianta va tagliata alla base del tronco e successivamente eliminata. Questa drastica ma necessaria operazione ha lo scopo di evitare che vengano infettate altre piante vicine (Infatti l’agente patogeno è trasportata di pianta in pianta dal vettore Scaphoideus Titanus)”.
Condifesa TVB ha record di associati che si assicurano, tra le prime in Italia anche contro i danni della Flasvescenza. Il presidente Valerio Nadal mai perde l’occasione di sottolineare che “dobbiamo tutelare il reddito degli agricoltori”. Questi importanti numeri cosa significano?

“Si certo! Siamo tra i primissimi per capitale assicurato e numero soci. Sta aumentando la consapevolezza degli imprenditori agricoli che non si può lasciare in campo la produzione senza una copertura assicurativa e mutualistica. Ciò è dovuto al fatto che aumenta sia la frequenza che l’intensità degli eventi avversi sia atmosferici che legati a patogeni. Abbiamo molti produttori di uva con ingenti capitali esposti ai rischi. Uno dei principali nostri compiti è di divulgare le opportunità anche legate al contributo comunitario che copre fino al 70 per cento del costo e assieme alle istituzioni ed ai sindacati agricoli abbiamo fatto un impegnativo ma importante lavoro”.