Diluire l’olio fino a farlo diventare quasi un acquerello. L’intuizione, forse casuale, è quella di Helen Frankenthaler pittrice americana esponente dell’espressionismo astratto che ha fatto scuola negli anni ’50. L’artista che ha inventato letteralmente una nuova tecnica pittorica per raccontare su tela la sua arte. Eppure, questa splendida donna che compare sulle copertine di Life circondata dalla sue immense opere colorate, seduta per terra sopra una sua tela, ha segnato la storia dell’astrattismo mondiale, dando vita al movimento denominato “Color field”. La presenza di enormi tele di canapa in cui il colore è l’unico protagonista, senza forme, senza un fine, solo libertà nell’espressività cromatica, dinamismo del segno, luce che proviene dall’accostamento della palette, anche questa apparentemente casuale.
Chi era Helen
Helen Frankenthaler nasce a New York nel 1928 da una famiglia di origine ebraica, il padre era giudice presso la Corte Suprema. Nel 1958 sposa l’artista Robert Motherwall da cui divorzia nel 1971. Helen che dipingeva già da tempo, grazie a questo incontro con Motherwall, ha modo di condividere col marito la stessa bruciante passione per la pittura ed elaborare un percorso artistico originale che la porterà ad influenzare la pittura dei decenni a venire.
Helen e l’espressionismo
Frankenthaler fu inizialmente associata all’espressionismo astratto nei suoi primi lavori esposti dall’inizio degli anni Cinquanta. Successivamente, l’affinamento della tecnica dell’olio diluito su fondi quasi monocromatici, ha sospinto la critica a individuare uno stile che si attagliasse alla novità introdotta da Helen. Fu proprio nel 1964 che l’avanguardia di artisti a cui Frankenthaler apparteneva trovò finalmente uno spazio unico e originale. Il battesimo per l’opera monumentale di Helen coincise con la nascita del movimento dei “Color Field painters”, i pittori di campi di colore, il conio fu di Clement Greenberg, critico letterario e artistico che diede forma estetica alla ricerca dell’artista astratta newyorchese.
Il movimento
Helen Frankenthaler è stata una delle poche pittrici a cui fu riconosciuto il merito di avere innovato l’espressionismo astratto inserendo anche un ulteriore contributo alla ricerca pittorica. Il Color Field, al quale apparteneva anche un artista del calibro di Rothko, è un’ispirazione unica che nasce dalla necessità di contrapporre forze cromatiche di intensità differente in un campo di colore, anche monocromatico, che trae la sua forza dall’intensità delle trasparenze emerse dalla diluizione del colore ad olio. Sperimentatrice instancabile, Frankenthaler amava dipingere le sue grandi tele di canapa sul pavimento del suo loft nei sobborghi di New York dove ha vissuto per gran parte della sua vita. Successivamente, si trasferì a Darien nel Connecticut dove allestì il suo studio e dove continuò ad operare fino al dicembre 2011, quando scomparve.
Helen e Mountains and Sea
L’effetto straordinario delle sue opere è evidente sin da primi anni della sua attività quando, attraverso prove ed esperimenti, dà corpo al “soak stain” la macchia di colore diluita mescolando olio con trementina così da rendere la vernice più traslucida, avvicinandosi alla consistenza dell’acquerello. La prima opera in cui l’artista utilizzerà questa incredibile intuizione è “Mountains and Sea” del 1952, realizzato all’età di 23 anni dopo in viaggio in Nuova Scozia. Un quadro che non trovò un immediato accoglimento da parte della critica, ma che segna lo spartiacque per un nuovo modo di concepire la pittura astratta, un’opera simbolo dell’arte contemporanea. Il quadro che dà inizio alla stagione del Color Field movement.