Michele Zanardo, 45 anni, enologo già presidente del Comitato Vini del ministero delle Politiche agricole, docente a contratto di Legislazione vitivinicola all’Università di Padova, è il nuovo presidente dell’Associazione enologi del Veneto centro-orientale, la più importante tra le 17 sezioni nazionali, con 620 iscritti.
Presidente Zanardo, partiamo dall’attualità: ci sono problemi legati alle emergenze di questi tempi difficili nei territori vitivinicoli del bellunese, trevigiano e veneziano?

“Per ora non ci sono segnali di contrattura, né per quanto riguarda la produzione né sulle quote di mercato. Certo, non siamo in grado di prevedere quello che accadrà nel medio e lungo periodo. Le sanzioni europee nei confronti della Russia riguardano per ora i prodotti di lusso e, per quanto ci attiene, solo quelli di valore superiore ai 300 euro. C’è qualche problema che deriva dall’approvvigionamento delle materie prime: scarseggiano bottiglie, capsule, tappi e, naturalmente, il rialzo dei costi energetici crea qualche difficoltà soprattutto nel settore dei trasporti. Ma è importante andare avanti e trasmettere segnali positivi”.
C’è un ricambio generazionale nella professione?
“Sicuramente: tanto i corsi universitari che quelli per il diploma di enotecnico sono al completo. I giovani laureati e diplomati trovano poi con una certa facilità svariati sbocchi professionali. Ad esempio tecnico di cantina, tecnico di campagna o di laboratorio. Ma emerge sempre di più l’importanza di ruoli quali il tecnico legislativo, addetto ai registri di cantina o alla correttezza delle etichette secondo le normative”.
Occorre innovare nella formazione professionale?

“Cercheremo, come sezione, di sviluppare una formazione scientifica più profonda dei semplici programmi scolastici. Anche sulla base delle nuove tecnologie e di realtà produttive ancora poco conosciute. Ci sono già corsi e programmi di aggiornamento, ma tutto è perfettibile e attualizzabile. Questo alla luce di una domanda di nostri tecnici da tutto il mondo: dalla California, dall’Australia e perfino dalla Francia. E sottolineo con piacere come nella nostra professione ci sia un incremento della componente femminile”.
La sezione Assoenologi del Veneto centro-orientale, che, sommata a quella del Veneto occidentale, porta quasi a mille i soci della regione, è da sempre molto attiva nel campo delle degustazioni di prodotti provenienti da tutto il mondo e dei concorsi enologici.