Egina era la “Regina della Rocca di Monselice”. La leggenda narra di questa bella (ma peperina!) regina che fu incoronata dopo aver litigato con il “rozzo” antagonista Sarpedone, re di Montericco, il colle adiacente alla Rocca di Monselice. Così lo storico Riccardo Ghidotti ha suggerito di chiamare Egina il ristorante gestito da Roberta Polato e Andrea Canazza nella centrale via di Monselice, aperto tre anni fa.
La leggenda di Egina e Andrea e Roberta

Andrea e Roberta provengono entrambi dal mondo dei mobili e dei complementi d’arredo. Si sono conosciuti proprio in quel posto di lavoro da giovani, girando mezza Italia, soprattutto quella meridionale dalla Puglia alla Calabria sino alla Sicilia. La loro passione, non tanto nascosta, era quella della cucina e, per Andrea, si aggiungeva quella del vino. Lui non è sommelier, ma si definisce un “appassionato cultore di vino”, una passione che coltiva tuttora facendo degustare alla sua clientela bottiglie sopraffine. Quando potevano i due (si frequentavano nel 1992, si sono sposati nel 1998) erano ben felici di ospitare a casa loro gli amici per far provare piatti da loro realizzati e scoperti in giro per l’Italia.
Come nasce Egina
Tre anni fa, per esigenze familiari, hanno fatto la scelta di abbandonare quel loro lavoro di rappresentanza di arredi per tuffarsi nel mondo della ristorazione, inaugurando – per l’appunto – il loro Egina puntando sulla qualità dei prodotti. Anche il loro figlio Pietro di 16 anni è appassionato di cibo “quest’anno ha lavorato per noi con soddisfazione, piuttosto che la paghetta ha ottenuto la paga di lavoratore – sorride papà Andrea – ora si sta specializzando in scienze alimentari”
Il cuoco Michele Robustino

Il cuoco è Michele Robustino, 51 anni, nato e vissuto praticamente tra i fornelli e i forni della pasticceria. Perché Michele è figlio di pasticceri. Suo papà, Francesco, aveva in quel Gravina di Puglia (da dove lui proviene) la pasticceria mentre la mamma Lucia preparava le conserve e le verdure (melanzane, carciofi, zucchine e tante altre sottoli) come una buona parte delle donne pugliesi. A dieci anni Michele iniziò a lavorare nel laboratorio di pasticceria del padre e da lì la sua ascesa gastronomica non si fermò mai. “Sono arrivato alla terza media, non ho frequentato istituti alberghieri, ma devo molto a mio padre che mi insegnò il mestiere; in famiglia avevo molti miei parenti inseriti nel settore: chi insegnava agli istituti alberghieri, chi faceva ristorazione”.
L’arrivo da Egina
Da militare continuò a fare il cuoco per gli ufficiali ad Anzio, poi alcuni anni li lavorò al Parco dei Templari ad Altamura in provincia di Bari, ebbe come suo “maestro” Vissani. Lavorò per qualche anno anche per il Blue Restaurant di Monselice, sino a quando gli venne a mancare la moglie per un male incurabile. La sua vita, sconvolta, gli fece cambiare posto di lavoro e iniziò da Andrea e Roberta che avevano da poco aperto il loro locale Egina a pochi passi da casa sua. Michele ha una figlia, Francesca Lucia, di 18 anni che li compie il prossimo 4 ottobre 2021.
La cucina da Egina

La cucina di Michele è originale e genuina. Recentemente ha partecipato, come ristorante Egina, al concorso promosso dal Comune di Monselice “Il Piatto di Federico II” arrivando alle finali con il “Lattonzio di cinghiale in pignatta”, un piatto che si può assaporare proprio da lui.
La ricetta della settimana
Michele, d’accordo con Andrea Canazza, propone la ricetta del polipo fritto con crema di zucca e pomodorini: una contaminazione di mare-terra, Veneto e Puglia, realizzato a Monselice, ai piedi dei Colli Euganei e in particolare della Rocca della leggendaria Regina lEgina…
Polipo fritto su crema di zucca e pomodorini confit
Ingredienti (per 4 persone)
1 polipo da 1,5-1,8 kg, 1 gambo di sedano, 3 carote, alloro, aceto, 1 zucca matura, aromi, olio evo, sale e pepe qb, 150g di pomodorini confit

Preparazione
Prendiamo in pescheria un bel polipo, lo curiamo e laviamo e mettiamolo in acqua con sedano, carote, alloro, aceto. Facciamo bollire per circa 40 minuti, scoliamo e lasciamo riposare. Tagliamo di seguito il polipo in pezzi grossolani. Passiamo i pezzi nella farina di semola e friggiamo in olio. Prepariamo a parte la crema di zucca dopo averla cotta in forno con aromi, sale e pepe, aggiungendo i pomodorini confit sempre ottenuti in forno. Appena tutto è pronto, si impiatta con la crema di zucca a specchio nel piatto, il polipo fritto e i pomodorini. Un bel piatto colorato ma soprattutto gustoso!
Il vino in abbinamento

Per questo piatto proponiamo un vino veneto: i “Grappoli di Luna”, della cantina Le Vigne di Sarah (Sarah Dei Tos è la titolare), un extra brut millesimato della Cantina facente parte del Conegliano Valdobbiadene, Prosecco Superiore DOCG, biologico 2020. E’ una vendemmia notturna (svolta durante la luna piena, quest’anno il 18 settembre scorso) con l’idea di sfruttare le più fresche temperature della notte per rallentare il processo di fermentazione delle uve appena raccolte, in modo da preservarne aromi e profumi. Questo vino ha un sapore di bouquet, perlage ricco e cremoso, molto persistente.
Grande mio cugino.