«Ti devo presentare un amico, uno giusto». La proposta, tanti anni fa, proveniva da un altro personaggio a me caro e giusto, il pittore Elio Jodice, con cui – all’epoca – ne combinavo di tutti i colori, tra Venezia e Mestre: mostre, happenings, presentazioni, la stagione “Ai Pirati” a San Giuliano. Fu così che il Valter, al secolo Valter Esposito – giornalista e memorabile narratore di atleti ed eventi sportivi, un passo creativo alla Gianni Brera e una sensibilità acutissima per le cose del mondo – entrò nella mia vita.

Io e Valter
Me lo sono ricordato in questi giorni, proprio adesso che abbiamo presentato all’Aquarius di Venezia E viva!, Zacinto edizioni, il primo libro di versi scritto insieme, concepito durante il lockdown della primavera 2020 e nato quasi per scommessa: il desiderio di progettare insieme, di sentirsi un po’ più vivi.

Il ricordo della prima volta
Gli ho visto negli occhi, mentre leggeva, la stessa dolcezza umana che mi colpì durante il nostro primo viaggio in macchina; lui che guidava, portandoci da Luca Parisato, l’editore de il Prato con cui avrebbe, in futuro, pubblicato i suoi famosi romanzi gialli, la trilogia del commissario Renzi; Elio Jodice, aggrappato alla maniglia interna ed io. Lo stesso sguardo. Perché, l’ho capito con il tempo, il
Come è Valter
Valter assomiglia ai fichi d’India, ispido di fuori e dolce dentro. Poi, a voler essere puntuali, gli piace accompagnare il pesce con il vino rosso (il che presuppone un carattere deciso, ma fuori degli schemi, una visione personale del mondo). Ed è interista, il che fa il resto.

Il Valter si gode i nipotini
Ormai, nonostante abbia poco più di sessant’anni, è un patriarca che ha saputo far fiorire una famiglia meravigliosa. Del resto, a dirla tutta, conosco pochi uomini che sappiano rispettare le donne come lui; le sue donne, innanzitutto: Tullia, la suocera piena di passione e veemenza, vedova del grande pittore Vittorio Ruglioni; Margherita, la splendida moglie, creativa, autrice di foto memorabili (come quella che sta in copertina del nostro E viva!); Isotta, la figlia, ancora una giornalista dalla visione limpida, autrice del fortunato blog Viaggiarte, che lo ha reso nonno per la terza volta di Giorgio (mentre Ernesto e Ulisse sono figli del primogenito Gabriele). Allo stesso modo, le altre: colleghe, amiche, semplici conoscenti; mai una parola scortese, mai uno sgarbo.

Tanti Valter, un solo Valter
Il Valter, a tratti malinconico, ma tutto d’un pezzo, è generoso e leale. Per molti anni è stato responsabile dell’ufficio stampa del Polo Museale: se siamo qui a scriverne, è perché da pochi giorni è andato in pensione e già (da voci di corridoio molto accreditate) manca un po’ a tutti, persino nelle sue performances da perfezionista, quando – un po’ nervoso e accigliato – non le mandava a dire a nessuno.
Bronsa cuerta?
Personalmente, oso a malapena pensare cosa covi sotto la cenere: reportage sulle sue tematiche preferite, sport e cinema? Un nuovo romanzo all’orizzonte? Altre imprese poetiche? L’Esposito veneziano, infatti, ha scritto diverse raccolte di poesie: Gli amori in versi (2016); Le emozioni perdute (2017); Dove vivere è sognare (2019), tutte edite da Cleup. All’inizio, lo si guardava con curiosità, per quelle architetture di senso sincopate; poi, scoppiava l’applauso. Non si poteva non condividerne la schiettezza, l’autoironia, l’affetto, l’ombra che invade il giorno, l’essere (come diceva Elio Jodice buonanima) uomo giusto.

La commozione
Anche all’Aquarius è scoppiato un applauso, ci è scappata un po’ di commozione. Valter ha spiegato che scrivere versi, per lui, coincide con l’esistere: «non ti dà da vivere, ma ti fa vivere». Allora capisci.
Il Valter che va raccontato
Capisci che raccontare dell’amico, dello scrittore, del giornalista capace e puntuale, penna de “La Nuova Venezia” e del nostro http://www.enordest.it – oltre alla tenerezza, al rispetto – t’insegna un po’ come vivere: con la stessa tenerezza, il medesimo rispetto, lo stesso senso dell’onore. Ne nascessero di più, di persone come lui, il mondo sarebbe un posto migliore.
Un ritratto bellissimo questo di Francesca Brandes che coglie appieno la straordinaria personalità artistica di Valter Esposito unita alle sue grandissime doti di umanità e di sensibilità. Grazie!!!