Finalmente c’è una data per la riapertura di palestre e piscine, il 1 giugno, in zona gialla, ma è un “finalmente” relativo. Affermo questo perché è difficile essere entusiasti dopo mesi complessi legati alla chiusura forzata. Dove gli aiuti sono stati invisibili mentre concrete sono state le spese da dover comunque fronteggiare.
Palestre e piscine ma paura negli iscritti

C’è da considerare che, abbiamo ormai perso gli introiti derivanti da quelli che normalmente sono i mesi con più alta affluenza di associati. Abbiamo una grande voglia di ricominciare. Ma siamo consapevoli che ci sono due tipologie di frequentatori divisi tra quelli che anche durante il lockdown hanno continuato ad allenarsi in streaming o al parco e altri che invece hanno paura in quanto la pandemia non è ancora stata debellata.
Palestre. Riaprire ora?
La domanda che mi pongo, è : “Conviene riaprire ora come ora?”. E non credo di essere il solo a pensarla così. Temo di ritrovarmi con gli impianti aperti ma con poca partecipazione dettata da ciò che spiegavo precedentemente e dal timore che le persone ancora hanno. E ciò vorrebbe dire solo aggravare la posizione di noi gestori che ci potremmo ritrovare con un’ulteriore perdita.

Il Green Garden tra palestre e piscine
In qualità di titolare dello storico impianto sportivo Green Garden Village di Mestre, assicuro che, in occasione della riapertura, ci atterremo nuovamente alle disposizioni imposte dalla normativa anti-Covid. Il nostro intento principale è il ritorno alla normalità potendo garantire un servizio di qualità che ci contraddistingue, in massima sicurezza e tranquillità per i nostri associati che intenderanno svolgere le discipline sportive.
Palestre in sicurezza ma poi chiuse ancora
Ancora nel primo lockdown, ci eravamo dotati di termoscanner all’ingresso, provveduto a distanziare le macchine nelle sale fitness, introdotto l’utilizzo dei gel per igienizzarsi le mani, messo a disposizione degli associati gli appositi disinfettanti per pulire attrezzi e macchinari e ci siamo visti costretti a contingentare gli ingressi al centro sportivo, sensibilizzando gli associati ad accedere solo su prenotazione. Ma poi siamo stati costretti a chiudere nuovamente.
Una giusta preoccupazione

Non nego una certa preoccupazione relativa alla riapertura del 1 giugno, stiamo aspettando i feedback dei nostri associati, che abbiamo interpellato via email e sms per capire quanti di loro sono orientati al ritorno già in questa data.
Come presidente di Società Sportiva posso affermare che questo clima di incertezze (sommato alle spese di sanificazione, igienizzazione e distanziamento) non aiuta ad essere sereni in quanto la grossa preoccupazione è di non ricavare dalle quote degli associati le cifre sufficienti a pagare le spese correnti.
I tanti dubbi legati alle presenze

Mi chiedo se davvero il primo giugno ci sarà voglia di ricominciare? E inoltre, siamo sicuri che le persone dopo questa tremenda pandemia avranno le risorse per poter accedere agli impianti sportivi? Penso che ci vorrebbe una sospensione totale dei costi per darci una mano a ripartire, altrimenti la questione non sarà sostenibile. Sono, comunque, convinto che lo sport è benessere, piacere, convivialità, pertanto la voglia di ripartire c’è. Pur tra mille e più difficoltà.
