Nove racconti più un’intervista “storica” per disegnare Venezia durante il periodo del COVID-19. Questo il plot del bel libro intitolato proprio “Raccontare Venezia 4” edito da Supernova. Quattro perché nel 2001 iniziò questa avventura con allora tredici racconti tutti rigorosamente ambientati nella regina della laguna e venne alla luce “Raccontare Venezia”. Poi ci fu il secondo volume, successivamente il terzo intitolato “Venezia Futura”, ora nello scorso mese di dicembre è arrivato questo quarto volume. Una sorta di “caleidoscopio” dove i dieci autori in ordine strettamente alfabetico (Sebastiano Beraldo, Lorenzo Cavalli, Cristiano Chiusso, Andrea Curcione, Beatrice Garbizza, Ivo Lombardo, Laura Massera, Federica Repetto, Monia Rota, Gian Sarto) hanno dato vita con la loro “penna” e la loro fantasia ad una serie di vicende raccontate tra il presente e il passato veneziano.
Venezia nei racconti di Federica Repetto

Un tuffo nel passato l’ha fatto la giornalista e fotografa Federica Repetto, inventando un’intervista col grande scrittore e poeta britannico, John Ruskin, autore del famoso libro “Le pietre di Venezia”. Questa intervista che nasce per caso, vede la Repetto alzarsi dal divano e prendere dalla sua libreria il libro di Ruskin.
Così nasce questa immaginaria intervista dove Ruskin “parla” del suo soggiorno veneziano svolto a metà dell’Ottocento e del suo grande amore per questa città ponendo l’accento sui vari problemi strutturali e architettonici, raccontando di piazza san Marco, il Campanile, palazzo Ducale, la Ca’ d’Oro, Tintoretto. L’intervista si chiude con una riflessione dell’autrice che snocciola dati fondati della città a livello artistico.
Venezia e Chiusso
Nel primo racconto a firma di Cristiano Chiusso si parla di un incontro casuale tra un uomo e una donna alla fermata del tram di piazzale Roma. O meglio un incontro fantasma perché i due protagonisti alla fine non s’incontreranno mai perdendosi tra le calli e i campielli di Venezia. L’ultima occasione fu al “Caffè Rosso” di campo Santa Margherita dove lei usciva e lui entrava. A volte Venezia sa “essere crudele…” .

Inseguendo gli Ufo
Gian Sarto è autore di “Tre volte Giove”, dove narra di un giovane che prima instaura una chiacchierata con un avvocato e poi prosegue la sua passeggiata veneziana senza dimenticare la visione degli Ufo. Dopo l’avvocato, i pesciolini nella rete e il piccolo inquisitore incontrerà due ragazze orientali che lo inviteranno a trascorrere qualche ore assieme nella loro stanza d’albergo che gli ricorderà il film “Senso 45” di Tinto Brass. Tutto finisce il giovane esce dall’albergo dove incontrerà uno strano personaggio che gli dirà: “Sarà grande tre volte Giove”.
Venezia e il suo libro
Il libro scorre veloce in una lettura piacevole ed ecco il racconto di Lorenzo Cavalli “Diario breve di una quarantena” dove un uomo solo si chiuderà in casa scannerizzando tutte le giornate in una sorta di dialogo assurdo con gli oggetti della casa, il cibo e in particolare il gatto.
Una Venezia dei primi ‘900
C’è spazio anche una Venezia d’inizio Novecento dove Beatrice Garbizza nel suo “Miglioramento” ci racconta di un gruppo di simpatici portuali con a capo tale Vladimiro Boldrin che dopo l’ennesimo incidente sul lavoro decidono di fondare il sindacato del porto (bello il personaggio di Angelo Vianello detto il “pastasuta”).

Arriva il noir
Dal sindacato si passa al “noir” con la storia “Rio Terà degli assassini” di Andrea Curcione, dove una coppia di amanti (lui titolare di una grossa azienda, lei una delle segretarie) decide di trascorrere un fine settimana a Venezia. Alla base di tutto un fantomatico traffico di organi, ma il finale è top secret.

Il racconto più toccante
Il “caleidoscopio” prosegue con “Calle degli incurabili” di Laura Massera, forse il racconto più toccante. La breve storia di Nova, una ragazza che proprio in un civico di Calle degli Incurabili si reca per fare terapia di gruppo con il prof. Salomon Resnik. Prima di arrivare, durante il viaggio in treno sarà disturbata dallo sguardo di un’altra ragazza che frequenta il suo stesso corso e si sente infastidita. Penserà anche al suo ragazzo che non la chiama e a tutti gli altri uomini che ha avuto nel corso della sua giovane vita. Una vita in “equilibrio” dove il tentativo del suicidio è costante, ma intanto i Radiohead cantano a squarciagola.

Venezia tramite un obiettivo
Attraverso gli scatti di una macchina fotografica si svolge il racconto “Ritorno a casa” di Monia Rota, dove la protagonista torna a Venezia dopo dieci anni e s’immerge tra i luoghi più affascinanti della città cercando di dimenticare un triste passato che l’aveva allontanate per così tanto tempo. Ivo Lombardo ci regala un’indagine del suo commissario Berti, in procinto di essere trasferito da Venezia alla Questura di Firenze. Però, a sorpresa, deciderà prima di andar via di scoprire l’omicida di uno strano barbone trovato morto nelle vicinanze di S.Tomà.
Venezia e l’integrazione
“Hamid e Sanjida” di Sebastiano Beraldo ci regala una storia che vede protagonisti questi due fratelli extracomunitari invitati ad una festa al Lido di Venezia ospiti dei fratelli Sofia e Umberto proprietari di una splendida villa con piscina. La festa, dove non mancherà l’alcol, causa l’arrivo di un gruppo di esagitati si trasformerà in una mega rissa. Nove racconti e un’intervista immaginaria per tuffarsi nei luoghi di Venezia.