Soddisfazione unanime per la norma che supera la poca trasparenza e i conflitti di interesse degli ultimi anni. Altro provvedimento. La Commissione Agricoltura alla Camera ha bloccato l’apertura agli ogm, vecchi e nuovi. Scenario disegnato da tre decreti tecnici presentati dallo stesso ministero con l’obiettivo dichiarato di aggiornare le misure fitosanitarie e aprire al biologico.
Il metodo biologico
Ne abbiamo parlato con Danilo Marcer. Laureato in Economia Aziendale nel tempo si appassiona al mondo vegetale. Da anni si occupa di agricoltura biologica e della nutrizione e difesa naturale delle piante. E’ titolare di Hydrogeo che produce e commercializza la linea di prodotti 7Bio. «Sbloccato in Commissione Agricoltura, al Senato, il ddl sull’agricoltura con metodo biologico era in stallo da più di due anni. Dopo l’approvazione all’unanimità, il testo dovrà ora passare attraverso il voto in Aula, sempre a Palazzo Madama e poi alla Camera per l’ok definitivo».
Le novità sul biologico
Tra le principali novità, l’introduzione di un marchio per il ‘biologico italiano’ e la previsione di un Tavolo tecnico per la produzione biologica. Che definisca le priorità del Piano d’azione nazionale, ma anche la delega al Governo. Affinché riveda le norme sui controlli e riordini la disciplina sulle frodi alimentari, anche da conflitti di interesse e falle nel sistema delle verifiche. Fenomeni che mettono a rischio un mercato importante.
Il parere di Marcer sullo sblocco
«Già secondo Coldiretti la possibilità di riconoscere i prodotti di origine nazionale “rafforza la leadership dell’Italia che è il primo Paese europeo per numero di aziende agricole impegnate nel biologico. Dove sono saliti a ben a 80.643 gli operatori coinvolti (+2%). Mentre anche le superfici coltivate a biologico sono arrivate a sfiorare i 2 milioni di ettari (+2%) con percentuali a due cifre per la Provincia di Trento (+31,3%) e il Veneto (+25,4%)».
Il nuovo bando
Proprio nei giorni scorsi è stato pubblicato un nuovo bando del ministero dell’Agricoltura. Con cui si stanziano 4,2 milioni di euro per la ricerca in agricoltura biologica. Con un tetto per ciascun progetto di ricerca di 300mila euro).
Tavolo tecnico e piano d’azione
Per Legambiente l’approvazione del ddl in Commissione al Senato “è un importantissimo traguardo atteso da molto tempo. Al quale auspichiamo possa seguire in tempi rapidi l’approvazione del testo in Aula”. Secondo quanto stabilito nel testo, al funzionamento del Tavolo tecnico provvede il ministero, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Il nuovo organismo esprime pareri in merito ai provvedimenti che riguardano la produzione biologica a livello nazionale ed europeo. Individua le strategie per favorire l’ingresso e la conversione delle aziende convenzionali al metodo biologico. E delinea indirizzi e priorità per il Piano d’azione, adottato con cadenza triennale (e aggiornato anche annualmente).
I nuovi obiettivi del biologico
Tra i diversi obiettivi del piano, il miglioramento del sistema di controllo e certificazione a garanzia della qualità dei prodotti biologici. “Attraverso la semplificazione della normativa. L’utilizzo di strumenti informatici e la predisposizione di interventi di formazione”. Ma anche quello di “stimolare le istituzioni e gli enti pubblici affinché utilizzino i metodi della produzione biologica nella gestione del verde pubblico. E prevedano il consumo di prodotti biologici nelle mense pubbliche e in quelle private in regime di convenzione”.
Il marchio “biologico italiano” e i distretti
Il marchio ‘Biologico italiano’ sarà di proprietà esclusiva del ministero e potrà essere richiesto su base volontaria. Previa intesa in sede di Conferenza permanente Stato-Regioni, verranno stabilite condizioni e modalità di attribuzione del marchio con un decreto del ministro. Che dovrà anche adottare un piano nazionale per le sementi biologiche finalizzato ad aumentarne la disponibilità per le aziende. E “a migliorarne l’aspetto quantitativo e qualitativo con riferimento a varietà adatte all’agricoltura biologica e biodinamica”.
Nello stato di previsione del ministero delle Politiche agricole è istituito un fondo destinato al finanziamento di iniziative per lo sviluppo della produzione biologica, dalla ricerca alla formazione, dalla promozione di accordi quadro alle intese di filiera. Requisiti e criteri per definire soggetti e iniziative che possono essere finanziati saranno indicati con un decreto dello stesso ministero. Per promuovere la conversione alla produzione biologica, vengono istituiti i distretti biologici, attraverso i quali si semplificherà l’applicazione delle norme di certificazione per i produttori biologici operanti nel distretto stesso.
No agli ogm, si al biologico
Per l’ Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici il voto della Commissione Agricoltura “è un netto passo indietro rispetto alla necessità di perseguire una revisione delle norme europee in materia di biotecnologie per il miglioramento genetico”. Positivo, al contrario, il commento espresso in una nota di Greenpeace, FederBio, Legambiente, Wwf, Slow Food, Terra!, Isde ed altre associazioni che già si erano mobilitate e che ricordato come sulla questione ogm non sia ancora detta l’ultima parola. I pareri tornano al ministero.