Il museo del gioiello nella città dell’oro, si rinnova per il nuovo quinquennio 2021-2025. Proponendo il territorio come ulteriore livello di lettura del racconto prezioso che quindi celebra le migliori storie orafe nazionali. Nonché all’insegna del pluralismo interpretativo e della multidisciplinarità. Stiamo parlando del Museo del Gioiello di Vicenza, unico nel suo genere. Per la nuova edizione “Una Storia Italiana” si presenta con 270 pezzi totali. Dei quali 25 sono del distretto vicentino e 9 della Scuola di Padova. Le sale del museo sembrano incastonate tra le mura della Basilica Palladiana.

Il format del Museo del gioiello
Un format unico quello del museo che permette di osservare un’esposizione permanete ospitando parallelamente mostre temporanee. L’obiettivo non cambia: la valorizzazione del territorio e dell’arte orafa. Per la nuova esposizione il museo ha scelto il digitale per presentarsi al grande pubblico con una diretta sul sito del museo. Dando vita a quella che possiamo chiamare “inaugurazione virtuale”.
L’intervento della direttrice
La direttrice (e custode) Alba Cappellieri e Marco Carniello, Group Brand Director Jewellery & Fashion di IEG, hanno illustrato il progetto dedicato all’eccellenza del gioiello italiano in tutte le sue espressioni. Dalla produzione delle grandi maison alle creazioni delle piccole e medie aziende dei distretti orafi del territorio, dall’abilità artigianale alle sperimentazioni artistiche. Fino alla ricerca dei designer indipendenti.
L’idea
«L’idea è nata due anni fa, molto prima del Covid – ha detto la Cappellieri –. Con la volontà di celebrare il gioiello italiano sia come oggetto culturale, nonché come risorsa economicamente rilevante per le nostre esportazioni. La Fondazione Altagamma ha appena rilevato quindi che i gioielli hanno registrato il minor contraccolpo nella crisi (-15%), soprattutto rispetto all’abbigliamento e agli orologi (-30%).
La domanda che ci siamo posti è: esiste il gioiello italiano? Esiste, e questa esposizione lo dimostra, un’idea di un gioiello che si fa portatore di valori materiali e immateriali tipicamente italiani. Bellezza formale, qualità manifatturiera, varietà e innovazione. Per raccontare meglio e per un periodo di tempo più lungo il gioiello italiano abbiamo deciso di estendere la durata di questa nostra edizione. Per diventare un’edizione, speriamo, permanente”.

La scelta del direttore
La ricerca di bellezza e di ispirazione alla natura quindi non smentisce la “scelta del direttore” che dalla collana Flora di Bulgari. Omaggio alla bellezza italiana e alla femminilità ispirata a sua volta dai dipinti rinascimentali di Sandro Botticelli, si poggia sull’imponente ma delicata collana di Bucellati realizzata nel 1996. Composta da foglie autunnali e ametiste che si alternano a quattro citrini, creando così una composizione capace di ritmo e maestosità. Che solo la natura con i suoi colori autunnali è in grado di esprimere. Un effetto di continua meraviglia. Lo stesso che caratterizzerà l’esposizione.
Il gioiello e il comitato

«Siamo qui per celebrare la cultura del gioiello – ha dichiarato Marco Carniello –. Ed è un risultato importante, visto il periodo complicato che stiamo attraversando. Il Museo del Gioiello nasce nel 2015 per volontà della Fiera di Vicenza, oggi Italian Exhibition Group, non con il nome “Museo di VicenzaOro”, ma con il nome che ha ora, Museo del Gioiello. Per diventare un riferimento per le aziende della gioielleria e oreficeria. Ma questa volta non ci siamo fermati solo al distretto vicentino, perché con questa mostra parleremo di eccellenza italiana. Abbiamo fatto un ulteriore sforzo per mettere insieme i riferimenti più importanti del settore in Italia. Coinvolgendo i distretti di Arezzo, di Valenza, di Torre del Greco e di Vicenza».
Le Nove Sale del gioiello

Il gioiello è tradizionalmente un simbolo. Di potere, di religione, di regalità, nonché di prestigio sociale, di patriottismo, ma anche dei variegati sentimenti che legano gli esseri umani. Quindi amore, amicizia, fedeltà, lutto.
Quella presentata è una selezione di gioielli “magici” che comprende amuleti e talismani italiani dalle proprietà apotropaiche, propiziatorie, protettive e curative che attraversano il tempo e le culture.
Bottoni, fibbie, chatelaine, fibule, fermagli per capelli, gemelli, spille e spilloni. Gioielli italiani che hanno quindi una specifica funzione in relazione all’abito e al tempo di cui sono testimoni.
Questi gioielli celebrano la bellezza dell’alta gioielleria italiana, sintesi perfetta di bellezza formale e qualità artigianale.
Questa sala è dedicata al gioiello d’artista, intendendo tanto il gioiello degli artisti figurativi nonché quello degli orafi artisti. I gioielli dei maestri della pittura e della scultura italiana del Novecento si uniscono a quelli degli orafi artisti. Trovando nella sperimentazione e nella ricerca i semi di nuovi linguaggi aurei.
Gli stilisti, i bigiottieri e i designer italiani hanno trasferito al gioiello la stagionalità delle collezioni. I capricci del gusto e la leggerezza dell’effimero con risultati sorprendenti.
Questa sala è dedicata al design italiano e racconta il legame che dal dopoguerra a oggi i progettisti italiani hanno avuto con il gioiello, le loro variazioni di scala, la loro capacità di dare nuovi significati al gioiello.
Questa sala è dedicata alle icone italiane. Lavorazioni secolari, materiali rarissimi, montature mirabolanti, raffigurazioni naturali, immagini sacre, figure mitologiche e ritratti minuziosi. Sono i capolavori italiani da riscoprire perché senza passato non può esserci futuro.
Come sarà quindi il gioiello nel futuro? La selezione di questa sala presenta gioielli provenienti da contesti differenti e che sfidano i recinti disciplinari tradizionali. Sono gioielli che si ispirano alla biologia, alla medicina, alla modificazione corporea, alla scienza. Un viaggio nel futuro intriso di ispirazioni, folgorazioni e suggestioni.