Cinquant’anni fa e precisamente il 10 aprile del 1970 arrivò in tutto il mondo per voce di Paul McCartney, l’annuncio del definitivo scioglimento dei Beatles, che, volenti o nolenti erano (e forse lo sono ancora), il gruppo musicale più famoso del mondo. Non musicalmente il miglior gruppo (su questo argomento si potrebbe parlare per giorni, mesi…), ma senza dubbio il più conosciuto a livello planetario.
Beatles e i successi

Un gruppo che nel corso della loro avventura musicale durata più o meno otto anni, ha prodotto delle canzoni memorabili che hanno fatto storia. E sono entrate di diritto nell’immaginario collettivo di tutti gli adolescenti dell’epoca e a seguire figli e nipoti. Brani che per lo più portano la firma di John Lennon e Paul McCartney senza nulla togliere al bravo chitarrista George Harrison e al batterista Ringo Starr.
Beatles e leggenda
Un gruppo leggendario a cominciare dal nome che cambiò diverse volte prima di definirsi in Beatles. Erano i Black Jacks, Quarrymen, Beatals, Silver Beats. Poi decisero per Beatles che non significa “scarafaggi” come per anni è stato fatto credere in Italia, ma bensì coleotteri o maggiolini. Il nome addirittura pare fosse stato scelto dal gruppo di Liverpool in omaggio alla band di Buddy Holly che si chiamava “Crickets”, ovvero “grilli”. I Beatles giocarono sulla parola “Beetle” per l’appunto coleotteri e “beat” che in gergo era la moda. Questa la più veritiera delle versioni sul loro nome. Poi girano anche altre leggende, ma forse non sapremo mai la verità.
La vera nascita dei Beatles
Detto questo quando nascono i Beatles…? La loro storia musicale parte dal 1962 e per l’appunto si chiude in quel triste 10 aprile 1970, però le loro “radici” nascono prima. Addirittura nel 1957 con il nome sopra citato di “Quarrymen” si esibirono in una piccola chiesa nei pressi di Liverpool. Lennon venne a conoscenza di McCartney di un anno più giovane (quindici McCartney e sedici Lennon)e lo fece entrare nel gruppo intuendo subito le sue grandi capacità canore e la conoscenza musicale. Dopo qualche mese entrò a far parte del gruppo anche George Harrison e diventarono definitivamente i Beatles.
Mancava però il batterista ed inizialmente fu scelto un certo Tommy Moore che durò giusto il tempo di una brevissima tournée. Al suo posto la scelta cadde su Pete Best che all’epoca era il batterista dei Blackjacks. Dal 1960 al 1962 si esibirono prevalentemente ad Amburgo e del gruppo faceva parte anche il bassista Stuart Sutcliffe. Che di lì a poco decise di abbandonare la carriera musicale per tornare a fare il pittore. Tornati a Liverpool iniziarono una breve collaborazione con Brian Epstein in qualità di manager (gestiva un negozio di elettrodomestici) e nel famoso studio di Abbey Road incisero i primi grandi successi. Tra questi “Love me do” e la versione di “Besame Mucho” con la voce straordinaria di Paul McCartney.
Ben presto però il batterista Pete Best, a causa del suo carattere piuttosto burrascoso, venne sostituito da Ringo Starr che durante una sezione di prove impressionò favorevolmente tutto il gruppo, ma in modo particolare George Martin che era diventato il produttore dei Beatles, un uomo che all’epoca era già il responsabile per la EMI dell’etichetta Parlophone. Martin negli a seguire diventerà il famoso “quinto beatle”, che li seguirà per tutta la loro carriera incidendo moltissimo sul cambiamento del loro sound e portandoli a diventare il gruppo più famoso del mondo.

I Fab Four
Da quel famoso settembre 1962 data dell’ingresso di Ringo Starr il quartetto di Liverpool compose oltre centottanta brani, oltre ad una ventina firmati da Lennon e McCartney e ceduti ad altri artisti. Impossibile elencare tutte le canzoni o fare una scaletta delle migliori, “Michelle”, “Yesterday, “Come together”, “Get back”, “Yellow Submarine”, “Lady Madonna”, “All you need is love” , “Don’t let me down” e potremmo andare avanti quasi all’infinito. Però si arriva al triste aprile 1970 quando il gruppo decise di sciogliersi definitivamente non prima di aver inciso la splendida “Let it be”.
La fine della leggenda
Le ragioni del loro “divorzio” hanno dato adito a diverse interpretazioni. Dapprima la volontà di John Lennon orientato verso un tipo di musica diversa che già s’intuiva nell’album “Revolution”. Paul McCartney era invece più orientato verso un pop melodico. Anche se già due anni prima nel 1968 il gruppo si recò in India e precisamente a Rishikesh accolti da Maharishi Nalesh Yogi, un maestro spirituale. Al loro ritorno in Inghilterra, Lennon e McCartney decisero di aprire una nuova società di produzione con il nome Apple, che sarebbe servita a valorizzare tutte le forme d’arte, anche se, a dir la verità servì quasi esclusivamente come etichetta per produrre gli album dei Beatles con conseguente denaro e tempo speso da entrambi che parevano ormai orientati verso un’altra strada rispetto a Harrison e Starr.

Addio Brian e addio Beatles
Anche la morte di Brian Epstein contribuì allo scioglimento in quanto non riuscirono più a trovare una persona in grado di gestire la loro attività soprattutto a livello finanziario e ultimo, ma non ultimo motivo l’arrivo delle nuove compagne di John Lennon e Paul McCartney, rispettivamente Yoko Ono e Linda Eastman, le quali contribuirono non poco ad inacidire i rapporti del quartetto.
Finì la “favola” dei Beatles, i quattro presero definitivamente strade diverse, riscuotendo anche da “solisti” grande successo. In primis John Lennon con la canzone simbolo di un’epoca e ancora oggi cantata e suonata dappertutto…”Imagine”. Hanno rappresentato una certezza per milioni e milioni di persone. Un’icona indissolubile che fa parte della cultura popolare di tutto il mondo.