“Non viaggio mai senza il mio diario. Bisogna sempre avere qualcosa di sensazionale da leggere in treno”. Oscar Wilde. Da sempre tra i miei aforismi preferiti, incipit doveroso per omaggiare un grande come Oscar Wilde nato il 16 ottobre. Sembra che molti scrittori abbiano scelto di venire alla luce in questo periodo, non so dare una spiegazione logica, forse la risposta è nelle stelle. Ecco qualche nome: Zanzotto, Montale, Buzzati, Calvino, De Amicis, Pratolini, Rimbaud, per chiudere il mese in bellezza con Paul Valéry.
Un’idea per leggerli o rileggerli assieme alle novità che questa settimana sono molte e affascinanti

Entriamo subito nella nostra Libreria Lovat con le due sedi a Villorba (Treviso) e Trieste, punto di osservazione strategico sulle proposte editoriali e il gradimento dei lettori. Ecco la classifica:
- Vallejo – Papyrus – Bompiani
- Genovesi – Il calamaro gigante – Feltrinelli
- Perrin – Cambiare l’acqua ai fiori – E/O
- Franzen – Crossroads – Einaudi
- Caboni – La ragazza dei colori – Garzanti
- Miller – Circe – Marsilio
- Perrin – Tre – E/O
- Auci – L’inverno dei leoni – Nord
- Perrin – Il quaderno dell’amore perduto – Nord
- Ardone – Oliva Denaro – Einaudi
Un libro sulla storia dei libri
“Papyrus” di Irene Vallejo (Bompiani) viaggia a gonfie vele verso il porto sicuro del podio, un successo meritato per un saggio piacevolissimo e pieno di aneddoti sulla storia della lettura dalle origini ai giorni nostri. Non un romanzo, ma un libro sulla storia dei libri. Oltre alle conferme, come Genovesi, Perrin, Miller, Auci, tre astri nascenti illuminano il medagliere con grande impatto emotivo.
Le novità

Iniziamo con Jonathan Franzen. Lo scrittore e saggista statunitense torna in libreria con la storia unica e universale allo stesso tempo, di una famiglia americana nei turbolenti anni ’70: “Crossroads” (Einaudi). Microcosmo di sogni, paure, rivalità. I personaggi si muovono tra il peso delle leggi morali da osservare e la vita vera, spesso spaventosa e ingovernabile. Tra relazioni turbolente, matrimoni instabili, segreti e canzoni folk, il romanzo di Jonathan Franzen segna il ritorno alla grande di uno scrittore molto amato che esordì nel 1988 con “La ventisettesima città” e blasonato dalla critica nel 2002 grazie a “Le correzioni”. Ecco l’incipit di “Crossroads.
” IL cielo spezzato dalle querce e dagli olmi spogli di New Prospect era pieno di una promessa umida, un paio di sistemi frontali che colludevano grigi per offrire un bianco Natale…”
Dal grigio e bianco Natale americano, ai colori di Cristina Caboni

“Ho di fronte una scelta difficile. Ma il giallo mi dona gioia. E il blu mi rasserena. Grazie ai colori non temo nulla”. Così scrive l’autrice nel suo nuovo romanzo entrato prepotentemente nella nuova classifica settimanale: “La ragazza dei colori”(Garzanti). Nel suo racconto scopriremo che i colori non sono solo sfumature, ma sensazioni, vicende segrete che la protagonista porterà alla luce.
La storia
Il tutto inizia con il ritrovamento di una valigia nella quale sono custoditi dei disegni. Tratto infantile, ma l’impatto coloristico è potente: giallo, rosso celeste che splendono come scintille.
Da qui emerge una storia di bambini innocenti che rischiarono la vita solo perché ebrei, e la solidarietà di un intero paese che li salvò dall’orrore in quel periodo così drammatico.
Chi è l’autrice

Cristina Caboni vive con il marito e tre figli in provincia di Cagliari dove si occupa dell’azienda apistica di famiglia. I suoi libri sono preziosi e originali quanto i titoli, come Il sentiero dei profumi bestseller venduto in tutto il mondo, molto amato da pubblico e critica. Considerando quanto siano importanti le api per la salvaguardia degli ecosistemi naturali, apprezziamo molto il lavoro di questa autrice dato che nella sua narrazione traspare la capacità di evocare atmosfere e sensazioni originali legate anche alla suo lavoro nell’azienda di famiglia.
Chiudiamo in bellezza

Concludiamo con un romanzo definito di struggente bellezza: “Oliva Denaro” (Einaudi). L’autrice Viola Ardone, torna in libreria dopo il grande successo de “Il treno dei bambini”. Il suo nuovo romanzo narra la vicenda di una ragazza che vuole essere libera in un’epoca in cui nascere donna è invece una condanna. Emerge così un personaggio femminile straordinario che subito crea empatia con il lettore.
Chi è

Viola Ardone è nata a Napoli nel 1974, laureata in lettere, ha lavorato nell’editoria. Insegna latino e italiano nei licei. Ecco un frammento del suo “Oliva Denaro”. “La femmina è una brocca: chi la rompe se la piglia, così dice mia madre. Io ero più felice se nascevo maschio come Cosimino, ma quando mi fecero nessuno si curò del mio parere. Dentro la pancia noi due stavamo insieme ed eravamo uguali, però poi siamo venuti diversi: io con la camicina rosa e lui celeste, io con la bambola di pezza e lui con la spada di legno…”
Vi lascio con un pensiero alle donne
A proposito di donne, ci salutiamo con l’aforisma di Arthur Rimbaud nato, come si diceva all’inizio, in questi giorni, per la precisione il 20 ottobre 1854. “La donna sarà anch’essa poeta quando cesserà la sua schiavitù senza fine, quando avrà riconquistato per sé la propria esistenza (nel momento in cui l’uomo, che è stato fino ad allora ignobile nei suoi riguardi, la lascerà libera).”
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, questa settimana ci suggerito tante nuove e belle letture, presentando le recenti proposte editoriali di due di autrici, valorizzando così anche il genere femminile. Credo che la cultura e l’appagamento di sogni e progetti sia equamente ripartita tra uomini e donne, anche se ogni giorno restiamo sgomenti di fronte ad azioni violente di uomini malati, che considerano le donne come bene proprio. Anche Viola Ardone sembra pensare che il ruolo femmina sia minore rispetto al genere con il grembiule azzurro, ma in realtà Lei ha percorso una bella carriera, insegna nei licei, scrive e pubblica libri di successo, è giovanissima ed è destinata ad una bella carriera. Anche Cristina Carboni può essere definita una bravissima ape operaia, lavora su più fronti, ha una famiglia numerosa e scrive racconti calati nella storia recente, rinunciando ad essere un’ape regina, cioè vive con normalità le sue professioni e la sua famiglia. Però credo che il primo posto in classifica, assegnato dalla libreria Lovat, sia ben meritato, perché Papyrus di Irene Vallejo viene raccontato come la storia dell’umanità, dove diverse figure, a seconda delle civiltà e dei tempi, hanno difeso, protetto e fatto conoscere il sapere che la parola scritta, su qualsiasi supporto, trasmette. Grazie Dott.ssa Elisabetta per questo prezioso aggiornamento settimanale.
“A proposito di donne”….Quante considerazioni memorabili ha posto questo grande poeta francese alla memoria del lettore! “l’amore è da reinventare”, “quando andremo a salutare la fuga dei tiranni e dei demoni, la fine delle superstizioni….” In lui vita e poesia appaiono indissolubilmente legate, come segno di un destino doloroso, intenso, ribelle ma estremamente autentico