Alzi la mano chi il 13 novembre del 2017, dopo lo spareggio con la Svezia che sancì l’esclusione della nazionale italiana dai Mondiali in Russia, avrebbe pronosticato gli azzurri in finalissima all’edizione successiva dei campionati Europei. Signori, nessuno di voi, me per primo, avrebbe alzato la mano. Il calcio italiano era per tutti morto e sepolto e da rifondare. Eppure, in questi ultimi anni, non sono venuti fuori fenomeni e non si sono naturalizzati plotoni di campioni sudamericani o africani. Jorginho c’era pure nel 2017, solo che Ventura l’usava col contagocce perché non c’era spazio per lui nel suo calcio “libidinoso” (così amava autodefinire il suo modo di giocare il precedente CT). Così come c’era Insigne, che vide lo spareggio decisivo in panchina perché Ventura gli preferì Manolo Gabbiadini. C’erano pure Bonucci, Chiellini, Donnarumma (in panchina ma in porta c’era Buffon), Verratti, Immobile e Belotti. Complimenti quindi a Roberto Mancini, è lui il vero artefice di questo miracolo, nato dalla ricerca della meglio gioventù del nostro calcio. Anche chi non era titolare nel club o, addirittura, come nel caso di Zaniolo, non aveva ancora festeggiato l’esordio in serie A si è visto concedere una possibilità da Mancini, che ha basato il suo lavoro nella ricerca del talento.
Finalissima. 5 palloni al Mister

Il nostro allenatore merita quindi più palloni di tutti. Dopo essere arrivato in semifinale con un gioco champagne (Mancio è sempre stato un tipo raffinato), ha raggiunto la finale rispolverando San Catenaccio, santo protettore del calcio italiano. E’ inutile negarlo, il catenaccio, noi italiani, l’abbiamo nel sangue e sappiamo farlo. Come un border collie che vedendo un gregge di pecore cerca di riportarlo all’ordine, così un difensore italiano dà il meglio di sé quando è sottoposto ad un assalto a Fort Apache. San catenaccio ci è venuto in soccorso in semifinale, quando la Spagna ci ha detto: “ora il pallone lo prendiamo noi”. Gli iberici (4 palloni), magnificamente guidati da Luis Enrique (hombre vertical meritevole di 5 palloni), ci hanno preso (a proposito di palloni) a pallate ed hanno ridimensionato il nostro centrocampo. Per fortuna che le mamme italiane continuano a far nascere portieri, compreso Gigione Donnarumma (5 palloni), miglior portiere del continente.
La finalissima contro l’Inghilterra

Siamo così arrivati in finale dove affronteremo l’Inghilterra in un classicissimo del calcio mondiale, inedito, però, a livello di finale. I bookmakers ci danno leggermente sfavoriti (2.70 loro, 2.9 noi). Logico visto che giochiamo a Wembley e che questo Europeo sembra confezionato su misura per loro. Il rigore che ha portato l’Inghilterra in finale a discapito della Danimarca è stato un gentile regalo della terna arbitrale. Ci auguriamo che contro di noi ciò non accada anche perché un bellissimo Europeo come questo, parlando dell’alto livello di gioco visto in quasi tutte le partite, non deve essere rovinato da direzioni arbitrali discutibili.
L’arbitro

La scelta dell’olandese Kuipers come fischietto della finale, scaramanticamente, ci dovrebbe mettere di buon umore. Era lui, infatti, l’arbitro di Italia-Inghilterra vinta per 2 a 1 dagli azzurri al mondiale in Brasile nel 2014.
Gli avversari della finalissima

Ma lasciamo perdere l’arbitro e il fatto di giocare contro uno stadio pieno contro. Il nostro avversario è l’Inghilterra e possiamo batterla. Certo i “bianchi” sono un gran bella squadra. Sicuramente la più forte nazionale che gli inglesi hanno dal lontano 1966 ad oggi. Una nazionale forte fisicamente e tecnicamente, con una panchina lunghissima per qualità e con dei tiratori micidiali. L’Inghilterra gioca meno bene della Spagna di Luis Enrique ma davanti sa fare molto male. Kane e Sterling conoscono le vie che conducono al gol meglio di quelle che portano a casa loro. In più, vengono continuamente riforniti dalle corsie laterali dove Saka, Walker e Shaw producono assist a ripetizione. All’Inghilterra diamo 5 palloni, così come al suo allenatore Southgate. Alla sua avversaria in semifinale, l’ottima Danimarca, diamo, invece, 4 palloni per lo splendido Europeo.
Il pronostico della finalissima

Abbiamo fatto pronostici per tutta la competizione e non ci tiriamo indietro neppure per la finale. Lasciamo da parte, come abbiamo invece fatto con la Spagna, la scaramanzia. L’Italia può vincere a patto che abbia ritrovato un po’ di freschezza che sembrava smarrita contro gli iberici. Davanti, forse, Mancini dovrebbe inventato qualcosa o giocare con il “falso nueve”, come ha già fatto in alcuni spezzoni delle precedenti partite, usando Insigne o Berardi. Oppure lanciando Raspadori che potrebbe, col suo calcio tutto velocità e tecnica, far tremare la muscolosa difesa inglese. Sarà sicuramente della partita Chiesa (5 palloni), che si sta evidenziando come uno dei migliori uomini di questo torneo, giustificando i soldi che la Juventus deve ancora versare per il suo acquisto alla Fiorentina (più hai debiti e più puoi farne, in questo le nemiche Juventus e Inter sono molto simili). Chiesa può essere una delle chiavi della partita con i suoi strappi e per la sua ricerca famelica della porta.
Peccato per Spinazzola

Un’altra partita nella partita si giocherà sulle fasce, dove patiremo, e non poco, l’assenza di Spinazzola. Gli inglesi sulle corsie esterne sono forti fisicamente e veloci. E’ in questa zona che ci possono fare molto male. A centrocampo, invece, il nostro palleggio potrebbe metterli in difficoltà. In difesa, due vecchi bucanieri come Bonucci e Chiellini si troveranno di fronte alla quarta finale internazionale della loro vita (una finale di un Europeo con la nazionale e due Champions con la Juve). Le prime tre le hanno perse malamente, sarà la volta buona?
Azzardiamo la formazione europea con la finalissima

Chiudiamo ora con la formazione ideale di questa edizione dell’Europeo. Qualcuno non sarà d’accordo, ma si tratta di un gioco e come tale va inteso. Innanzitutto il modulo. Utilizziamo il 4-3-3- dell’Italia. Allenatore del torneo Roberto Mancini.
In porta Donnarumma. In difesa da destra a sinistra: Walker (Inghilterra), Kjaer (Danimarca), Maguire (Inghilterra) e Spinazzola.
A centrocampo linea a tre: Pedri (Spagna), Jorginho e Barella con alternativa l’inglese Rice
In attacco: a destra una tra Chiesa e il danese Damsgard, in mezzo Ronaldo (Portogallo) e sinistra Sterling (Inghilterra).
Buona finale a tutti!