E’ uno dei cuochi e ristoratori più conosciuti del territorio. Parli di Egidio Fior e ti viene subito in mente Castelfranco Veneto e il suo radicchio variegato Igp. Non solo. Parli di lui e ti viene in mente Miss Italia, lo sport, l’atleta dell’anno, la squadra ciclistica che ha messo in piedi. Il suo ristorante è conosciuto ovunque, una garanzia per migliaia di persone che sono passate con la certezza della buona tavola. La sua storia è legata al territorio, lui che di anni ne fa 76.
Un Egidio che non ti aspetti

Egidio esce dalla cucina, sempre gentile e cordiale, quasi schivo: “Faccio parlare mio figlio Fabio” , sorride quasi scostandosi dall’impegno oratorio. Eppure la sala di entrata del suo ristorante è piena zeppa di fotografie con lui ritratto con i più celebri personaggi che si sono fermati a mangiare: da Claudio Villa a Sophia Loren, da Loredana Bertè ai più famosi ciclisti, per non parlare di Miss Italia, di imprenditori e di tanti altri conosciuti nel mondo.
“Vede, qui veniva spesso Giorgio Lago, famoso direttore del Gazzettino. Venivano anche Edoardo Pittalis (il direttore di Enordest, ndr) e tanti altri giornalisti”.
Incontriamo suo figlio Fabio, ora le redini le sta prendendo lui, anche se Egidio è ancora a capo della brigata di cucina e sua moglie Marisa continua ad accogliere la clientela in sala.
Fabio, ci racconta la storia di Rino Fior?

La storia inizia più di 80 anni fa. Era il 1942 quando iniziò Rino Fior, il papà di Egidio, a dare vita all’osteria. Rino faceva il falegname ma aveva la passione per la cucina, la moglie Maria lo spronava a crescere in questa attivita’. Lei era esperta a preparare i pranzi sulle case in occasione di matrimoni e feste: erano i primordiali “catering”. Venne poi l’idea di avviare un’ osteria e al tempo stesso Rino continuava a lavorare nella falegnameria.
In quegli anni Castelfranco si stava espandendo, arrivavano le prime fabbriche e le varie attività attraevano personale e gente nuova. C’era anche il mercato del bestiame ogni venerdi e l’osteria era piena, a conclusione degli affari i contadini e i mediatori venivano a mangiare da Fior, una tradizione che è andata avanti da anni.
L’osteria cresceva e si mangiavano buoni piatti. Rino aveva inventato la ricetta del “pollo alla creta” e tutti volevano provare questo piatto.
Dopo Rino ha preso le redini il figlio Egidio…

Rino e Maria ebbero quattro figli: Giancarlo, Guglielmo, Roberto e l’ultimogenito Egidio, nato nel 1947. Tutti e quattro fratelli iniziarono a lavorare nella falegnameria, poi Roberto intraprese l’attività di commerciante di pellame.
Rino venne a mancare nel 1971. Nell’osteria, divenuta poi ristorante, rimase mio papà Egidio e la nonna Maria, ma quando si trattava di lavorare c’erano tutti. Egidio cominciò da ragazzino a lavorare assiduamente nel locale arrivando a far diventare sempre più famoso il Fior. Nel 1988 abbiamo acquistato la casa contadina, un tempo casa dei fattori della famiglia Avogadro, cambiammo la destinazione d’uso diventando un hotel. Nel 1990 è nato l’hotel Fior e la gestione durò sino al 2022.
Egidio si sposò con mamma Marisa che proveniva da San Michele Tagliamento, lei ha sempre seguito la sala del ristorante accogliendo con garbo e gentilezza i numerosi clienti.
Dopo Egidio e lei, Fabio?

Nel frattempo io ho aperto un club house nel 2003, ci rimasi qualche anno, poi ritornai a occuparmi del ritorante Fior. Mio padre Egidio ha fatto tantissimo nella sua lunga carriera, valorizzando sempre la cucina e i prodotti del territorio e conseguendo successi continui. Le cito solo alcuni suoi grandi risultati: la valorizzazione del radicchio variegato di Castelfranco Veneto e di Treviso, l’organizzazione della squadra ciclistica Continental con il Gruppo Euromobil, la collaborazione con la kermesse di Miss Italia, la realizzazione di grandi eventi come l’Atleta d’Oro a Roma, e tanti altri. Egidio da giovane era uno sportivo e giocava a calcio , poi si è rotto il menisco ed è passato al ciclismo. Io invece sono stato un “baskettaro”, giocavo a pallacanestro arrivando in serie D. Ora sono dedito al ristorante. Ho due meravigliosi figli: Pietro e Cristian di 10 e 11 anni.
Abbiamo rivolto un’ultima domanda a Egidio.
Si sente di avere raggiunto tutti i suoi traguardi?

Ho fatto molto nella vita e sono contento. Ho ricevuto inoltre tantissime soddisfazioni e i complimenti da tutte le parti per i traguardi che ho raggiunto. Sono ormai pensionato ma nel mondo ci sono ancora tante cose da scoprire. Vado quindi avanti….
Per i lettori di www.enordest.it Egidio propone la ricetta del medaglione di vitello ai pistacchi.
Medaglione di vitello ai pistacchi

Ingredienti (per 4 persone). 600g di filetto di vitello, 100g di burro, 100g di parmigiano grattugiato, 100g di pane grattugiato, 100g di pistacchi, 4 fette di speck, sale, pepe, olio qb
Preparazione. Prepariamo il filetto, puliamolo dal cordone e dai filamenti. Tagliamolo in modo da formare 4 medaglioni larghi circa 5 cm. Una volta preparati bardiamoli con lo speck e facciamoli rosolare, aggiungendo poco sale e pepe, in una padella per un minuto; giriamoli per rosolarli per un altro minuto. In un frullatore inseriamo i pistacchi, il formaggio e il pane in modo da amalgamare il tutto. Sopra il taolo stendiamo uno strato di pellicola e facciamo un rotolo che poi andiamo a raffreddare in frigorifero. A seguire tagliamo a fettine il composto e adagiamolo sopra ogni medaglione. Ultimato il lavoro mettiamo in forno a 200 gradi circa per 10-12 minuti finchè vediamo che è ben rosolato. Accompagniamo con una salsa di Porto. Si può accompagnarlo con un contorno di fondo di carciofo e patate.
Il vino in abbinamento

Egidio propone in abbinamento a questo medaglione un vino rosso della storica Cantina Loredan Gasparini di Venegazzu’: un Montello Asolo DOC, frutto di una accurata selezione delle uve di proprietà della cantina. La sua giusta mineralità e il suo boccato ben si addicono a questo filetto con i pistacchi.