Jannik Sinner vince gli Australian open. Va oltre i due mondiali di Francesco Bagnaia con la Ducati, l’Europeo e il mondiale del volley, l’Europeo con due vittorie ai rigori dell’Italia.
Sinner celebrato dalla presidente del Consiglio Meloni che lo ha ricevuto al rientro in Italia. Sinner al Quirinale dal Presidente Mattarella assieme alla squadra che ha vinto la Coppa Italia, la prima dopo il successo col Cile cinquant’anni fa. Sinner invitato al Festival di Sanremo come ospite d’onore, ma non andrà: un po’ per consiglio dei dirigenti del Tennis, un po’ perché in quei giorni già impegnato in un torneo.
Jannik Sinner firma l’impresa sportiva del decennio e siamo a un terzo. Sono passati 48 anni dal successo di Adriano Panatta al Roland Garros, da allora l’Italia non si era più aggiudicata uno slam maschile, mentre al femminile Francesca Schiavone si è presa Parigi, nello scorso decennio, e Flavia Pennetta gli Us Open.
La vittoria di Sinner

Questo successo ha anche un sapore anche politico, il pacifismo dell’Italia sulla Russia invasora, di Danil Medvedev. O facciamo gareggiare tutti i russi, di tutti gli sport, nazionali e club, o fermiamo tutti i russi.
La rimonta

Ma restiamo sul nostro campione, questa rimonta da 0-2, doppio 3-6, gli altri tre sono filati via con relativa disinvoltura, peccato che nonostante questo oro, il primo, negli slam, appunto, a 22 anni e mezzo, non valga la scalata ulteriore nella classifica Atp. Resta quarto, certo sarebbe bello se vincesse tutti gli slam, se centrasse il grande slam, appunto. Non si tratta di sognare, il potenziale di Sinner si è visto anche a Torino, nella Atp finals, nella Davis levata alla Serbia, di Djokovic, appunto.
Perchè la vittoria di Sinner è così importante

Questo Melbourne vale più dei campionati mondiali e degli Europei vinti dal volley, nel 2021 e nel ’22, più dell’Europeo ai rigori nel calcio. Intendiamo, il calcio è fuori categoria, ma quel successo, ai rigori, è stato seguito dalla mancata qualificazione ai mondiali, la seconda di fila. Neanche i due titoli mondiali della Ducati hanno lo stesso peso, per il nostro Paese, perchè tanto incide la moto, certo Borgo Panigale ha i migliori ingegneri e tecnici, ma il tennis è tutto nervi, preparazione, concentrazione, umanità, solitudine.
Giochiamo con la vittoria di Sinner

Qui gioco a fare il grande giornalista, a 52 anni e mezzo. E allora pubblicherei a firma loro articoli di Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli, gli altri italiani a slam, più appunto le azzurre, compresa la finalista Sara Errani. E, naturalmente, Roberta Vinci, battuta in Usa da Pennetta.
Ancora, testo raccolto da, Vanni Zagnoli, con il presidente federale Angelo Binaghi e con il presidente del Coni Giovanni Malagò.
Chi avrei voluto sentire su Sinner

Inoltre, a firma sua – magari qualcuno come semplice intervista, su temi socioculturali -, il presidente del Trentino Alto Adige. Mi sarebbe piaciuto salire per il racconto dal paese, a Sesto, val Pusteria, provincia di Bolzano. Ancora, a firma sua Novak Djokovic, ospite dopo Torino di Fabio Fazio, su Nove.
Interviste o racconti a firma loro dei genitori, del fratello, della fidanzata. Gli amici rivali, Matteo Berrettini e Andrea Vavassori, Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti, il ct Filippo Volandri. Sarebbe bello se Berrettini accettasse, un anno fa era numero 7 al mondo, la miglior classifica per un tennista italiano dopo decenni.
Barazzutti e Sinner

Ancora, l’ex ct della Davis Corrado Barazzutti che lo criticava per avere saltato 4 momenti fra Davis e olimpiadi. A firma loro, di nuovo, Roberto Mancini, Francesco Bagnaia e Fefè de Giorgi. E poi Chiellini e Giannelli, Simone, il campione di volley, altoatesino, come lui. Non dimentichiamo la finale in doppio, di Simone Bolelli e di Vavassori. Altro azzurro, Davis, è Matteo Arnaldi, da sentire.
Cosa mi piace

A me piace la sobrietà del campione, è un italiano vero, anche se non è il tipico italiano. Preferisco la serietà a una certa sbruffoneria. Alle società sportive suggerisco di invitarlo ai campi, alle partite. Alle regioni di fargli girare l’Italia. E’ un grande esempio per i giovani. La gratitudine per i genitori e i sinceri complimenti agli avversari, sempre. Unico. E quello sguardo, durante la rimonta. Come guarda l’antagonista. E vince. E vince. E complimenti a Eurosport per la sobrietà, a Jacopo e alla commentatrice tecnica, peccato non abbiano detto i cognomi. Eccellente diretta, da noi seguita tutta tramite Dazn, Eurosport pura, canale 210, aveva l’immagine sfarfallata. La Rai era assente. Ma ormai accade per tante occasioni, a incominciare dal calcio certo lo sport più popolare. Poi in Viale Mazzini si lamentano degli ascolti quando ci sono partite della Champion’s o anche solo della Coppa Italia.
Ah, dimenticavo un amico, Andrea Abodi, ministro per lo sport e le politiche giovanili. E poi il colore, chi ha i capelli rossi, come Pippi calzelunghe, forse, e Anna, dai capelli rossi, appunto, il cartone animato.