“La legge non può essere amica di nessuno…la legge dev’essere uguale per tutti (anche se sovente non è così)”. Questa è la frase chiave di tutto lo splendido film “Anatomia di una caduta” (Palma d’oro a Cannes come miglior film nel 2023), che per certi aspetti, seppur diversi, ricorda il famoso “Anatomia di un assassinio” di Otto Preminger del 1959. La giovane regista Justine Triet, già apprezzata per il precedente “Labirinti di donna”, mette sul “piatto” una storia molto complicata che si sviluppa attraverso la realtà e la finzione. E’ tutto molto bello. La fotografia, la recitazione, i dialoghi, la colonna sonora, l’atmosfera e la suspence che lascia fino all’ultimo l’immaginazione del finale allo spettatore.
Una storia di legge
Ma qual è la storia? Ci troviamo sopra la città di Grenoble immersi nella neve, quando all’improvviso si scopre un cadavere steso a terra che all’apparenza sembra caduto dall’alto della sua abitazione. Si tratta di un insegnante che di recente si era dedicato alla scrittura con scarsi risultati ed aveva acquistato una casa in montagna completamente al di fuori del mondo. La moglie, viceversa, è una scrittrice famosa e questo non gioca a suo favore, rendendola piuttosto ostica nei confronti della vittima. La coppia ha un figlio adolescente che a causa di un incidente dovuto ad un’inadempienza del padre, diventerà ipovedente. Tra un alterco e l’altro il destino vuole che il cadavere trovato immerso nella neve sia proprio quello dell’insegnante. Scatterà subito l’indagine e i primi indizi di colpevolezza porteranno tutti verso la moglie, scrittrice famosa e in qualche modo invidiata dal marito che non riusciva ad avere il suo stesso successo pur avendo tentato in qualche modo di pubblicare il suo romanzo.
L’indiziata
A questo punto l’indiziata numero uno dell’omicidio (che pareva essere un suicidio) è la moglie e ovviamente scatterà un processo dove si verrà a sapere che il loro matrimonio era diventato molto traballante dopo l’incidente subito dal figlio che gli procurò la quasi totale cecità. Ma al processo sarà proprio la spontanea dichiarazione del figlio a fare chiarezza sul caso che stava prendendo una strada sbagliata. E’ un film di grande spessore dove si esalta nei momenti processuali e gli attori hanno modo di esprimersi al meglio. La storia va vista anche sotto l’aspetto di coppia dove spesso e volentieri la donna dotata di certi numeri crea e mette in discussione il dominio dell’uomo. E poi c’è sicuramente il lato dedicato all’infanzia, che purtroppo in questo caso viene rapita o meglio ferita e non protetta in maniera adeguata. Alla fine, quasi come una sorta di riscatto sarà proprio il ragazzino cieco a porre rimedio a tutta la vicenda. Un bellissimo thriller dove è proibito perdere anche la minima battuta e la scelta di far recitare in lingua inglese (con sottotitoli in italiano) diversi passaggi del film è un tocco d’artista.
Regia: Justine Triet. Cast: Sandra Huller, Arlaud Swann, Milo Machado Graner, Antoine Reinartz, Samuel Theis, Jenny Beth. Produzione: Francia. Anno: 2023. Genere: thriller. Durata: 2h 30 minuti.
Tanti auguri a Valter e Margherita
Tanti auguri dalla redazione di enordest a Valter Esposito e a Margherita Ruglioni, collaboratori della nostra testata, che sono diventati nonni di Lavinia una bellissima bimba di tre chili. Ai genitori Isotta e Roberto e al fratellino Giorgio i nostri auguri.