E come potevano noi cantare con il piede straniero sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze sull’erba dura di ghiaccio, al lamento d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo? Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento. Salvatore Quasimodo scrisse questa poesia durante la seconda Guerra mondiale quando l’Italia era occupata dai nazisti e infuriavano bombardamenti, rastrellamenti e impiccagioni. Il silenzio dei poeti qui veniva visto come un voto, oltre che come un’impossibilità determinata dallo strazio di ciò che stava avvenendo.
Eppure è forse in momenti tragici come questi, quando le atrocità di una guerra mietono vittime su vittime, massacrando civili, donne e bambini innocenti, che i poeti e gli intellettuali non devono tacere, ma devono levare alta la loro voce. Anche se non è facile trovare le parole senza cedere alla retorica, alla banalità, all’ovvio.
Il sapore della guerra di 27 poeti

Paolo Ruffilli, sul blog Italian Poetry ha pubblicato il 17 febbraio scorso un’antologia poetica in italiano e inglese intitolata IL SAPORE DELLA GUERRA / THE TASTE OF WAR, proprio con l’intento di dare voce ai poeti mentre in Ucraina sta infuriando un conflitto devastante, spacciato dalla Russia, un anno fa, come un’azione militare di breve durata, ma che non accenna affatto a spegnersi e su cui non sembra svilupparsi alcun negoziato.
27 poeti per il Sapore della guerra
Sono ventisette i poeti di diversi paesi del mondo, tradotti da Polo Ruffilli, che con i loro versi vogliono ricordarci quanto sia aspro ed urticante il sapore della guerra, grondante sangue e sofferenza al di là di qualsiasi retorica, appunto. Tutte le guerre, passate e presenti.
Questi i loro nomi: Eldar Akhadov, Ataol Behramoglu, Pat Boran, Maurizio Cucchi, John Deane, Mimmi Diệu Hương Bergström, Kjell Espmark, Ruth Finlight, Mordechai Geldman, Joumana Haddad, Sungrye Han, Toshiko Hirata, Alexander Karpenko, Christos Koukis , Raquel Lanseros, Sylvie Marie, Brane Mozetič, Cees Nooteboom, Fernando Rendon, Mamta Sagar, Hadaa Sendoo, Andrey Valerievich Serdyuk, Krzysztof Szatrawski, Tuğrul Tanyol, Willem van Toorn, Jean-Charles Vegliante, Adam Zagajewski.
La morte nei versi

Nei loro versi risuonano il pianto delle madri, il fischio acuto delle bombe che cadono dal cielo, il sibilo sinistro dei proiettili, le grida terrorizzate dei bambini. Dai loro versi si sprigionano i fumi venefici delle case incendiate, la polvere che si spande dalle macerie, il puzzo della morte. Questi versi restituiscono le immagini dei crateri nei campi un tempo coltivati e fecondi, del buio dei rifugi, dei carri armati lungo le strade, degli occhi delle donne colmi di pianto, della stanchezza infinita dei resistenti. Le parole dei poeti grondano sangue e lacrime e dolore, perché solo questo portano le guerre, tutte le guerre.
Chi è Paolo Ruffilli

Paolo Ruffilli è nato a Rieti nel 1949, vive a Treviso. Ha pubblicato di poesia: La quercia delle gazze (Forum, 1972, 2a ed. 1974), Quattro quarti di luna (Forum, 1974, 2a ed. 1976), Notizie dalle Esperidi (Forum, 1976), Piccola colazione (Garzanti, 1987, 3a ed. 1996, American Poetry Prize), Diario di Normandia (Amadeus, 1990, Premio Montale), Camera oscura (Garzanti, 1992, 3a ed. 1996), Nuvole (con foto di F. Roiter, Vianello Libri, 1995, 3a ed. 2000), La gioia e il lutto (Marsilio, 2001, 3a ed. 2002, Prix Européen), Le stanze del cielo (Marsilio, 2008, 3° ed.), Affari di cuore (Einaudi, 2011, 3° ed. 2019), Natura morta (Aragno, 2012, Poetry-Philosophy Award), Variazioni sul tema (Aragno, 2014, Premio Viareggio), Le cose del mondo (Mondadori, 2020).
Di narrativa:Preparativi per la partenza (Marsilio, 2003), Un’altra vita (Fazi, 2010), L’isola e il sogno (Fazi, 2011). Di saggistica: Vita di Ippolito Nievo (Camunia, 1991), Vita amori e meraviglie del signor Carlo Goldoni (Camunia, 1993). Oltre a numerose curatele di classici italiani e inglesi.
Ha tradotto: K. Gibran, Il Profeta(San Paolo, 1989; 10a ed. 2002), R. Tagore, Gitanjali (San Paolo, 1993), La Musa Celeste: un secolo di poesia inglese da Shakespeare a Milton (San Paolo, 1999), La Regola Celeste Il libro del Tao (Rizzoli, 2004, 2° ed. BUR 2007), Osip Emil’evič Mandel’štam, I lupi e il rumore del tempo (Biblioteca dei Leoni, 2013), Costantino Kavafis, Il sole del pomeriggio (Biblioteca dei Leoni, 2014), Anna Achmatova, Il silenzio dell’amore (Biblioteca dei Leoni, 2014), Boris Pasternak, La notte bianca (Biblioteca dei Leoni, 2016), Gibran, Il Profeta (Biblioteca dei Leoni, 2017).
Il sito

Il sito www.italian-poetry.org funziona correntemente dal 2000. Era nato l’anno precedente, dopo una serie di incontri e di confronti con la Poetry Society americana, ai cui criteri di severa selezione si ispira, antologizzando la poesia italiana moderna e contemporanea dagli inizi del Novecento fino ai giorni nostri, a partire dai poeti nati nei primi anni del XX secolo e attivi nei decenni successivi. Il comitato fondatore, con i rappresentanti del circuito internazionale della poesia, era composto da Alberto Bevilacqua, Tobias Burghardt, Ernesto Calzavara, Casimiro De Brito, Luciano Erba, Alfredo Giuliani, Giuliano Gramigna, Mario Luzi, Elio Pagliarani, Umberto Piersanti, Giovanni Raboni, Paolo Ruffilli, Edoardo Sanguineti, Mark Strand.
GUERRA-WAR, antologia italiano-inglese. Traduzioni e cura di Paolo Ruffilli, Italian Poetry Blog, 17 febbraio 2023
(http://www.italian-poetry.org/2023/02/17/guerra-war-antologia-italiano-inglese-traduzioni-e-cura-di-paolo-ruffilli/#more-7906)