E’ sempre bello il festival, ma con il raffreddore forte e il mal di gola un po’ meno. La sera, la notte, quando giro io fa freddo anche con il paltò. E poi ci sono sempre le difficoltà, lo smoccolare mio di fronte a stop rituali, ieri all’Oltre festival. Ma il vostro cronista per le strade ha resistito. C’è una bella villa, a Sanremo, e per accedere serviva il pass. Come sempre racconto, sono fra i pochissimi giornalisti professionisti freelance che si aggirano ovunque e allora anche solo arrivare alla mail degli accrediti, all’ufficio stampa, è impossibile.
Peccato perchè c’erano le radio, comprese quelle a cui ho dato tanto, 11 anni a Monte Carlo e a 105, 14 e mezzo a Bruno. E poi Subasio, Umbria, 101, Norba (Puglia) e la veneta Bella e Monella. Monte Carlo sono passate a Mediaset e mi dicono di chiedere l’accredito a Mediaset e anche 101, mi pare.
Il cronista all’opera…

E allora insceno il mio classico, la ripresa non autorizzata dei personaggi che entrano ed escono: le maschere, le bellissime, i bellissimi, i manager, i manutentori, la varia umanità. La privacy, certo, mica mi focalizzo sui visi. Racconto i luoghi, gli sponsor, casa Sanremo. E sotto, allora, la carrellata video di tutto quanto realizzato nel fine settimana, la famosa varia umanità, un bel fricandò.
Pochi bei personaggi, nessun artista

Al festival si canta, si balla, quasi si amoreggia, una barista e un organizzatore di eventi. A casa Sanremo ci sono tante aree con giovani e meno, durante le pubblicità del festival il palco si anima, con artisti e artistine. C’è Dolomiti Bellunesi, è stata una battaglia anche solo riprendere la tavola a fine serata, poi racconteremo Elisa Calcamuggi, la pr e dintorni, ancora talvolta a Sky, dove ha lavorato a lungo sugli sport invernali. Dalla sala Lucio Dalla all’esterno cambia poco, la battaglia è stata anche solo per pigliare la password.
Un cronista per le strade
Quindi il mio aggirarmi consueto fra le strade, tra via Garibaldi e la piazza Colombo, fra il teatro Ariston all’esterno e Rai radio2, naturalmente i Lunatici, che presto speriamo di raccontare, naturalmente in video, a questo punto con skype, dato che torneranno a Roma.
La mia opinione

Ah, conosco poco Marco Mengoni, pensavo potesse vincere Rosa Chemicals o qualcosa del genere, quell’uomo vestito di rosa, appunto, che su Rai1, venerdì pomeriggio, ha detto, a Iva Zanicchi e ad Al Bano. “Un bacio in bocca a entrambi”. “Onestamente ho altri gusti”, prende le distanze il pugliese.
Le co-conduttrici viste dal cronista

Chiara Ferragni, brava, bella, ma detesto l’opportunismo: “Se non ti spogli ti dicono suora, se sì ti dicono troia”. Sui social ha costruito il suo impero, da Cremona, con 31 dipendenti. Di Paola Egonu sapete che penso ogni male possibile, scherzo, ovviamente. Paola è per me la più grande giocatrice di volley al mondo e spero torni prestissimo in Nazionale.

Non concordo su chi ha scritto: “Ci dà dei razzisti e l’abbiamo fatta arricchire noi”. O giù di lì. Di Paola Egonu penso che sia l’opposta migliore al mondo, come Giannelli fra gli alzatori, può reggere per altre 4 olimpiadi e disputarne un totale di 6. Però ha sbagliato alcune partite chiave anche a livello Olimpiadi, dal punto di vista emotivo e dell’autocontrollo deve ancora migliorare. L’ha ammesso, sul palco, ma è meglio commentare le sconfitte a caldo, i campioni questo devono fare, non solo per gli euro che guadagnano. Se ha copresentato Sanremo, è probabilmente perchè si è discusso molto su una frase, peraltro dubbia e anche smentita: “Perchè sei italiana?”, le avrebbe chiesto un giornalista olandese. Considerata la differenza di linguaggio, magari in inglese, forse andava interpretata meglio.
A migliaia di persone io chiedo di dove sono, esattamente, la nazione, di origine, la città, persino il quartiere, agli italiani, il paese

Juantorena è italiano per matrimonio, Zaytsev perchè nato qua quando il papà giocava a Spoleto, mi pare. A centinaia di atleti io chiedo della nazionalità e dintorni, slegandomi completamente dalla partita.
All’uscita di Paola da Sanremo, sabato mattina, verso le 2, ero l’unico giornalista fuori dal portone che dà sul viale principale di Sanremo. Alta e fascinosa mi ha detto “No”.
Vorrei un giorno andare in Turchia, apposta per Paola, apposta per farle domande.
Il giornalismo era questo, sono Le Iene, anche Lucignolo, su Italia, è Report. Report.
Da buon cronista mi fermo e vi lascio (dis)gustare la mia videogallery, rabdomantica
Ah, non conoscevo Chiara Francini, questa comica, non mi ha entusiasmato.
Il festival di Sanremo. L’oltre festival con bellissime: gli abiti. Radio esercito. Gli sponsor
Il cronista arriva ovunque

Sanremo, fra casa e le strade. Il caleidoscopio di personaggi, figuranti, manager e aspiranti di spettacolo. La miss primatista al mondo, i medievali, la supercar da 800mila euro. I media. Vince Tempera ex musicista cardine di Francesco Guccini. La radio dell’esercito, la radio dei bimbi, fra gli 11 e i 17 anni, da Castel Guelfo, Bologna