Tanti anni fa, non ricordo se era un lunedì o un giovedì, dopo una breve carriera militare, a cui ho dato addio con il grado di capitano (ora sarei un Colonnello), decisi di fare qualcosa che mi desse soddisfazione nella vita. Qualcosa che avesse potuto darmi la possibilità di aiutare gli altri e di darmi una collocazione dignitosa e importante nella comunità. Decisi di prendere una laurea in medicina.
La medicina non è semplice

Non fu un percorso semplice perchè dopo anni di poligono, carri armati e assalti con l’MG 59 (un tipo di mitra) ricominciare a studiare materie a me del tutto sconosciute, risultò abbastanza ostico all’inizio. Man mano che le lezioni andavano avanti e il libretto degli esami si riempiva la cosa cominciava pure a divertirmi. Era un zigzagare tra materie oscure che davano l’impressione di non finire mai e più malattie studiavi e più ce n’erano da studiare. Ma era appassionante leggere come si formava una malattia (patogenesi). Come si curava (terapia). E come si diagnosticava studiando segni e sintomi (semeiotica) per arrivare a capire se si poteva evitare di arrivare ad ammalarsi (prevenzione).
Il giuramento

Alla fine di tutto ciò tutti noi medici abbiamo, con cognizione di causa e con grande orgoglio, fatto un giuramento inestimabile e prezioso: il giuramento di Ippocrate che inizia così “Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro” e poi una serie di voci importantissime tra cui una che enuncia questo: “di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione”.
Medicina tra scienza e coscienza

E’ questo un po’ il fulcro di tutto il nostro lavoro soprattutto nella voce “in scienza e coscienza”. In questo marasma mediatico, sul vaccino anti covid, con un pot-pourri di informazioni false mescolate a nozioni veritiere soprattutto sui social, il nostro arduo compito è quello di aiutare le persone a capire. Ma, si fatica a comprendere il perché, alcune coorti di persone hanno deciso di ascoltare le voci “contro”. Ipotizzando fantomatici complotti internazionali e chissà quali interessi da parte di Bill Gates e Bigfarma. Il grande danno è che molte persone, probabilmente a causa di un background culturale non troppo elevato, cadono nel tranello dei cattivi maestri che in questo stagno “sub scientifico” ci sguazzano. E, ahimé, ci lucrano in modo vergognoso.
Cattivi maestri

La cosa che meno sopporto, per mia forma mentis, è che molti dei cattivi maestri sono del campo medico-farmacologico-biologico. Cosa non da poco conto visto che, comunque, un giuramento tutti noi del mondo scientifico lo abbiamo fatto. Non è forse noto a molti ma la maggior parte di loro, se non tutti, stanno guadagnando molto con convegni “para scientifici”, libri, consulenze e vendita di integratori.
Fate attenzione alla non medicina

So che in parte questo consiglio che vorrei regalare al pubblico da molti non sarà gradito, ma vi pregherei di portare molta attenzione a portare acqua al mulino di queste persone perché, da quanto ho potuto capire, tanti hanno perso ogni scrupolo soprattutto nel lucrare sull’ignoranza scientifica di molti degli avventori dei social: la medicina è studio, dedizione, passione, partecipazione, trasporto, slancio e desiderio di imparare sempre cose nuove per dedicarsi anima e corpo nell’aiutare chi ha veramente bisogno, in scienza e coscienza.
Bravo, didattico-divulgativoe scientifico insieme!!!