Negli ultimi tempi, l’UE è divenuto un ring sul quale i protagonisti si punzecchiano, dimenticando che nel mezzo ci sono i cittadini europei che assistono alle vergognose discussioni tra i vari poteri che costituiscono questa difficile Unione. All’incontro tra il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan e i due alti rappresentanti dell’UE, cioè il presidente del Consiglio europeo e della Commissione, per un posto in prima fila è successo di tutto e di più. Charles Michel si è accomodato accanto al presidente turco, mentre Ursula Von der Leyen è stata invitata ad accomodarsi su una sedia da sola, distante da presidente turco.

Una sedia che crea imbarazzo
Quanto accaduto ha causato stupore tra le cancellerie dei Paesi membri dell’Unione e destato reazioni molto dure nei riguardi del padrone di casa turco. Persino il presidente Mario Draghi si è espresso con un tono non soft, definendo il presidente Erdogan un “dittatore”. Chiaramente Erdogan ha risposto in maniera pesante nei riguardi del primo Ministro italiano. Di certo, questo punzecchiarsi non è positivo per le due nazioni che hanno ottimi rapporti diplomatici, come pure quelli di carattere economico e commerciale, in quanto porrebbe a rischio e in difficoltà i tanti imprenditori italiani che operano in Turchia.
I protocolli
Qualcuno ha puntato il dito sui due protocolli che non hanno funzionato, creando un’impasse sul procedimento protocollare internazionale, anche se è molto arduo che gli uffici del cerimoniale dell’UE e della Turchia non abbiano riesaminato in maniera dettagliata i vari passaggi prima che avvenisse l’incontro ufficiale ad alto livello. Le linee-guida del protocollo del meeting UE-Turchia sono state organizzate dal cerimoniale turco, che è identico a quello dell’Unione.

I mass media
A causa di questo incidente, al quale i mass-media hanno dato grande riscontro, non si è a conoscenza di cosa si siano detti i premier, pur sapendo che i rapporti tra la Turchia e l’UE navigano su acque molto agitate. Il fatto è che quanto accaduto potrebbe portare ad un congelamento dei rapporti che già viaggiavano su un filo sottilissimo.
Dalla sedia a Draghi

Ritornando alla “sparata” di Draghi che ha peccato di poca prudenza e di assenza di un linguaggio più diplomatico e meno popolare, c’è il rischio che i due Paesi possano ora darsi le spalle e facciano gli offesi a danno dei due popoli che hanno avuto anche nel passato ottimi rapporti. Non va, inoltre, dimenticato che entrambi gli Stati sono parte di una organizzazione internazionale, a carattere regionale, militare, con un ruolo importante sullo scacchiere internazionale: la NATO. Infatti, Roma e Ankara rivestono una funzione chiave dinanzi alla questione libica e siriana, in particolar modo, quando si deciderà in senso al Consiglio atlantico di esaminare la domanda dell’Ucraina di entrare nel Patto atlantico.
Può una sedia creare danni tra UE e Turchia?

Questo incidente diplomatico si ripercuote sui negoziati tra l’Unione e la Turchia sull’unione doganale e sulla questione migratoria. Rischia, inoltre, di considerare la Turchia il primo attore regionale, snobbando l’UE e rapportandosi sempre più con la Russia di Vladimir Putin per ulteriori trattati bilaterali sullo sviluppo della regione considerata.
Un’ultima considerazione attorno all’incidente diplomatico: spesso in molti leader manca lo strumento, considerato fiore rarissimo, chiamato umiltà. Se provassero a mettere da parte la superbia, il più insidioso e deleterio dei vizi, e agissero con la semplicità suggerita dalla Storia forse le cose andrebbero meglio per tutti.