Un amaro risveglio ad Altavilla Vicentina per domenica 29 dicembre. A soli 4 giorni dalla giornata internazionale contro l’eliminazione della violenza sulle donne, la panchina rossa in onore e in ricordo di tutte le vittime di questo fenomeno, è stata brutalmente distrutta da ignoti. A segnalarlo sono i cittadini stessi che tramite Facebook tra sconcerto e indignazione. La panchina inaugurata l’anno prima nel parco davanti all’edificio del comune, era stata realizzata dai ragazzi delle scuole medie.
Altavilla e la reazione sui social
Ovviamente si fa riferimento non solo all’atto (già grave in sé) di vandalismo, ma soprattutto al valore simbolico e colpisce il “timing” del gesto. Certamente per rappresentare un affronto o un gesto di protesta specifico, si sarebbe dovuto verificare il 25 novembre stesso. Ma a soli 4 giorni di distanza fa comunque molto riflettere sul fatto che forse i messaggi diffusi in occasione della ricorrenza non siano stati assolutamente efficaci. I commenti sotto il post di segnalazione nel gruppo “Sei di Altavilla se…” sono tantissimi. E si fa presto a nominare il Sindaco Carlo Dalla Pozza della città che sempre tramite mezzo social fa sapere. “La panchina ieri è stata distrutta da mano vandalica! Altavilla comunque ribadisce il suo NO! alla violenza sulle donne! Chiedo scusa a tutte le donne per questo gesto vile. La panchina sarà ripristinata, ma lo sfregio rimane, perché non si tratta solo di un bene comunale, cioè di tutti, ma di una presenza di alto valore simbolico. Tutto ciò mentre dovremmo tutti prepararci ad un clima natalizio, più intimo rispetto agli anni passati, ma sempre dedicato alla rigenerazione spirituale ed alla ripartenza per un nuovo ciclo annuale”.
Il sindaco indignato
Molto apprezzate e sentile le parole del primo cittadino anche se non è lui a dover chiedere scusa ma i cittadini fanno presto a far sapere sempre tramite Facebook che ci si interroga sulla effettiva sicurezza del paese. Da notare che siamo anche in un periodo dove le restrizioni in tema di emergenza sanitaria, rendono difficili e limitati gli spostamenti. Queste persone quindi hanno agito indisturbate. I cittadini si intimoriscono e chiedono l’installazione di telecamere. Purtroppo non sarà l’installazione di telecamere a insegnare l’educazione e il rispetto a prescindere. Non che se la panchina fosse stata di un altro colore il gesto risulterebbe meno grave, semmai risulta un’aggravante. Deve far inoltre riflettere che si tratta di un gesto che proietta un’aggressività che si è riversata su un bene comune e su un simbolo prezioso di denuncia, ricordo e rispetto. Un’aggressività che non smette di spaventare.